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Le donne brasiliane insorgono contro il candidato alla presidenza Jair Bolsonaro

Categorie: America Latina, Brasile, Citizen Media, Cyber-attivismo, Donne & Genere, Elezioni, Politica, Protesta

Le proteste guidate dalle donne che si dichiarano contrarie al candidato presidenziale Bolsonaro a San Paolo | Immagine: Rovena Rosa/Agência Brasil [1], usata previa autorizzazione.

La tensione cresce in Brasile, mentre i cittadini si preparano alla sfida elettorale. Lo scorso 7 ottobre, il popolo è stato chiamaoto a votare per il presidente, i governatori e le assemblee di Stato e il Congresso Nazionale.

I cittadini si oppongono con forza al deputato candidato alla presidenza Jair Bolsonaro, ex ufficiale militare attualmente in testa ai sondaggi. Centinaia di migliaia di persone sono scese in strada in diverse città brasiliane, sabato 29 settembre 2018, per dire: #LuiNo, #LuiMai (#EleNão [2], #EleNunca [3], #EleJamais [4]).

In base agli ultimi risultati dell'istituto Datafolha [5] [pt, come i link seguenti, salvo diversa indicazione], Bolsonaro ha il 28% dei voti previsti, seguito dal candidato del Partito dei Lavoratori, Fernando Haddad, col 22%. Tuttavia, Bolsonaro ha anche il più alto margine di rifiuto: si stima che il 46% dei brasiliani [6] affermi che non voterà mai per lui. Tra le donne, che rappresentano oltre la metà dei 147 milioni di elettori, risulta essere pari al 52%.

E le donne sono le voci più forti nel movimento #LuiNo contro Bolsonaro, candidato che sostiene apertamente la retorica della misoginia [7] [en] e dell’omofobia [8] [en]. Il video qui sotto ne mostra migliaia alle proteste nazionali in tutto il Brasile:

Donne contro Bolsonaro

Le proteste sono state convocate a metà settembre [9], dopo che “Donne contro Bolsonaro”, un gruppo di sole donne con oltre 1 milione di membri su Facebook, è stato manipolato e attaccato. Tutti gli amministratori sono stati bloccati e il nome del gruppo è stato cambiato a favore di Bolsonaro.

Giorni prima, il candidato alla vice presidenza di Bolsonaro, l'ex generale dell'esercito Hamilton Mourão, e il figlio di Bolsonaro Eduardo, anche lui membro del Congresso come suo padre, diffondevano notizie false [10] sostenendo che il gruppo fosse una “montatura” e che avesse comprato i propri follower.

Secondo il comunicato stampa di UOL [11], Donne contro Bolsonaro riceveva almeno 10 nuovi membri al minuto.

L'esperto di dati Fabio Malini, professore dell'Università di Espírito Santo, ha monitorato il coinvolgimento sui social media durante il movimento #LuiNo, nel giorno delle proteste. Secondo Malini, ogni 40 secondi, venivano pubblicati 1.000 tweet contenenti gli hashtag #elenao, #epelavidadasmulheres, #mulherescontrabolsonaro, #elenunca (cioè #luino, #perlavitadelledonne, #donnecontrobolsonaro, #luimai).

Malini ha illustrato l’ “esplosione” delle reazioni di 270.833 profili che hanno generato 1.011.560 retweet, nel grafico sottostante:

Network dei retweet di messaggi con hashtag che formano l'arco interattivo del movimento #LuiNo. Il network mostra i 270.833 profili che hanno generato 1.011.560 retweet. Un'esplosione di influencer che hanno dato vita a tanti network, colorati e globali. Network marrone: profili contrari al movimento (9%).

Il giorno successivo, domenica 30 settembre, si sono svolte delle dimostrazioni a favore di Bolsonaro [15]. In un'intervista dall'ospedale dove Bolsonaro era ricoverato dal giorno in cui è stato pugnalato [16] [en] durante una manifestazione, all'inizio di settembre, egli ha promesso [17] che “accetterà la propria vittoria solo se risultante dalle elezioni”.

La posizione di Bolsonaro contro la parità  

Bolsonaro è esplicitamente contrario alla parità di genere e ai diritti delle donne. Nel 2014, egli ha insinuato che non violenterebbe mai [18] il politico donna Maria do Rosario “perché troppo brutta” e “non se lo merita”. Nello stesso anno, parlando ad un giornale locale [19], ha difeso i datori di lavoro, dichiarando che essi non dovrebbero essere costretti e pagare salari egualitari a uomini e donne. Nel 2016, Bolsonaro ha votato per mettere sotto accusa Dilma Rousseff [20] [en], il primo presidente donna [21] [it] del Brasile.

Bolsonaro ha anche fatto una serie di affermazioni omofobiche [22], come “Non sarei in grado di amare un figlio gay”.

Durante la campagna del 2018, egli ha cercato di ripulire la propria immagine [23], facendo trasmettere un video con sua figlia, dichiarando che “lei gli ha cambiato la vita”. Ma i cittadini ricordano quando parlava della sua nascita come di un “momento di debolezza” e i manifestanti sollevavano cartelli con l'interrogativo: “Con quanti punti deboli puoi fare una rivoluzione?”.

Questo cartello ha un impatto enorme. Mi dà i brividi.

“Le sue idee sono un male per molte persone”

Il movimento #LuiNo si è guadagnato il sostegno di un ampio spettro di gruppi. I tifosi del calcio [27] brasiliano hanno pubblicato una serie di manifesti politici, compreso Corinthians Gaviões da Fiel, uno dei maggiori e più longevi club di calcio, il primo a prendere posizione [28]:

Hoje, com mais de 112 mil associados, entendemos existirem diferentes formas de pensar e posicionar-se numa sociedade democrática. Respeitamos essa pluralidade de ideias, pois ela é a essência da democracia pelo qual nossos fundadores lutaram. Não podemos, portanto, concordar jamais com quem se posiciona justamente contrário aos valores básicos do Estado Democrático de Direito.

Oggi, con oltre 112.000 soci, comprendiamo che esistono diversi modi di pensare e prendiamo posizione all'interno di una società democratica. Noi rispettiamo la pluralità delle idee, essendo questa l'essenza della democrazia per cui i nostri fondatori hanno lottato. Non potremo, però, essere mai d'accordo con chiunque si metta contro i valori di base di uno Stato di diritto democratico.

Il movimento ha anche attirato il sostegno di celebrità [29] come Madonna e Cher [30], con un grido dall'account ufficiale di Time’s Up, movimento globale di difesa delle donne:

Alle nostre sorelle in Brasile: siamo tutte con voi. Vi vediamo e vi ascoltiamo. Vi siamo vicine.

La brasiliana Maria Soares, una tra le migliaia di persone che hanno marciato a Rio de Janeiro il 29 settembre, ha spiegato i motivi della sua protesta:

La signora Maria Soares sempre pronta a lottare e a dimostrarci di come l'età non conti per opporre resistenza!



As ideias dele são ruins para a maioria das pessoas. Só podem votar para o Bolsonaro as pessoas egoístas, as pessoas homofóbicas, as pessoas racistas, as pessoas desumanas. A minha preocupação não é só com Bolsonaro, mas com essas pessoas que vão votar nele. Não sei o que essas pessoas querem do mundo.

Le sue idee non vanno bene per tante persone. Gli unici che possono votare per Bolsonaro sono le persone egoiste, omofobe, razziste e crudeli. La mia preoccupazione più grande non è Bolsonaro in sé, bensì le persone che voteranno per lui. Non capisco che cosa desiderino per il mondo.

L'antropologa Rosana Pinheiro-Machado e la scrittrice Joanna Burigo hanno esaminato i motivi per cui #LuiNo è diventato qualcosa di più di un hashtag [41]:

Se nada disso se converter em ganho eleitoral, ainda assim não há motivos para pensar diferente ou manifestar nossa indignação de outra forma. Esta luta – que conta com hashtags e memes, mas não só, pois a estamos carregando com nossos corpos – não é sobre percentuais apenas. É sobre como nós, mulheres, estamos ocupando e reinventando a política.

Se niente di tutto questo si converte in un successo elettorale, non ci sono comunque ragioni per pensarla in modo diverso o per cercare un altro modo di manifestare la nostra indignazione. Questa battaglia, che include hashtag, meme, ma non solo, dato che la stiamo portando avanti con i nostri corpi, non è solo per delle percentuali. È su come noi, le donne, stiamo prendendo piede e reinventando la politica.

Ulteriori proteste nazionali contro il candidato si sono svolte [42] poi il 6 ottobre, alla vigilia delle elezioni.