Quanto sangue costerà agli afghani il diritto di voto?

Un ragazzo afghano scarica materiali necessari allo svolgimento delle elezioni, portati in Afghanistan da un elicottero Mi-17 il 16 ottobre 2010. Pubblico Dominio. Foto scattata da Staff Sgt. Joseph Swafford.

Tra i milioni di cittadini accorsi alle urne in occasione delle elezioni presidenziali e provinciali del 2014 in Afghanistan, in tanti scattarono un selfie in cui era ritratto il dito sporco di inchiostro, con l'intento di lanciare un chiaro messaggio ai talebani.

Quattro anni dopo, in un contesto politico ancor più pericoloso, gli stessi cittadini sono chiamati alle urne per esprimere il voto parlamentare.

Sono circa 2500 i candidati che il 20 ottobre 2018 si scontrano per vincere le elezioni parlamentari. Seguendo la norma, tali elezioni si sarebbero dovute svolgere nel 2015 [en, come i link seguenti]:

Più di 2500 afghani si espongono coraggiosamente a molteplici rischi, con il solo obiettivo di entrare in parlamento. Sette di loro sono già stati uccisi.

Saleh Mohammad Asikzai è uno dei candidati che non hanno visto l'alba del giorno del voto. Asikzai si era candidato al parlamento; proveniva dalla provincia di Helman, nella parte sud dell'Afghanistan, zona considerata una roccaforte dei talebani. È stato ucciso con altri otto cittadini in un attentato suicida messo in atto il 9 ottobre. A seguito dell'esplosione, rivendicata dai gruppi afghani affiliati dell'ISIS, anche altre otto persone hanno perso la vita.

Un'altra vittima è Abdul Jabar Qahraman, conterraneo di Asikzai, ucciso il 17 ottobre dall'esplosione della bomba nascosta nella poltrona del suo ufficio. Lo stesso attacco è stato poi rivendicato dai talebani.

La candidata Nazefa Yousufi Beg, in corsa per le elezioni nella provincia Takhar, nella parte nord est del paese, è stata più fortunata. Il 13 ottobre una moto è stata fatta esplodere nei pressi del luogo in cui si sarebbe dovuto tenere il suo comizio. La donna si è salvata perché al momento dell'esplosione non era ancora salita sul palco. Le vittime dell'attacco sarebbero almeno 22.

Lo scorso 2 ottobre Abdel Naser Momand, candidato nella provincia di Nangarhar, è sopravvissuto a un'esplosione che ha provocato la morte di 13 persone e ne ha ferite più di 30.

I talebani e l'ISIS hanno giurato che fermeranno le elezioni parlamentari in Afghanistan. Questo significa che 5000 seggi elettorali tenuti sotto controllo da 50.000 agenti delle forze dell'ordine sono a rischio di attacco.

La volontà da parte di alcuni gruppi di osteggiare il voto è nota già da tempo. Lo scorso 22 aprile, decine di votanti persero la vita a causa di un attacco kamikaze verificatosi nei pressi di un centro di registrazione votanti a Kabul. L'ISIS ha poi rivendicato l'azione.

Una foto straziante dal luogo di Kabul in cui è avvenuta l'esplosione. Gli elettori erano in fila per il rilascio del documento di identità e la successiva registrazione al voto per le prossime elezioni parlamentari in Afghanistan.

Sette milioni di registrazioni?

La Commissione per le Elezioni Indipendenti in Afghanistan (IEC), ha dichiarato che circa sette milioni di elettori hanno completato la procedura di registrazione al voto, ma sono molti coloro che mettono in dubbio questi numeri, mettendo in discussione la validità dei risultati delle elezioni ancor prima che le stesse abbiano inizio.

Nonostante i recenti attacchi da parte dei talebani, i votanti si preparano per le elezioni in Afghanistan.

Le elezioni in Afghanistan. Saluti.

La Coalizione Nazionale dell'Afghanistan, una nuova coalizione politica di opposizione, ha accusato il governo e l'IEC di frode, sostenendo che in realtà i numeri sono di molto inferiori. La coalizione vorrebbe che il governo riconoscesse la vittoria dei suoi candidati, nel contesto delle tornate elettorali che dovrebbero assegnare 250 poltrone. Questa attitudine sembra essere discordante con il pensiero di un elettorato stanco di essere rappresentato da un parlamento debole e propenso alle politiche nepotistiche.

L'ultima composizione del parlamento è stata un disastro. I parlamentari non sono solo responsabili di aver abusato del mandato affidato loro, ma hanno instillato negli elettori il dubbio e la sfiducia; tutto ciò ha provocato il disinteresse della comunità nei confronti della nazione e l'incitamento all'odio razziale. Cerchiamo il cambiamento che può derivare dall'elezione di coloro che renderanno conto al popolo del loro operato.

Le coalizioni politiche di opposizione facenti capo al GNCA, Grand National Coalition of Afghanistan, hanno riportato centinaia di casi di false identità di votanti, a riprova del fatto che il governo stia cercando di manipolare le elezioni. I rappresentanti di quesi gruppi politici hanno poi consegnato i documenti di identità falsi ai mezzi di informazione.

Il mese scorso, i membri di GNCA hanno organizzato proteste e ostacolato l'apertura degli uffici dell'IEC in molte province afghane, nella speranza di ottenere maggiore trasparenza.

Queste tornate elettorali dovrebbero garantire un monitoraggio delle eventuali frodi attraverso l'installaizione di sistemi biometrici in molti seggi elettorali.

Tuttavia, i più scettici credono che vi siano metodi per usare i dispositivi di voto in maniera fraudolenta; inoltre, anche uno dei membri a capo della commissione per le riforme elettorali ha affermato che l'uso di tali dispositivi è rischioso.

Sediqullah Tawhidi, vicepresidente della Commissione Straordinaria per la Riforma Elettorale, ha detto a TOLO News: “L'uso di questi dispositivi nei seggi elettorali può indubbiamente garantire trasparenza; tuttavia, è allo stesso modo indubbio che gli stessi dispositivi possano generare una nuova crisi”.

I candidati per il parlamento si servono di diversi metodi per comunicare il loro messaggio nella provincia di #Herat. Tutto questo a dieci giorni dalle #Elezioni in #Afghanistan

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