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La scrittrice più nota e campionessa di vendite del XIX secolo esclusa dall'Accademia di Lettere del Brasile

Categorie: America Latina, Brasile, Arte & Cultura, Citizen Media, Donne & Genere, Letteratura, Storia

Júlia Lopes de Almeida è stata una delle fondatrici dell'Accademia di Lettere in Brasile, ma è stata esclusa da questa istituzione perché donna. | Foto: National Library Foundation. Archivi Pubblici.

Júlia Lopes de Almeida, autrice brasiliana di successo nel XIX secolo, è stata un autentico fenomeno. Moglie del poeta portoghese Filinto de Almeida, è stata una delle prime scrittrici in Brasile. Autrice di successo e  intellettuale a favore del femminismo e dell'abolizionismo, cofondatrice dell'Accademia di Lettere in Brasile — è stata esclusa dall'istituzione perché donna.

Uno studio del 2005 [1] [pt, come i link seguenti] ha riportato alla luce uno dei casi più emblematici di esclusione di genere avvenuto negli ultimi 121 anni. Durante il suo dottorato di Studi sul Brasile all'Università di San Paolo (USP), Michele Fanini ritrovò 12 manoscritti di Lopes de Almeida dimenticati nell'archivio ormai da molto tempo. Fanini afferma [2] che nonostante il suo nome risultasse tra i fondatori dell'Accademia, sia stata comunque cancellata:

Júlia Lopes de Almeida foi o primeiro e mais emblemático vazio institucional produzido pela barreira de gênero.

 Quello di Júlia Lopes de Almeida è stato il primo caso emblematico di vuoto istituzionale causato dalla questione di genere.

Da sempre, gli scritti di Lopes de Almeida sono considerati straordinari. In una dissertazione [3] sulle traduzioni del suo lavoro in spagnolo, la giornalista ecuadoriana Sabrina Duque esalta l'uso da parte dell'autrice di termini “misti di origine africana, parole francesi, la descrizione di tradizioni dell'epoca tipiche di Rio de Janeiro, toponimi e testi di brani folk”:

Júlia Valentina da Silveira Lopes de Almeida [1862-1934] foi uma mulher pouco comum no seu tempo. Trata-se de uma das raras literatas brasileiras do século XIX e esteve entre os escritores, de qualquer gênero, mais conhecidos e lidos de sua época, tanto no Brasil quanto em Portugal.

Júlia Valentina de Silveira Lopes de Almeida [1862-1934] non era una donna come le altre. Lei è una delle poche scrittrici brasiliane del XIX secolo, ed era anche molto seguita e conosciuta, come una delle autrici più importanti del Brasile e del Portogallo.

Quando l'Accademia fu istituita, Lopes de Almeida era già “un’ autrice rinomata che incontrava numerosi riscontri positivi, molto sostenuta dai sui lettori” secondo la Duque. Tuttavia, all'interno dell'Accademia era sostenuta da solo quattro persone.

Os demais homens de letras opuseram-se à ideia, pois aceitar Júlia Lopes de Almeida seria abrir as portas da Academia para as mulheres, consideradas o ‘segundo sexo’, seres inferiores aos homens, em uma época em que o papel feminino restringia-se ao estereótipo da mãe abnegada e da boa dona de casa.

La maggior parte degli studiosi era contraria all'idea, poiché credevano che l'inclusione di Júlia Lopes de Almeida nell'ambiente, avrebbe portato altre donne a voler intraprendere lo stesso percorso. La donna era considerata “inferiore” all'epoca, e doveva attenersi ai suoi ruoli stereotipati di moglie e madre.

Júlia Lopes de Almeida, data sconosciuta | Foto: National Archives/Dominio Pubblico

Chi era Júlia Lopes de Almeida?

Lopes de Almeida nasce Rio de Janeiro nel 1862, nello stesso anno in cui il Brasile sospende le relazioni diplomatiche con il Regno Unito, a causa di una questione conosciuta come Christie Affair [4] [en]. Il clima di tensione era molto alto, poiché il Brasile premeva per entrare nel mercato di schiavi provenienti dall'Africa.

Secondo l'autore Luiz Ruffato [5], Lopes de Almeida — figlia di immigrati portoghesi — ha ricevuto un'educazione liberale, a differenza delle altre donne della sua epoca. Suo padre [6] era una fisico, successivamente nominato visconte di Saint Valentine (titolo nobiliare).

Grazie al sostegno del padre, pubblica la sua prima opera crônicas (cronache) su un giornale di Campinas (una città nei pressi di San Paolo) quando aveva circa 20 anni.

Incontra suo marito quando la sua famiglia decide di trasferirsi a Lisbona nel 1886. Continua a pubblicare articoli su giornali e almanacchi, terminando la sua prima raccolta Traços e iluminuras (Tracce e illuminazioni), una raccolta di storie brevi, pubblicata  [7]lo stesso anno.

Pochi anni dopo, si trasferisce a Rio de Janeiro e trasforma la sua casa in un luogo di ritrovo per “artisti, intellettuali e giornalisti”. Scrive Ruffato in un altro testo: [8]

Tivesse Júlia Lopes de Almeida se limitado a colaborar em jornais e revistas, sempre defendendo a importância da educação das crianças e a valorização do papel da mulher na sociedade, já lhe caberia o honroso lugar de uma das mais importantes vozes feministas brasileiras. Mas Júlia fez mais: escreveu romances refinados, onde descreve com elegância e precisão as encruzilhadas da mulher na sociedade de fins do Século 19 e princípios do século 20, não se esquivando de enfrentar temas complexos e polêmicos para a época.

Sebbene Júlia Lopes de Almeida abbia scritto esclusivamente per giornali e riviste, ha sempre difeso i suoi principi, esaltando l'importanza dell'educazione dei bambini e riconoscendo il valore del ruolo della donna nella società. È considerata come una delle donne più influenti del Brasile, ma non si è fermata a questo. Julia ha scritto dei romanzi sofisticati, in cui descrive la condizione della donna del suo tempo con grazia e precisione, evitando temi complessi e scandalosi.

Il suo romanzo La bancarotta (A Falência, pubblicato nel 1919 circa) è considerato [9]il suo lavoro più importante, senza dimenticare le sue Memórias de Marta [10] [en] (Le memorie di Marta), “il primo romanzo brasiliano ambientato in una casa popolare”.

Júlia muore a Rio all'età di 72 anni, a causa della malaria. Tuttavia, prima della diagnosi ha viaggiato in Europa, nel sud del Brasile, a Buenos Aires e in Africa.

La storia si ripete

La storia di Lopes de Almeida — come quella di tante altre autrici — si è ripetuta il 30 agosto 2018, quando Conceição Evaristo [11], la prima scrittrice di colore del'Accademia, viene rifiutata dall'istituzione. Nonostante il successo della sua precedente campagna, la Evaristo ha ricevuto un solo voto a suo favore.

Invece, l'Accademia ha eletto il documentarista Cacá Diegues con 22 voti, seguito da Pedro Corrêa do Lago al secondo posto con 11 voti.

Dal 20 luglio 1897, data della fondazione dell'Accademia di Lettere del Brasile, sono trascorsi ben ottant'anni [12] prima di permettere l'ingresso delle donne nell'istituzione.

Nel 1977, la scrittrice Rachel de Queiroz [13] [it] è stata la prima donna brasiliana a entrare in Accademia come membro a vita. Nei decenni successivi, solo sette donne ne sono entrate a far parte: Dinah Silveira de Queiroz (1980), Lygia Fagundes Telles (1985), Nélida Piñon (1989), Zélia Gattai (2001), Ana Maria Machado (2003), Cleonice Berardinelli (2009), e Rosiska Darcy (2013).

La figura letteraria di Júlia Lopes de Almeida ha avuto un enorme impatto sulla letteratura brasiliana — nonostante il mancato sostegno da parte dell'Accademia. Senza dubbio, sarebbe stata inclusa in questo elenco.

Alcuni scritti di Lopes de Almeida sono disponibili su Domínio Público [14] e sul sito web Literatura Digital [15], creato dall'Università di Santa Catarina (UFSC).