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Durante il picco della stagione degli uragani atlantici 2018, i giamaicani ricordano il ‘feroce uragano Gilbert’

Categorie: Caraibi, Giamaica, Ambiente, Citizen Media, Storia
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L'uragano Gilbert vicino al proprio picco d'intensità nel mare Caraibico nord occidentale, il 13 settembre 1988. Immagine di dominio pubblico tramite l'Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica (NOAA), dati in sovrimpressione di CooperScience.

Mentre l’uragano Florence [2] [en, come i link seguenti] inizia ad avanzare minacciosamente verso i due stati della Carolina negli Stati Uniti ed un'esitante tempesta di nome Isaac [3] si sposta verso i Caraibi, i giamaicani si sono presi un momento per ricordare il potente uragano Gilbert [4] del 1988, una tempesta terrificante che per l'isola era assolutamente inattesa.

L'imprenditore Wayne Chen ne ha dato una panoramica [5] su Facebook:

Thirty years ago [in] September 1988, Hurricane Gilbert hit Jamaica with sustained winds of 125 mph as its 15 mile-wide eye moved from east to west across the length of the island leaving a swathe of destruction. It produced a 19 ft storm surge and brought up to 32 inches of rain, causing flash flooding. 49 people died and US$700 million in damage was sustained. More than 100,000 houses were destroyed or damaged and the country's banana crop was wiped out. Hundreds of miles of roads and highways were heavily damaged and the electricity supply was disrupted. The country struggled to regain normalcy, but we prevailed and Jamaica was mostly back on track within months.

Trent'anni fa, nel settembre 1988, l'uragano Gilbert colpiva la Giamaica con forti venti alla velocità di 125 miglia orarie, mentre il suo occhio largo 15 miglia si muoveva da est a ovest per tutta la lunghezza dell'isola, lasciandosi dietro una scia di distruzione. Esso generò un'onda di tempesta di 19 piedi e riversò pioggia fino a 32 pollici, causando allagamenti. Morirono 49 persone e si sostennero danni per 700 milioni di dollari. Più di 100.000 abitazioni rimasero distrutte o danneggiate, e le coltivazioni di banane della nazione furono spazzate via. Centinaia di miglia di strade e autostrade furono gravemente danneggiate e la fornitura di energia elettrica fu interrotta. La nazione ha faticato per ritornare alla normalità, ma abbiamo avuto la meglio e la Giamaica era di nuovo in piedi nel giro di pochi mesi.

I principali media hanno ricordato l'anniversario attraverso show radiofonici con chiamate degli ascoltatori, articoli di giornale e ricostruzioni di immagini. Un utente di Twitter ha ricordato [6] che qualcosa di così semplice come il ghiaccio era una delle cose più ricercate dopo l'uragano.

Altri condividono i loro ricordi più vividi sulla tempesta:

Le cose che mi sono rimaste impresse dell'uragano Gilbert sono: 1. il silenzio quando tutto è finito; 2. il sole penetrante e un calore umido e bruciante, dopo che la pioggia alla fine ha smesso di cadere, nel giro di un giorno o due; 3. il fatto che il vento sembrasse una cosa solida.

L'occhio dell'uragano passò direttamente sull'isola, da est a ovest, e molti ricordano di essere rimasti scioccati dal livello di devastazione:

30° anniversario dell'uragano Gilbert. La mia prima esperienza di un uragano. Pardy ed io abbiamo girato in auto per la Giamaica. Era davvero incasinata per bene. Pali di servizio abbattuti allineati su Old Hope Rd dalla cima di Liguanea a Papine. A differenza di questa foto, i pali erano, in realtà, distesi sulla strada. 

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Non posso credere siano passati 30 anni, signorina Marcia… sembra ieri che stava avvenendo l'incubo. Il suono del vento ululante e la pioggia sferzante… alberi enormi venivano sradicati dal terreno, lasciando buchi giganteschi. Oggetti volavano per aria come giocattoli. Si è lasciato dietro distruzione e devastazione??

La giornalista Janet Silvera ha condiviso su Facebook [5]:

I don't think I have experienced anything like Gilbert ever before or ever since. The winds were ferocious; the water was violent; the trees howled under the pressure and every door in the house sounded as if they were ready to be unhinged. We prayed. We hoped. We asked for a speedy passage. Nightfall came. Morning came.
We knew there was devastation, but could not possibly have envisaged what we saw when all the ‘dust’ settled.
All the leaves were stripped from the trees, and the hills looked barren. The roads were impassable. Communication nil!

Non penso di aver assistito a niente di simile a Gilbert, prima e dopo di allora. Il vento era feroce, l'acqua violenta, gli alberi gemevano sotto la pressione ed ogni porta in casa sembrava che stesse per essere scardinata. Pregammo. Sperammo. Chiedemmo che passasse in fretta. Venne la notte. Venne il giorno.
Sapevamo che tutto era stato distrutto, ma non avremmo mai potuto prevedere ciò che avremmo visto quando tutta la “polvere” si posò.
Tutte le foglie erano state strappate dagli alberi e le colline apparivano sterili. Le strade erano impercorribili. Comunicazioni, zero!

Il blogger Wayne Campbell ha notato [10] che la tempesta fece crescere un senso di socievolezza:

The aftermath of Gilbert brought Jamaicans closer. I recall the morning after [its] passage, all who could walk did just that around the community inspecting and commenting on the damage done. It was a time to meet and chat with old friends and get acquainted with new ones. It was also a time to get to know your neighbour. There was no electricity so the transistor radio was the main source of information and entertainment. The Jamaica Broadcasting Company (JBC) and Radio Jamaica (RJR) were the primary media entities at the time. ‘Young bud nuh know starm’ [‘Young people don't know storms’] Thankfully, we survived hurricane Gilbert.

Le conseguenze di Gilbert avvicinarono i giamaicani. Ricordo la mattina dopo il suo passaggio, tutti quelli in grado di camminare fecero solo quello intorno alla comunità, ispezionando e commentando i danni subiti. Era il momento di incontrarsi e conversare con i vecchi amici e conoscerne di nuovi. Era anche il momento di conoscere meglio il proprio vicino. Non c'era elettricità, perciò la radio a transistor era la principale fonte di informazione ed intrattenimento. La società di trasmissione giamaicana (JBC) e Radio Giamaica (RJR) erano le principali entità mediatiche, al tempo. ‘Young bud nuh know starm’ [‘I giovani non conoscono le tempeste’] Per fortuna, siamo sopravvissuti all'uragano Gilbert.

Una madre e suo figlio (che all'epoca aveva quattro anni) hanno parlato dell'esperienza di Gilbert dalle loro differenti prospettive:

  1. Mi stupì che il primo albero a cadere nel nostro cortile fosse il massiccio albero del lime. E mi stupì la rapidità con cui cadde. Un avvertimento per l'avvenire.

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Eccome se me lo ricordo! Ancora… tutto ciò che significava per il me stesso bambino di 4 anni era… FICO!!

Il veterano e politico Edward Seaga, che al tempo era Primo Ministro, ha ricordato [14] come il governo gestì il disastro, mentre la scrittrice pluripremiata Nicole Dennis-Benn [15] ha fatto riferimento alla “dieta Gilbert”, fatta di cibo in scatola e “bully beef” (scatolette di carne):

Oggi è il trentesimo anniversario dell'uragano Gilbert. Ancora oggi riesco a sentire l'odore della carne in scatola da lontano e il rumore di quell'albero di mango che si è quasi abbattuto sulla nostra casa di Vineyard Town, prima che una ventata potente lo scagliasse nella direzione opposta. Restate al sicuro. ???

Non sorprende che l'uragano Gilbert ebbe presto il proprio motivo musicale. Il cantante Lloyd Lovindeer vi trasse ispirazione [19] per scrivere la canzone divertente Wild Gilbert [20] (il feroce Gilbert), quando vide delle antenne paraboliche provenienti da case dei quartieri ricchi volare per aria. Molti di quei gioielli della tecnologia anni '80 si trovavano sparsi per le colline attorno a Kingston. La parabola rappresentava uno status symbol a quei tempi, perciò la canzone di Lovendeer conteneva dei piccanti riferimenti alla società:

In quei giorni di 30 anni fa, possedere una grossa antenna parabolica davanti al proprio cortile era un grosso status symbol. Uno poteva fare festa con la TV straniera e non subire l'affronto di poter guardare solo la TV JBC (di proprietà del governo). Dunque, la canzone di Lovendeer “Unno See Mi Dish” contiene diverse sfumature di significato.

Gli utenti della rete non potevano non paragonare il significato della comunicazione nell'allora 1988 con la moderna tecnologia:

Ascoltare le notizie sull’ Uragano Gilbert di 30 anni fa… dagli archivi di Radio Giamaica … mi riporta al tempo in cui non esisteva internet, né Twitter, né i cellulari, né Whatsapp ai quali connettersi per avere notizie su ciò che stava accadendo…

Il servizio meteorologico della Giamaica ha, inoltre, fatto notare [27] che è molto più semplice al giorno d'oggi tracciare gli uragani e i giamaicani sono diventati più esperti e in grado di prepararsi meglio; nel caso di Gilbert, le autorità hanno avvisato dell'uragano soltanto la notte prima che la tempesta si abbattesse.

Oggi, il pubblico giamaicano è ben più consapevole e la nazione ha meno speranze. Con un numero sempre più crescente [28], imprevedibilità in aumento ed intensità assoluta di tempeste durante la stagione annuale degli uragani atlantici, la gente ora considera quasi inevitabile essere colpiti da un uragano.

Il messaggio? Essere pronti. Persino per il debole e vacillante uragano Isaac, le agenzie di pronto intervento sono in allerta [29] per aiutare la Giamaica a superare i prossimi mesi in quanta più sicurezza possibile.