
Gulalai Ismail durante il TEDxExeter 2017, tenutosi al Teatro Northcott di Exeter (Regno Unito) il 21 aprile 2017. Flickr: foto scattata da Matt Round. CC BY NC ND 2.0
Gulalai Ismail, attivista pashtun dei diritti umani e fondatrice del network di Seeds of Peace, è stata arrestata all'aeroporto di Islamabad il 12 ottobre, al suo arrivo da Londra.
La FIA – Federal Investigation Agency [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] l'ha prima arrestata e poi interrogata per 8 ore. Il suo nome era comparso nella Exit Control List (Lista di Controllo delle Uscite) e questo non le ha permesso di uscire fuori dal Paese.
È stata rilasciata il giorno stesso. Questo evento ha scatenato la reazione dei collettivi femministi e di altri gruppi sui social media.
I pashtun [it] sono una minoranza etnica che vive in Pakistan e Afghanistan. Subiscono continue violenze e discriminazioni, e molti di loro sono stati deportati a causa del conflitto tra l'esercito e il gruppo militante talebano. Nel 2016, i pashtun sono ritornati alle loro casa nelle aree tribali di amministrazione pakistana ma le mine presenti in quelle zone non gli hanno permesso di sentirsi totalmente al sicuro.
Il movimento Pashtun Tahafuz, noto per poco tempo anche come PTM, è diventato un punto di riferimento importante per tutti coloro che vogliono parlare di queste ingiustizie. Gulalai è un membro attivo del movimento.
Leggi anche: Pakistan: la lunga marcia dei pashtun per chiedere giustizia dopo anni di attacchi a sfondo etnico [it]
Gulalai è stata una delle 19 persone citate in una denuncia fatta alla polizia per aver organizzato e aver parlato il 12 agosto ad una manifestazione del PTM tenutasi a Swabi, zona nord-ovest della città, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa del Pakistan. I capi d'accusa contro gli attivisti del PTM comprendevano “assemblea non autorizzata”, “associazioni sovversive” e “arresto illegale”.
Rafiullah Kakar, esperto di politica pubblica pashtun ha detto su Twitter:
While Gulalai has been released, 9 activists are still under arrest for helping organise a PTM gathering in Swabi.
One of them is Faiz Mohd Kaka. He is 85 years old nd one of the few living members of Khudai Khidmatgar Tehreek. Shame!
ڈرتے ہیں بندوق والے ایک 85 سالہ شخص سے pic.twitter.com/bVgL6hPdRd— R Kakar (@rafiullahkakar) 12 ottobre 2018
[Note: Khudai Khidmatgar Tehreek literally means “servants of God” movement. It was was a Pashtun non-violent movement against the British Empire by the Pashtun people of the North-West Frontier Province (Khyber Pakhtunkhwa) of British India (now in Pakistan).]
Gulalai è stata rilasciata ma 9 attivisti si trovano ancora in carcere per aver sostenuto il PTM nella manifestazione di Swabi. Uno di questi si chiama Faiz Mohd Kaka, ha 85 anni ed è uno dei tanti membri del movimento Khudai Khidmatgar. Vergogna!
[Nota: il movimento Khudai Khidmatgar [it] Tehreek letteralmente sta per movimento dei “servi di Dio”. Era un movimento non violento contro l'impero britannico, costituito dai pashtun della frontiera nord-ovest (Khyber Pakhtunkhwa) dell'Impero anglo-indiano (l'attuale Pakistan).]
Gulalai ha pubblicato un audio WhatsApp dove sosteneva di essere stata arrestata per aver “combattuto per i diritti civili e l'affermazione della pace” e per “aver preso parte al PTM nel raduno Jalsa a Swabi (la sua città natale)”.
Nella sua dichiarazione affermava:
This is an example of how the state is shrinking space for civil society organizations. Space is shrinking and closing out spaces for civic voices, voices who are raising for peace. We are speaking for peace-building…This is not an attack on Gulalai Ismail or PTM. This is an attack on civic freedoms. This is an attack on our liberty to speak out. This is an attack on our freedom of speech.”
Questo ci fa capire come lo stato stia togliendo spazio alle organizzazioni civili. Sta dando meno spazio alla voce dei cittadini, voce che chiede la pace. Vogliamo la pace… questo non è un attacco a Gulalai Ismail o al PTM. È un attacco alla libertà dei cittadini. È un attacco alla libertà di parola. È un attacco alla libertà di espressione.
La notizia dell'arresto di Gulalai si è diffusa sui social in un lampo, con migliaia di tweet e di messaggi di solidarietà da parte di gruppi nazionali e internazionali:
@Gulalai_Ismail released after investigation by FIA for around 8 hours. Aftr her release talking to @24NewsHD. #ReleaseGulalaiIsmail @gabeeno @GulBukhari @marvisirmed @mjdawar pic.twitter.com/a2nZ4EoAtp
— Gohar Mehsud (@tribaljournlist) 12 ottobre 2018
@Gulalai_Isamil rilasciata dopo essere stata interrogata per 8 ore dalla FIA. La notizia del suo rilascio è stata diffusa da @24NewsHD. #LiberateGulalaiIsmail @gabeena @GulBukhari @marvisirmed @mjdawar
Our friends and colleagues from Women Democratic Front, Awami Workers Party and PTM had a campaign for my release on social media. Because it was brutal to confiscate a citizen's passport for raising her voice for rights. But today is the day that shows it's a day of people's power — the youth and workers built pressure…that the (authorities) can't detain their workers… they built it through social media and also by coming to the FIA office.
I nostri amici e colleghi del Fronte Democratico delle Donne, il Partito dei Lavoratori Awami e il PTM hanno avviato una campagna su Facebook per il mio rilascio. È stato brutale confiscare il passaporto ad una cittadina solo perché si è battuta per il rispetto dei diritti. Quello che è successo ci fa capire che il potere è nelle mani del popolo, i giovani e i lavoratori sono coloro che riescono a influenzare le masse… che le autorità non possono fermare i propri lavoratori… i social media sono uno strumento potente per potersi affermare e possono arrivare anche agli uffici della FIA.
Tooba Syed, docente di studi di genere e Segretaria per le comunicazioni del Partito Democratico delle donne ha twittato:
Gulalai ismail has been released. Congratulations everyone! pic.twitter.com/c3g3kUKHNc
— Tooba Syed (@Tooba_Sd) 12 ottobre 2018
Gulalai Ismail è stata rilasciata. Grazie a tutti!
Anche Amnesty international ha chiesto il rilascio immediato e senza condizioni di Gulalai Ismail:
“Instead of trying to silence human rights defenders, the new government must work to create a safe and enabling environment for those who raise their voices for justice,” said Rabia Mehmood, South Asia Researcher at Amnesty International. @Rabail26 #PTM #Pakistan #ReleaseGulalai
— Amnesty International South Asia (@amnestysasia) 12 ottobre 2018
Rabia Mehmood, ricercatrice dell'Asia meridionale presso Amnesty International, ha detto:
“Invece di cercare di far tacere i difensori dei diritti umani, il nuovo governo dovrebbe creare un ambiente sicuro e che permetta di combattere per il rispetto dei diritti umani”.
Anche il Forum Democratico delle donne, un collettivo politico femminista di sinistra basato in Pakistan, ha condiviso un messaggio di solidarietà a Gulala.
We strongly condemn the detention of @Gulalai_Ismail a member of WDF KP & known feminist activist by FIA. We have information that she’s being handed over to Swabi police in the Swabi PTM jalsa FIR. We demand immediate release of Gulalai #ReleaseGulalaiIsmail #DaSangaAzadiDa
— Women Democratic Front (@wdf_pk) 12 ottobre 2018
Ci opponiamo all'arresto, per mano della FIA, di @Gulalai_Ismail, membro del WDF KP e nota attivista femminista. Sappiamo che è stata consegnata alla polizia di Swabi durante il raduno Jalsa del PTM, tenutosi a Swabi. Chiediamo l'immediato rilascio di Gulalai
#LiberateGulalaiIsmail#DaSangaAzadiDa
Bushra Gohar, ex membro dell'assemblea nazionale e vice presidente del Partito nazionale awami ha affermato su Twitter:
Shocked to hear #Gulalai_Ismail has been arrested by the #PuppetGovernment for raising a voice for #Pashtun rights. Strongly condemn the cowardly act & demand an immediate release. #HumanRights activists face serious threats in #Pakistan #ReleaseGulalaeIsmail
— Bushra Gohar (@BushraGohar) 12 ottobre 2018
Sono scioccata dal sentire che #Gulalai_Ismail è stata arrestata dal #GovernoPupazzo per aver combattuto per i diritti dei #Pashtun. Mi oppongo fortemente a questo atto di codardia e chiedo il suo immediato rilascio. Gli attivisti dei #DirittiUmani sono costantemente sotto minaccia #Pakistan #ReleaseGulalaiIsmail
La ricercatrice di Amnesty International South Asia, Rabia Mehmood, ha affermato:
Relieved to know that @Gulalai_Ismail is released on her own recognizance in #PTM Swabi Jalsa case. But her name is still on Exit Control List & passport confiscated by FIA. Pak authorities must end this continuous intimidation of #humanrighstdefenders. https://t.co/rrYV8s5cF0
— Rabia Mehmood – رابعہ (@Rabail26) 12 ottobre 2018
Felice di sapere che @Gulalai_Ismail è stata rilasciata sulla parola durante il raduno del #PTM a Swabi. Il suo nome però è ancora nella Exit Control List e il suo passaporto ancora nelle mani della FIA. Le autorità pakistane devono finirla con queste intimidazioni continue contro i #difensorideidirittiumani.
Gulalai ha detto che farà istanza alla corte suprema affinché il suo nome venga rimosso dalla Exit Control List e gli vengano restituiti i suoi documenti.