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Sondaggio sulla sanità in Giordania innesca il dibattito online sulla pianificazione familiare

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Giordania, Citizen Media, Donne & Genere, Salute

Madri giordane di bambini privi di cittadinanza ad Amman il 9 marzo 2018. Foto di 2018 Amanda Bailly / Human Rights Watch. Utilizzo autorizzato.

I risultati di una ricerca [1] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione], condotta nel 2017 dal Dipartimento di Statistica, hanno dato origine a opinioni eterogenee e contrastanti da parte dei giordani sui social media. I dati emersi dallo studio hanno innescato un dibattito relativo alla pianificazione familiare e alle scelte delle donne, suscitando discussioni su tradizioni e cultura, sul pensiero femminista in Giordania e sulla situazione economica del Paese.

Lo studio è stato pubblicato nel giugno del 2018 ma non ha avuto diffusione fino a quando un’organizzazione no profit, che lavora per sostenere e promuovere i diritti delle donne in Giordania, non lo ha pubblicato sulla propria pagina Facebook [2] [ar]. Successivamente, le agenzie di stampa lo hanno ripreso e singoli cittadini lo hanno condiviso sulle loro pagine personali.

La ricerca, il cui obiettivo era quello di “promuovere importanti politiche governative e programmi che migliorino lo stato di salute di madri e bambini”, è il settimo Studio Demografico e Sanitario (DHS) ad essere condotto in Giordania.

Coinvolgendo più di 19 mila famiglie, il dipartimento sperava di fornire dati completi su fertilità e mortalità, pianificazione familiare, salute delle madri e dei bambini, e nutrizione.

Per la prima volta in un'indagine DHS in Giordania, agli intervistati è stata fatta la richiesta di indicare la propria nazionalità. Le donne hanno dichiarato per l'87% di essere giordane, per il 9% siriane e per il 5% di altre 9 nazionalità, fra cui egiziane, irachene e altre nazionalità arabe e non. Tra gli uomini, l'89% è giordano, il 6% siriano e un ulteriore 6% di altre nazionalità.

Le scelte delle madri giordane o di altre nazionalità

Per quanto riguarda le scelte delle donne giordane e di quelle di altre nazionalità, residenti in Giordania, sono diversi i fattori che entrano in gioco. L'età, la nazionalità, il livello di istruzione e la situazione economica sono tutti fattori decisivi quando si tratta di limitare e differire le gravidanze, con metodi di pianificazione familiare, educazione in età adolescenziale e assistenza post-parto.

In generale, lo studio ha rivelato che [3]il 49% [3] delle donne sposate in Giordania non vuole avere altri figli in un qualsiasi momento futuro, e un altro  [4]18% delle donne sposate vuole ritardare un'ulteriore gravidanza di almeno 2 anni.

In seguito alla condivisione su Facebook da parte delle agenzie di stampa, la maggior parte delle madri ha detto che lo studio è in linea con le loro intenzioni [5] [ar] in tema di maternità.

“Sono una di quelle donne”, ha commentato Amal Ezzeh, madre di due figli. “Contate anche me!” ha scritto un'altra madre sotto pseudonimo.

Lo studio ha constatato che, se si sommano queste due cifre, risulta che [1] il 67% delle donne sposate in Giordania potrebbe avere bisogno di servizi di pianificazione familiare, sia per limitare che per ritardare le gravidanze.

In base agli standard previsti dalla ricerca, si ritiene che le donne abbiano “un bisogno insoddisfatto di limitare” le gravidanze, se si trovano in una delle seguenti situazioni: non vogliono altri figli, ma rischiano di rimanere incinte non ricorrendo alla contraccezione. Oppure stanno portando avanti una gravidanza indesiderata.

Il 14% delle donne in Giordania ha un bisogno insoddisfatto [3] di servizi di pianificazione familiare, mentre il 52% sta attualmente utilizzando un metodo contraccettivo [3]; vale a dire, hanno un bisogno soddisfatto di pianificazione familiare.

Maysoon Alzoubi, portavoce del Consiglio Superiore della Popolazione in Giordania, ha detto a Global Voices che:

We have noticed that the demand for family planning methods is in decrease compared to last year, although the birth rate has dropped. That is quite odd, but the only possible explanation is that women are seeking traditional methods rather than modern ones.

Abbiamo notato che la domanda di metodi di pianificazione familiare è in calo rispetto allo scorso anno, nonostante il tasso di natalità sia diminuito. La cosa è strana, ma l'unica spiegazione possibile è che le donne stanno ricorrendo ai metodi tradizionali piuttosto che a quelli moderni.

Per quanto riguarda l'età delle madri intervistate, i risultati sono in linea con i recenti cambiamenti nella società, che hanno portato le donne in Giordania a sposarsi e partorire a un età più avanzata che in passato [6]. Ora, infatti, si sposano intorno ai 24 anni, contravvenendo alla tradizione che considerava le donne di questa età “zitelle”.

Tradizioni e cultura

Lo studio ha scatenato una serie di dibattiti online, la maggior parte dei quali si sono svolti tra coloro che difendono il diritto della donna al proprio corpo, e altri che invece ritengono che le conclusioni della ricerca (specialmente quelli relativi alla limitazione e al differimento delle gravidanze) siano offensive e contrarie ai valori giordani.

Awwad Abu Zied ha scritto in un commento a un post [5] su Facebook che condivideva lo studio:

Real Jordanian women love giving birth and raising a family. Women nowadays want to work and stay outside the house. What a world!

Le vere donne giordane amano avere figli e crescere una famiglia. Le donne oggi vogliono lavorare e stare fuori casa. Che mondo!

Ayman Abbadi ha espresso un'opinione simile nel suo commento allo stesso post:

Are you sure? The other half are spinsters and are dying for a any piece of man to give them some attention. Give my regard to your idiotic survey.

Siete proprio sicuri? L'altra metà sono zitelle e muoiono dalla voglia di trovare un uomo che presti loro un po’ di attenzione. Porgete i miei omaggi al vostro studio idiota.

Gli uomini con opinioni di questo tipo, tuttavia, erano pochi in confronto alle tante persone, sia donne che uomini, che hanno difeso le conclusioni della ricerca. Per di più, essi sono stati duramente attaccati, venendo etichettati come “sessisti” e “una vergogna per la reputazione degli uomini giordani”.

Ecco invece alcuni dei commenti [7] che i numerosi sostenitori dei diritti delle donne hanno scritto a un post relativo allo studio, pubblicato sul sito di una testata giornalistica: “Donne giordane, state andando alla grande, siete fantastiche!”, “Davvero? È incredibile!”, “Capisco benissimo”.

La difficile situazione economica

Sebbene le discussioni in corso ruotino intorno all'evoluzione del pensiero femminista in Giordania, è anche un'altra la questione che viene presa in considerazione, quella, cioè, della situazione economica.

Con un livello di crisi che ha raggiunto i minimi storici in giugno e la conseguente protesta che ha rovesciato il vecchio governo [8], è innegabile che l'economia giordana sia in difficoltà.

In una simile situazione, le risultanze dello studio DHS sono del tutto comprensibili, almeno per una parte di coloro che hanno partecipato al dibattito.

Mohammad Alseifi, un algerino che vive in Giordania, ha così commentato un post [7] dedicato al tema:

Because living in Jordan is horribly costly, who in their right mind would want another child when they can't even afford living for themselves? These numbers are saying something and the government should regard them!

Poiché vivere in Giordania è terribilmente costoso, quale persona sana di mente vorrebbe un altro figlio quando non può permettersi di mantenere neanche se stesso? Questi numeri stanno dicendo qualcosa e il governo dovrebbe occuparsene!

Morale Tal, cittadino giordano, ha scritto in un commento allo stesso post, “con i salari bassi e il caro vita? È logico”. 

Tuttavia, è noto che la Giordania ha non ha molte altre risorse oltre alla popolazione [9]. Pertanto, è emersa la preoccupazione che, qualora il tasso di natalità diminuisse (il che è successo [10] quest'anno), la Giordania si troverebbe in difficoltà ancora maggiori.

C'è poi un'altra questione che sembra essere piuttosto popolare tra alcuni giordani, secondo i quali la Siria sta “cercando di conquistare” la loro terra e il fatto che il tasso di natalità in Siria possa superare quello giordano viene visto come un passo verso il raggiungimento di un tale obiettivo.

Sarah Dandan ha detto a Global Voices che intende avere “una grande famiglia”.

Unlike my family, I want a huge family. I want my kids to grow up like old times, with lots of brothers and sisters to play with. I don't care how I'm going to support them, I'll figure that out later.

A differenza della mia famiglia di origine, io ne voglio avere una enorme. Voglio che i miei figli crescano come ai vecchi tempi, con un sacco di fratelli e sorelle con cui giocare. Non mi interessa ora in che modo li manterrò, capirò più tardi come farlo.

Le discussioni, giorni dopo la pubblicazione dello studio, stanno scemando, ma resta centrale la questione che le donne in Giordania non possono ancora prendere decisioni senza che le stesse vengano “discusse”. Per questo motivo, le donne giordane sono ancora in cammino sulla strada [11] che porta al riconoscimento dei pieni diritti, al di là dei confini che la società impone loro.