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Quando delle ragazze indigene vengono stuprate e violentate in Bangladesh, una regina insorge in segno di solidarietà

Categorie: Asia meridionale, Bangladesh, Censorship, Citizen Media, Diritti umani, Donne & Genere, Etnia, Governance, Indigeni, Legge, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Politica, Protesta, Ultim'ora
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Donne marma giocano con l'acqua durante Sangrai, il capodanno marma. Foto di Aye Mang via Wikimedia Commons.

Il 22 gennaio 2018 due sorelle di 19 e 14 anni della comunità indigena marma [2]  [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] sarebbero state stuprate [3] da membri delle forze di sicurezza nel distretto di Rangamati, nella zona delle Colline di Chittagong [4] [it], sud-est del Bangladesh.

Secondo quanto riferito [5], il 22 gennaio una squadra congiunta della sicurezza, comprendente l'esercito del Bangladesh e personale dell’ Ansar [6] (forza paramilitare ausiliare), ha fatto incursione nel villaggio indigeno marma di Orachari,  nell’ upazila Belaichari  [7]del distretto Rangamati.

Durante l'irruzione, due membri separatisi dalla squadra sono entrati in una casa marma la mattina presto e avrebbero abusato di una diciannovenne davanti agli occhi della sorella di 14 anni, la quale è stata anch'essa violentata, mentre i loro genitori e il fratello minore venivano trattenuti.

Le sorelle sono state poi ricoverate [8]all'ospedale di Rangamati Sadar il 23 gennaio per le cure del caso, e tenute sotto stretta sorveglianza dalle forze di sicurezza per diverse settimane mentre si attendeva il referto medico come prova dello stupro e delle violenze.

La regina Yan Yan del circolo Chakma [9], la casata reale dei Chakma (il gruppo etnico più diffuso nel Rangamati), ha cominciato a fare visita alle ragazze per aiutarle a costruire il loro caso in collaborazione con attivisti locali per i diritti umani.

In un primo momento gli agenti hanno negato [10] [bn] le accuse. Successivamente hanno affermato che un membro specifico dell'Ansar era stato sospeso [11] (dal servizio) e che un'indagine era in corso.

Una regina si erge in difesa delle due sorelle marma

La regina Yan Yan ha spiegato [12] in un'intervista al Daily Star che i genitori delle ragazze volevano riportarle a casa, ma erano in attesa dei referti medici. Stando al resoconto della regina, le giovani non avrebbero voluto lasciare l'ospedale, per paura che i loro genitori venissero costretti a mantenere il silenzio. Sono rimaste lì per le settimane seguenti.

A seguito della richiesta di un mandato da parte del padre, il 13 febbraio un giudice della Corte Suprema ha ordinato alle autorità [13] di consegnare le ragazze al loro padre. Tuttavia ne è scaturita una battaglia per la custodia, poiché gruppi per i diritti umani hanno presentato un ordine di sospensione, sostenendo [13] che le ragazze avevano rifiutato di andarsene via col padre, chiedendo piuttosto di lasciare l'ospedale sotto la custodia di Debashish Roy, capo Raja del circolo Chakma, temendo per la loro sicurezza.

Il 15 febbraio, le sorelle sono state forzatamente prelevate dall'ospedale e consegnate ai genitori contro il proprio volere.

L’ Organizzazione delle Donne Indigene del Bangladesh [14] si è espressa in merito alla caotica situazione generatasi, fra cui una presunta aggressione alla stessa regina Yan Yan da parte delle forze armate:

Acting on a directive issued from the High Court on 15 February 2018 to take the Bilaichari victims of rape and sexual assault to the custody of their parents under police protection, police took the parents to Rangamati General Hospital. Considering their security, the victims refused to go along with their parents again. The parents even slapped the victims to make them agree. Despite that, they kept begging to go under the custody of the Chakma Circle. During that time Chakma Rani Yan Yan arrived in the hospital and the victims embraced her. The Rangamati General Hospital compound, all of a sudden, was crammed with members of the police and special branch, and plainclothes security men.

In the evening, at about 7:30 pm, members of the armed forces disconnected the electricity of the hospital. Then suddenly the members of state forces covered their faces with masks, encircled Chakma Rani Yan Yan and shoved her down on the floor. When the victims were being dragged out of the hospital, she tried to resist. Then forces men slapped and punched her and shoved her down on the floor again. Considering her security, she immediately fled the hospital compound, jumping over the hospital wall.

Meanwhile, the victim sisters were handed over to their parents under police custody and taken to an unknown place. Their whereabouts have not been revealed yet.

Agendo su una direttiva rilasciata dall'Alta Corte il 15 febbraio 2018 per mettere le vittime di stupro e violenze, di Bilaichari, in custodia dei loro genitori sotto la protezione della polizia, quest'ultima ha condotto i genitori all'ospedale generale di Rangamati. Tenuto conto della loro sicurezza, le vittime hanno rifiutato di andare con loro. I genitori le hanno prese addirittura a schiaffi pur di convincerle. Nonostante ciò, hanno continuato a supplicare di essere prese in custodia dal circolo Chakma. In quel lasso di tempo Yan Yan, la Rani Chakma, era arrivata all'ospedale e le vittime l'hanno accolta. La struttura ospedaliera di Rangamati si è riempita improvvisamente di agenti di polizia e dei reparti speciali, e uomini della sicurezza in borghese.

In serata, attorno alle 19:30, membri delle forze armate hanno staccato la corrente elettrica nell'ospedale. Poi d'un tratto si sono coperti la faccia con delle maschere, accerchiando la regina Yan Yan e l'hanno spinta a terra. Mentre le vittime venivano trascinate fuori dall'ospedale, lei ha tentato di resistere. Poi gli uomini delle forze armate l'hanno presa a schiaffi e pugni, spingendola nuovamente a terra. Temendo per la propria incolumità, è fuggita immediatamente dalla struttura, scavalcando il muro dell'ospedale.

Nel frattempo, le sorelle sono state consegnate ai genitori sotto la custodia della polizia e portate in un luogo ignoto. La loro ubicazione non è stata ancora resa nota.

In un post su Facebook [15], la regina Yan Yan ha rivelato che conosceva le intenzioni dei suoi aggressori [bn]:

শেষ করতে হলে এখানে করা যাবে না, করলে হাসপাতালের বাইরে করতে হবে

Se volete ucciderle non fatelo dentro l'ospedale, fatelo fuori.

Il 19 febbraio, in un discorso pubblico durante un raduno composto da capi tribali e gente comune presso le proprietà del Rajbari (il palazzo reale), Yan Yan ha parlato degli eventi riguardanti la detenzione e il sequestro delle due sorelle marma:

Ha dichiarato che nonostante il fatto che abbia subito minacce e violenza fisica, rifiutava di tirarsi indietro dal chiedere giustizia per le sorelle marma. La regina ha assicurato anche che avrebbe continuato a lottare per i diritti della popolazione indigena e per liberarla dall'oppressione.

Una prolungata presenza militare

Le Colline di Chittagong [16] sono un'estesa zona collinare ricoperta da boschi al confine con l'India e il Myanmar e sono la patria di varie popolazioni tribali, inclusi Chakma, Marma, Tripura, Bom, Chak, Mro, Murung, Pankho e Khumi.

Questi popoli indigeni differiscono notevolmente dalla maggioranza Bengali [17] del Bangladesh per quanto riguarda lingua, cultura, aspetto fisico e religione.

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I tre distretti delle Colline di Chittagong. Immagine da Wikipedia Commons. CC – BY 4.0

Durante gli anni '70 e '80 il governo del Bangladesh iniziò un progetto di popolamento della zona [19] con persone di etnia bengalese proveniente dal resto del paese, disperdendo abitanti locali che avevano vissuto lì per secoli e minacciando il loro stile di vita.

Le tribù locali resistettero formando gruppi di resistenza, il più rilevante fu lo Shanti Bahini [20], che iniziò con l'attaccare l'esercito bengalese e a compiere rapimenti di civili ed estorsioni. Imbracciarono le armi per combattere la presenza bengalese nelle zone tribali e i successivi governi centrali trasformarono la regione in un'area militarizzata per contrastare le insurrezioni.

Numerosi conflitti tra indigeni e coloni bengalesi nel corso di decenni hanno portato a numerose uccisioni di massa di persone indigene [19]. Molte denunce di violazioni dei diritti umani sono emerse dopo decenni contro lo Shanti Bahini, che attaccò i coloni. Le forze di sicurezza avrebbero preso misure extragiudiziarie contro persone di etnia locale, considerandoli dei ribelli e agendo con impunità.

John Tripura [21], un attivista indigeno per i diritti umani, dichiara sul suo blog:

The cases point to growing culture of impunity within the security services as it appears reluctant to take on their own.The blatant disregard for human rights by the Bangladeshi armed forces in CHT is evil.

Le indagini evidenziano una crescente cultura dell'impunità all'interno dei servizi di sicurezza, poiché sembra esserci riluttanza da parte loro nel prenderne atto. Il clamoroso disprezzo per i diritti umani delle forze armate bengalesi nel Chittagong è spregevole.

Un trattato di pace [22] del 1997 venne siglato tra il governo bengalese e il Parbatya Chattagram Jana Samhati Samiti [23] (Partito dei popoli Tribali), al quale i partiti di opposizione, così come una parte di gruppi tribali ribelli, si mostrarono contrari. Tuttavia, le tensioni persistono.

Stupro: un fenomeno costante

Si verificano frequentemente stupri [24] stupri sulle colline di Chittagong. Sayem, un chakma locale, scrive [25]:

Oh yeah lol on the topic of discrimination against indigenous people and women, a young indigenous girl was raped a while back. This is the sort of news I had to hear growing up. I always felt unsafe even in my own village because of the sort of stuff I saw whenever I followed my mother to wherever she went for work.

Ah già, a proposito della discriminazione contro gli indigeni e le donne, una ragazzina indigena è stata stuprata qualche tempo fa. Questo è il tipo di notizie che ho dovuto sentire sin da bambino. Mi sono sempre sentito in pericolo anche nel mio stesso villaggio, per colpa di questo genere di cose che vedevo ogni volta che seguivo mia madre ovunque andasse a lavorare.

La fondazione Kapaeeng [26] si sta impegnando per i diritti umani degli indigeni nel Chittagong dal 2004. In una relazione di studio [27] [bn], sono contenute statistiche sulla violenza contro le donne indigene negli ultimi anni [bn]:

২০১৩ সাল থেকে ২০১৭ সালের জুন পর্যন্ত ৩৬৪ জন আদিবাসী নারীর মানবাধিকার লঙ্ঘিত হয়েছে৷ তার মধ্যে ১০৬ জন শারীরিক নিপীড়নের শিকার হয়েছেন, ১০০ জন নারী ধর্ষণের শিকার হয়েছেন এবং ৬৬ জনকে ধর্ষণের চেষ্টা করা হয়েছে৷ চলতি বছরের কেবল জানুয়ারি মাসের মধ্যেই ১০ জন ধর্ষণের শিকার হয়েছেন তার মধ্যে তিনজনকে ধর্ষণের পর হত্যা করা হয়েছে

Dal 2013 al 2017 è stata commessa violenza contro 364 donne e ragazze indigene. Di queste, 106 hanno subito abusi fisici, 100 sono state stuprate e 66 hanno rischiato di esserlo. A gennaio di quest'anno 10 tra donne e ragazze sono state stuprate e 3 di loro uccise dopo lo stupro.

Il prezzo del proprio onore: 50 taka bengalesi

I casi di abuso vengono spesso messi a tacere con intimidazioni o offrendo alle famiglie delle vittime miseri risarcimenti. Nel caso delle due sorelle marma, Hritwik-Chakma [28] [bn] riferisce che le forze di sicurezza cercarono di accordarsi con la famiglia per soli 50 taka bengalesi, l'equivalente di 62 centesimi in dollari [bn]:

ভোররাত আনুমানিক ৩.৩০ ঘটিকার সময় দলছুট দুজন সেনাসদস্য অস্ত্রের মুখে বাবা, মা আর ছোটভাইকে জিম্মি করে এবং বড় বোনকে ধষর্ণ এবং ছোটবোনকে ধষর্ণের চেষ্টা ও যৌন হয়রানী করে!…তাদের চিৎকারে আশেপাশের গ্রামবাসী ও বাকী সেনাসদস্যরা ছুটে আসে!

এসময় আপোষে দফা করার জন্যে সাধা হয় মাথাপিছু ৫০ টাকা করে সর্বমোট মাত্র ১০০ টাকা!

La mattina presto, intorno alle 3:30, due membri delle forze di sicurezza separatisi dagli altri entrarono nella casa e tennero in ostaggio il padre, la madre e il fratellino. Stuprarono la sorella maggiore e provarono anche con la minore… Sentendo le loro urla, i vicini e il resto delle forze armate arrivarono di corsa.

Hanno cercato di sistemare la cosa con discrezione, offrendo alle vittime 50 taka a testa!

Le molestie sessuali e lo stupro vengono stigmatizzati in Bangladesh. Il sovrintendente della polizia nel Rangamati avrebbe diffuso le foto delle due vittime marma stuprate e molestate e, a quanto si apprende [29] le avrebbe rimosse solo in seguito a critiche sui social media.

I media principali tacciono e gli attivisti protestano a gran voce 

La rete internazionale per i diritti umani delle Colline di Chittagong ha pubblicato una lettera aperta [30] al Primo Ministro del Bangladesh, per la violenza e il rapimento delle due sorelle marma:

You are requested to ensure the followings:
1. Immediate punishment for Bangladesh military servicemen involved in raping two indigenous girls of Bilaichari Upazilla of Rangamati Hill District on 22 January 2018;
2. Justice for the victims; and
3. Uphold the people's trust and respect in Bangladesh and its constitution.

Le chiediamo di garantire i punti che seguono:
1. Condanna immediata per gli agenti coinvolti nello stupro delle due ragazze indigene dell'upazilla Bailaichari, nel distretto di Rangamati, il 22 gennaio 2018.
2. Giustizia per le vittime
3. Promuovere la fiducia e il rispetto delle persone in Bangladesh e nella sua costituzione.

Mentre è stata avviata una petizione online, [31] gli utenti in rete bengalesi lamentano che i media principali non stanno riferendo in modo appropriato sul caso.

Il blogger e attivista indigeno Kung Thang [32] scrive [bn]:

ইশ্বর থাকেন অনেক দুরের মিডিয়াপল্লীতে, পাহাড়ের আর্তনাদ তাহার কর্ণকুহরে পৌঁছায় না.

Dio risiede in un luogo mediatico distante. Le grida della montagna non lo raggiungono.

Stuprate, terrorizzate, rapite dalle autorità che dovrebbero far rispettare la legge, mentre i media stanno a guardare in silenzio.

Sorelle marma prelevate dall'ospedale.

Il blogger marma Paichimong, in un intervista [27] rilasciata a Deutsche Welle, punta il dito contro un totale silenzio mediatico, presumibilmente sostenuto dalle forze armate [bn]:

প্রায় প্রতি বছরই পাহাড়ি জনপদে সেটলারদের দ্বারা হামলা-অগ্নিসংযোগ-ভূমি বেদখলের ঘটনা ঘটে৷ ধর্ষণ, জাতিগত হামলা, সেমারিক-বেসামরিক বাহিনীর রেইড, আতংক ছড়ানো-হয়রানী পাহাড়ের নিত্য দিনের ঘটনা৷ মিডিয়া ব্ল্যাকআউট আর মিলিটারি সেন্সরশিপের কারণে অনেক খবর মূলধারার সংবাদমাধ্যমে প্রকাশ পায় না৷ ঘটনা যখন বড় আকারে দেখা দেয় তখন মেইনস্ট্রিম মিডিয়াতে খবর প্রকাশ করা হয়৷ খুব সতর্ক শব্দ প্রয়োগে সংক্ষিপ্ত আকারে ছাপানো সেই নিউজ পড়ে তেমন কিছুই জানা যায় না, কেবল জানা যায় একটা কিছু ঘটেছে! কিন্তু কে ঘটিয়েছে, কেন ঘটিয়েছে, কী তার বৃত্তান্ত, কী তার ইতিহাস,সামনে কে, পেছনে কোন কুশীলব আছে, সামনের দিনে কী ঘটতে যাচ্ছে– এসবের কোনো ধারণা পাওয়া যায় না৷

Ogni anno si verificano molti episodi di espropriazione delle terre, incendi dolosi e violenze da parte dei coloni, più numerose incursioni delle forze armate e scontri etnici. Questi fatti non raggiungono i media principali a causa della censura militare e del blocco mediatico in questa regione. Quando un caso si ingigantisce, i media principali pubblicano la notizia in forma ridotta. Non si può apprendere molto da quell'articoletto – solo che qualcosa è successo. Ma chi l'ha causato, perché, i dettagli, la storia, il contesto, i protagonisti che vi si celano e che cosa succederà dopo – non si saprà mai.

Ampie proteste [35] [bn] si sono diffuse quando le notizie dello stupro e delle molestie sessuali ai danni delle sorelle sono diventate virali sui social media, con la regina Yan Yan a dare per prima la notizia. Manifestanti hanno preteso l'arresto dei carnefici e la punizione più severa dopo un regolare processo:

Protesta al National Press Club contro lo stupro delle sorelle marma nel mese di febbraio, mentre noi celebriamo la Giornata della lingua madre, i diritti dei cittadini che parlano altre lingue vengono brutalmente calpestati in Bangladesh.

Secondo gli ultimi report [44], le due sorelle e i loro genitori sono trattenuti nell'abitazione di Abhilash Tanchangya, un capo politico, nella zona di Patharghata della città di Rangamati, sotto stretta sorveglianza della polizia. A nessuno è permesso di incontrarle.

Secondo Al Jazeera, [11] i genitori sono costretti da membri delle forze armate a rispettare i loro ordini, altrimenti l'intera famiglia andrebbe incontro a un “serio pericolo”.

Le autorità del NHRC trovano prove dell'intrusione da parte di agenti nella casa delle sorelle marma.

Il 23 febbraio, la Corte Suprema del Bangladesh ha chiesto  [47]all'Alta Corte di trattare e risolvere il caso sulla custodia delle sorelle marma entro sei settimane. Al momento un caso ufficiale non è stato ancora archiviato. [48]