USA: la brutalità dell'ICE verso gli immigrati ha un impatto significativo anche all'interno dei confini statunitensi

Agenti SWAT dell'agenzia ICE (Immigration and Customs Enforcement) statunitense nel 2004. FOTO: di dominio pubblico, resa disponibile su Wikimedia Commons.

Negli ultimi mesi la politica di separare i minori dai loro genitori ai confini statunitensi, applicata dall'agenzia ICE (Immigration and Customs Enforcement) [it], ha suscitato sdegno e molte condanne [en, come i link seguenti]. Tuttavia, scarsa attenzione è stata data alle modalità con cui il programma viene attuato dall'ICE all'interno dei confini statunitensi. A luglio del 2018, l'ICE ha portato a termine uno dei più grandi raid degli ultimi anni, arrestando oltre 140 persone nello stato dell’ Ohio. L'amministrazione Trump ha tentato di giustificare l'aggressività con cui è stata applicata la politica sull'immigrazione affermando che tale politica rende le città più sicure, anche se è vero esattamente il contrario. In altre parole, la politica di attuazione dell'ICE sta distruggendo il tessuto sociale delle comunità negli Stati Uniti.

I sostenitori dell'immigrazione hanno manifestato i loro timori sui trascorsi di abusi e operazioni militarizzate dei membri dell'ICE, e sulla loro propensione a identificarsi come poliziotti. Ad oggi sono già morti sette immigrati mentre erano sotto la custodia dell'ICE, e dai rapporti emerge che l'inadeguata assistenza medica è stata una delle cause principali di questi decessi. L'atteggiamento sprezzante con cui l'ICE porta a termine le operazioni dovrebbe essere motivo di preoccupazione per tutti, soprattutto perché l'ICE ha intenzionalmente arrestato o deportato oltre 20.000 cittadini statunitensi dal 2003 ad oggi.

Il terrore seminato dai raid ICE ha un impatto su tutti noi. Nelle comunità di immigrati, questa paura si traduce spesso in riluttanza a chiamare la polizia, a collaborare con le autorità o a presentarsi in tribunale. Gli effetti iniziano già a vedersi. Nel 2017, le denunce relative alle violenze sessuali presentate dai latino americani di Los Angeles sono calate del 25% e quelle relative alle violenze domestiche del 10%. A Denver, in Colorado, i magistrati hanno riferito che alcune vittime di violenze domestiche si sono rifiutate di testimoniare per paura, dopo alcuni arresti effettuati dall’ ICE all'interno del tribunale locale.

La minaccia alla nostra sicurezza collettiva si estende anche alla salute pubblica. La paura diffusa spinge gli immigrati a non rivolgersi al servizio sanitario pubblico sia per se stessi che per i loro figli, che sono cittadini statunitensi, mettendo a rischio la salute di tutti. La violenza dell'ICE ha anche effetti diretti e tangibili. Uno studio del 2017 condotto dall'Università del Michigan ha documentato gli effetti prodotti dai raid ICE del 2008 nello Iowa. Dallo studio è emerso che è più probabile che le donne latino americane, comprese quelle che hanno la cittadinanza statunitense, partoriscano neonati sottopeso o prematuri a seguito dei raid.

Gli effetti immediati sulla salute e la sicurezza sono già stati documentati, ma per comprendere veramente gli effetti a lungo termine ci vorranno decenni. Tali effetti includono non solo il terribile trauma inflitto ai minori separati dai loro genitori tenuti in custodia dall'ufficio immigrazione, ma anche l'interruzione dei loro percorsi di studio a causa dei raid dell’ ICE. Dopo i raid avvenuti nel Tennessee orientale, nei primi mesi di quest'anno, oltre 500 bambini hanno saltato la scuola il giorno successivo.

Il senso di paura e di instabilità causato da questi raid ha imposto un nuovo ruolo ai funzionari scolastici, obbligando insegnanti, operatori sanitari e assistenti sociali a tentare di dare delle linee guida e infondere un senso di sicurezza in un momento di grande incertezza. Da un sondaggio condotto dalla UCLA su 5.400 insegnanti, direttori scolastici e psicologi nell'ambito del progetto Civil Rights Project è emerso che il 68% degli amministratori considera l'assenteismo degli studenti immigrati un problema, e che il 70% dei direttori scolastici e gli psicologi ha registrato un calo dei risultati accademici tra gli studenti immigrati.

Queste conseguenze collaterali vengono raramente citate nei dibattiti sull'immigrazione e sull'applicazione delle leggi in materia, ma evidenziano i costi umani che dobbiamo pagare a livello collettivo. Negli Stati Uniti vengono arrestati più immigrati che in qualsiasi altro paese del mondo. Il budget in costante crescita dell'ICE e le costose politiche di attuazione corrono il rischio di rimodellare il carattere di questo paese.

Le prove, che documentano gli effetti distruttivi degli interventi di applicazione delle leggi dell'ICE, forniscono un quadro molto chiaro sull'enorme prezzo che queste politiche impongono alla nostra società. Dobbiamo restare uniti per proteggere le nostre comunità, e chiedere che si metta fine a queste devastanti politiche che separano le nostre famiglie e distruggono il tessuto sociale delle nostre comunità.

Una versione di questo articolo è stata originariamente pubblicata su Common Dreams.

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