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L'artista Badiucao invia a Google berretti con la scritta ‘Make Wall Great Again’ contro il ritorno dell'azienda in Cina

Categorie: Asia orientale, Nord America, Cina, U.S.A., Arte & Cultura, Censorship, Citizen Media, Libertà d'espressione, Protesta, Tecnologia, Umorismo, Advox

La vignetta ‘Make Wall Great Again’ del fumettista politico cinese Badiucao.

La versione originale di questo post è stata scritta da Holmes Chan e pubblicata [1] [en, come i link di seguito, salvo diversa indicazione] su Hong Kong Free Press (HKFP) il 19 ottobre 2018. La ripubblicazione si basa su un accordo di collaborazione.

Il fumettista politico cinese Badiucao ha spedito una scatola di berretti da baseball rossi con le parole “Make Wall Great Again” alla sede centrale di Google in Cina, per protestare contro i tentativi di introdurre un motore di ricerca censurato nel paese.

Badiucao, artista e attivista nato in Cina oggi residente all'estero, ha comunicato a HKFP di aver spedito una dozzina di berretti rossi a dipendenti a caso di Google. Ne ha anche lasciato un'altra dozzina sulle sculture intorno alla sede centrale di Google negli Stati Uniti e ha spedito un pacco con 50 berretti al negozio per visitatori dell'azienda.

Badiucao ha detto che i berretti erano una risposta al potenziale rientro del gigante delle ricerche in Cina:

I want [Google] to know it is a mistake to collaborate with China’s censorship. It is as shameful as Trump’s wall, only this time it is an invisible wall online — the great firewall.

Voglio che [Google] sappia che è un errore collaborare con la censura cinese. È altrettanto vergognoso quanto il muro di Trump, solo che questa volta è un muro invisibile online, il grande firewall.

Google ha lasciato il mercato Cinese [2] nel 2010, menzionando le sue preoccupazioni sui diritti umani. Ma da agosto 2018 [3] [it], una fuga di documenti interni [4], registrazioni audio [5] e fonti all'interno dell'azienda hanno suggerito che Google si sta preparando a lanciare un nuovo motore di ricerca fatto su misura per la Cina. Denominato in codice “Dragonfly”, il motore di ricerca identificherebbe e censurerebbe automaticamente siti web quali Facebook, Twitter, Wikipedia, BBC, Global Voices e molti altri che attualmente sono ancora bloccati in Cina e rimuoverebbe i risultati di ricerca che i funzionari del governo ritengono sensibili.

Il CEO di Google Sundar Pichai, il 16 ottobre ha detto [6] che “è importante esplorare” la possibilità di operare con un motore di ricerca in Cina, segnando la prima conferma dell'esistenza del progetto da parte dei dirigenti di Google, nonostante le numerose fughe di notizie. Pichai ha dichiarato che il progetto è stato in grado di rispondere a oltre il 99% delle query di ricerca, pur rispettando le leggi cinesi sulla censura.

Il berretto rosso con la scritta ‘Make Wall Great Again’ di Badiucao.

Commentando le intenzioni dell'azienda, l'artista dice:

When Google left the Chinese market years ago, a lot people [applauded] its principle of defending free speech. But now, with the Dragonfly program and its CEO defending the program, it only left deep disappointment and fear of the consequences of this super [corporation’s] submission to a brutal regime.

Quando Google ha lasciato il mercato cinese anni fa, moltissime persone hanno applaudito il suo principio di difendere la libertà d'espressione. Ma ora, col programma Dragonfly ed il CEO che lo difende, ha lasciato solo una profonda delusione e paura delle conseguenze della sottomissione di questa multinazionale ad un regime brutale.

Badiucao ha inizialmente creato il berretto come parte di un fumetto, in cui il personaggio che lo indossava assomigliava nettamente a Sundar Pichai. In seguito, ha trasformato il berretto in merce vera e propria. L'artista dice di aver anche tentato di intervistare i dipendenti di Google riguardo al progetto, ma la maggior parte si è rifiutata di commentare e non è disposta ad accettare i berretti. Tuttavia, dice di aver parlato con alcuni dipendenti cinesi di Google che sembravano essere a favore del motore di ricerca censurato. Ha aggiunto:

I hope [Pichai] will receive the message. If Google wants to help China or Chinese people, it should help us to fight and defeat the censorship system instead of becoming a part of it.

Spero che Pichai riceverà il messaggio. Se Google vuole aiutare la Cina e i cinesi, dovrebbe aiutarci a lottare e a sconfiggere il sistema della censura, invece di entrare a farne parte.

Riguardo al messaggio sul suo berretto, Badiucao dice di aver scelto la frase “Make Wall Great Again” per il suo duplice riferimento: in primo luogo, al sistema di censura della Cina, soprannominato il grande firewall, e poi anche allo slogan di Trump.

For me the Trump cap is the crown of shame… Giving something similar to Google is the best ironic thing I can do in the USA.

Per me, il berretto di Trump è la corona della vergogna… Regalare qualcosa di simile a Google è il gesto più sarcastico a cui potessi pensare negli USA.

HKFP ha contattato Google per un commento.