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Attivista dei diritti umani pashtun trattenuta all'aeroporto di Islamabad e rilasciata grazie alle pressioni sui social

Categorie: Asia meridionale, Pakistan, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Governance, Guerra & conflitti, Libertà d'espressione, Politica, Advox

Gulalai Ismail durante il TEDxExeter 2017, tenutosi al Teatro Northcott di Exeter (Regno Unito) il 21 aprile 2017. Flickr: foto scattata da Matt Round. CC BY NC ND 2.0

Gulalai Ismail [1], attivista pashtun dei diritti umani e fondatrice del network di Seeds of Peace, è stata arrestata all'aeroporto di Islamabad il 12 ottobre, al suo arrivo da Londra.

La FIA – Federal Investigation Agency [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] l'ha prima arrestata e poi interrogata per 8 ore. Il suo nome era comparso nella Exit Control List (Lista di Controllo delle Uscite) e questo non le ha permesso di uscire fuori dal Paese.

È stata rilasciata [3] il giorno stesso. Questo evento ha scatenato la reazione dei collettivi femministi e di altri gruppi sui social media.

I pashtun [4] [it] sono una minoranza etnica che vive in Pakistan e Afghanistan. Subiscono continue violenze e discriminazioni, e molti di loro sono stati deportati a causa del conflitto tra l'esercito e il gruppo militante talebano. Nel 2016, i pashtun sono ritornati alle loro casa nelle aree tribali di amministrazione pakistana ma le mine presenti in quelle zone [5] non gli hanno permesso di sentirsi totalmente al sicuro.

Il movimento Pashtun Tahafuz [6], noto per poco tempo anche come PTM, è diventato un punto di riferimento importante per tutti coloro che vogliono parlare di queste ingiustizie. Gulalai è un membro attivo del movimento.

Leggi anche: Pakistan: la lunga marcia dei pashtun per chiedere giustizia dopo anni di attacchi a sfondo etnico [7] [it]

Gulalai è stata una delle 19 persone citate in una denuncia fatta alla polizia per aver organizzato e aver parlato il 12 agosto ad una manifestazione del PTM tenutasi a Swabi, zona nord-ovest della città, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa del Pakistan. I capi d'accusa contro gli attivisti del PTM comprendevano “assemblea non autorizzata”, “associazioni sovversive” e “arresto illegale”.

Rafiullah Kakar [8], esperto di politica pubblica pashtun ha detto su Twitter:

Gulalai è stata rilasciata ma 9 attivisti si trovano ancora in carcere per aver sostenuto il PTM nella manifestazione di Swabi. Uno di questi si chiama Faiz Mohd Kaka, ha 85 anni ed è uno dei tanti membri del movimento Khudai Khidmatgar. Vergogna!

[Nota: il movimento Khudai Khidmatgar [12] [it] Tehreek letteralmente sta per movimento dei “servi di Dio”. Era un movimento non violento contro l'impero britannico, costituito dai pashtun della frontiera nord-ovest (Khyber Pakhtunkhwa) dell'Impero anglo-indiano (l'attuale Pakistan).]

Gulalai ha pubblicato un audio WhatsApp dove sosteneva di essere stata arrestata per aver “combattuto per i diritti civili e l'affermazione della pace” e per “aver preso parte al PTM nel raduno Jalsa a Swabi (la sua città natale)”.

Nella sua dichiarazione [13] affermava:

This is an example of how the state is shrinking space for civil society organizations. Space is shrinking and closing out spaces for civic voices, voices who are raising for peace. We are speaking for peace-building…This is not an attack on Gulalai Ismail or PTM. This is an attack on civic freedoms. This is an attack on our liberty to speak out. This is an attack on our freedom of speech.”

Questo ci fa capire come lo stato stia togliendo spazio alle organizzazioni civili. Sta dando meno spazio alla voce dei cittadini, voce che chiede la pace. Vogliamo la pace… questo non è un attacco a Gulalai Ismail o al PTM. È un attacco alla libertà dei cittadini. È un attacco alla libertà di parola. È un attacco alla libertà di espressione.

La notizia dell'arresto di Gulalai si è diffusa sui social in un lampo, con migliaia di tweet e di messaggi di solidarietà da parte di gruppi nazionali e internazionali:

@Gulalai_Isamil rilasciata dopo essere stata interrogata per 8 ore dalla FIA. La notizia del suo rilascio è stata diffusa da @24NewsHD. #LiberateGulalaiIsmail @gabeena @GulBukhari @marvisirmed @mjdawar

Our friends and colleagues from Women Democratic Front, Awami Workers Party and PTM had a campaign for my release on social media. Because it was brutal to confiscate a citizen's passport for raising her voice for rights. But today is the day that shows it's a day of people's power — the youth and workers built pressure…that the (authorities) can't detain their workers… they built it through social media and also by coming to the FIA office.

I nostri amici e colleghi del Fronte Democratico delle Donne, il Partito dei Lavoratori Awami e il PTM hanno avviato una campagna su Facebook per il mio rilascio. È stato brutale confiscare il passaporto ad una cittadina solo perché si è battuta per il rispetto dei diritti. Quello che è successo ci fa capire che il potere è nelle mani del popolo, i giovani e i lavoratori sono coloro che riescono a influenzare le masse… che le autorità non possono fermare i propri lavoratori… i social media sono uno strumento potente per potersi affermare e possono arrivare anche agli uffici della FIA.

Tooba Syed, docente di studi di genere e Segretaria per le comunicazioni del Partito Democratico delle donne ha twittato:

Gulalai Ismail è stata rilasciata. Grazie a tutti!

Anche Amnesty international ha chiesto [25] il rilascio immediato e senza condizioni di Gulalai Ismail:

Rabia Mehmood, ricercatrice dell'Asia meridionale presso Amnesty International, ha detto:

“Invece di cercare di far tacere i difensori dei diritti umani, il nuovo governo dovrebbe creare un ambiente sicuro e che permetta di combattere per il rispetto dei diritti umani”.

Anche il Forum Democratico delle donne [31], un collettivo politico femminista di sinistra basato in Pakistan, ha condiviso un messaggio di solidarietà a Gulala.

Ci opponiamo all'arresto, per mano della FIA, di @Gulalai_Ismail, membro del WDF KP e nota attivista femminista. Sappiamo che è stata consegnata alla polizia di Swabi durante il raduno Jalsa del PTM, tenutosi a Swabi. Chiediamo l'immediato rilascio di Gulalai #LiberateGulalaiIsmail #DaSangaAzadiDa

Bushra Gohar, [34] ex membro dell'assemblea nazionale e vice presidente del Partito nazionale awami ha affermato su Twitter:

Sono scioccata dal sentire che #Gulalai_Ismail è stata arrestata dal #GovernoPupazzo per aver combattuto per i diritti dei #Pashtun. Mi oppongo fortemente a questo atto di codardia e chiedo il suo immediato rilascio. Gli attivisti dei #DirittiUmani sono costantemente sotto  minaccia #Pakistan #ReleaseGulalaiIsmail

La ricercatrice di Amnesty International South Asia, Rabia Mehmood, ha affermato:

Felice di sapere che @Gulalai_Ismail è stata rilasciata sulla parola durante il raduno del #PTM a Swabi. Il suo nome però è ancora nella Exit Control List e il suo passaporto ancora nelle mani della FIA. Le autorità pakistane devono finirla con queste intimidazioni continue contro i #difensorideidirittiumani.

Gulalai ha detto che farà istanza alla corte suprema affinché il suo nome venga rimosso dalla Exit Control List e gli vengano restituiti i suoi documenti.