La scarsità delle risorse idriche grava duramente sull'Afghanistan

Un anziano del villaggio sorseggia un bicchiere di acqua purificata, dopo che i medici del Team di Ricostruzione Provinciale di Zabul hanno installato un nuovo processo di bonifica dell'acqua. Esercito USA. Creative Commons.

L'Afghanistan, senza sbocchi sul mare, non ha avuto sempre una precarietà di risorse idriche. Dal punto di vista storico, le valli in questa parte dell'Asia erano importanti regioni agricole che ospitavano fiumi ricchi di acqua, alimentati da abbondanti ghiacciai. Adesso le cose stanno però cambiando.

Un'estate calda e secca ha esasperato una grave siccità che ha colpito soprattutto [en, come i link seguenti] l'Afghanistan settentrionale e occidentale. Alcuni dicono che sia la peggiore siccità che queste regioni hanno affrontato da decenni. Nelle regioni come Balkh, Ghor, Faryab, Badghis, Herat e Jowzjan, gli agricoltori non riescono più a coltivare a causa della mancanza di acqua per irrigare i raccolti.

I livelli delle falde freatiche sono diminuiti drasticamente nella capitale Kabul negli ultimi anni. L'Agenzia Geologica USA ha detto che il livello delle falde freatiche a Kabul è diminuito in media di 1,5 metri all'anno tra il 2004 e il 2012. La scarsa regolamentazione delle stazioni di pompaggio dell'acqua, di proprietà privata, significa che esistono poche possibilità di monitorare il consumo. Tutte le falde freatiche nella capitale si prosciugheranno nei prossimi 10 anni, prevedono i funzionari afghani.

Le precipitazioni che dovrebbero approvvigionare queste riserve stanno diventando meno frequenti, mentre le potenziali soluzioni al problema – come dighe e impianti di trattamento delle acque – sono generalmente molto costosi.

Oggi ho parlato con agricoltori – che hanno aziende agricole che producono cipolle – a est di Kabul. L'abbassamento delle falde acquifere al loro livello minimo negli ultimi anni è la causa principale delle problematiche che stanno affrontando. #Afghanistan, #Siccità.

#L'AcquaèImportante ~ “Dieci città metropolitane del Sud Globale sono sull'orlo di una crisi idrica. Queste sono San Paolo, Buenos Aires, Città del Messico, Sanaa, Karachi, Kabul, Pechino, Bangalore, Istanbul, e nel nostro stesso contenente, Nairobi. In aggiunta a…

Quattro decenni di guerra

Il quasi mezzo secolo di guerra in Afghanistan ha distrutto le infrastrutture, incluse le infrastrutture per il trasporto idrico. A Kabul, i privati cittadini si sono assunti la responsabilità del governo per la fornitura di acqua potabile pulita.

Tuttavia si stima che l’ 80% dei 6 milioni di abitanti della città non abbia accesso all'acqua potabile, mentre secondo uno studio dell'Istituto Federale Tedesco per la Geoscienza e le Risorse Naturali, il 59% dell'acqua nelle aree urbane di Kabul è contaminata da batteri.

Un progetto arretrato di lunga data, indispensabile per la città di Kabul. La Municipalità di Kabul dovrebbe installare anche tecniche di raccolta dell'acqua piovana per i residenti. Aiuterebbe ad approvvigionare le risorse delle acque freatiche della città di Kabul. “Progetto per l'approvvigionamento idrico di Kabul in corso” | TOLOnews

La guerra in Afghanistan non ha soltanto distrutto le infrastrutture esistenti, ma ha anche frenato i progetti per costruire nuove infrastrutture.

A causa della mancanza di bacini artificiali, canali e dighe, soltanto il 30-35% dell'acqua proveniente dalle montagne della nazione rimane in Afghanistan, mentre il resto va nelle nazioni limitrofe.

La risoluzione della crisi idrica a livello nazionale potrebbe costare 11 miliardi di dollari. Le difficoltà dei donatori, nel frattempo, significano una riduzione degli aiuti alla nazione, piuttosto che un aumento. Anche le sfide della sicurezza costituiscono un disincentivo alla costruzione di infrastrutture. Nel 2017, la diga Salma nella provincia occidentale di Herat, finanziata dall'India, è stata attaccata dai talebani e 10 soldati dell'esercito afghano sono rimasti uccisi nei combattimenti.

Un clima che sta cambiando e una popolazione in rapida crescita

Pur contribuendo in modo marginale all'enorme consumo energetico e industriale che ha determinato il riscaldamento globale, l'Afghanistan sta già vivendo quotidianamente le conseguenze del cambiamento climatico.

Il paesaggio vicino al villaggio di Khwahan, nella provincia di Badakhshan, in Afghanistan, 3 giugno 2012. (37° foto IBCT del sergente Kimberly Lamb) (Pubblico dominio). CC 2.0.

La mancanza di pioggia e di neve in inverno è aggravata dalle elevate temperature in estate. Gli scienziati hanno messo in guardia sul fatto che le temperature superiori alla media accelerano il ritiro dei ghiacciai strategici, che si stanno già riducendo. Con l'eventuale eccezione della Valle di Panjshir e altre poche zone della nazione, dove l'acqua rimane abbondante, l’ Afghanistan sta precipitando nella condizione di deserto.

Una popolazione in rapida crescita aggrava ulteriormente il problema. Kabul è ormai diventata una città polverosa di oltre 5 milioni di persone, pur avendo soltanto l'infrastruttura per sostenere una popolazione pari a un quinto di quella effettiva.

Nel 2050 si prevede che la popolazione di Kabul raggiungerà 9 milioni di abitanti, rendendola la quinta città in più rapida crescita nel mondo. I profughi stanno tornando. La gente sta fuggendo la minaccia di insicurezza nelle campagne. In totale, più dell’ 80% della popolazione vive in insediamenti non pianificati. Molti di questi residenti comprano acqua dai pozzaioli, o cercano loro stessi di scavare pozzi artesiani.

L'Organizzazione Centrale di Statistica in Afghanistan ha previsto che la popolazione della nazione raggiungerà in totale 43 milioni nei prossimi 20 anni, rispetto ai 37 milioni in questo momento, aumentando lo stress della popolazione esistente nei riguardi delle preziose risorse idriche. Per il momento, ci sono molti segnali di allarme senza sviluppi positivi in vista.

Grandi proteste ovunque a Kabul – nonostante l'insicurezza – come la maggior parte del resto dell’ Asia in crescita. Ma la mia preoccupazione principale è la mancanza di sistemi di fognature urbane e il rapido esaurimento delle acque di superficie, oltre alla nostra vulnerabilità nazionale per gli effetti negativi del cambiamento climatico.

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