Tifone in Giappone: diplomatico taiwanese incolpato per i mancati soccorsi ai connazionali si suicida. La disinformazione ha influito?

Screenshot da un video virale che mostra un rappresentante dal consolato cinese a Osaka, Giappone, che spiega le manovre di evacuazione di alcuni turisti cinesi bloccati durante il tifone Jebi, settembre 2018.

Settembre 2018, il diplomatico taiwanese Su Chii-cherng muore suicida [en], durante la sua permanenza a Osaka, in Giappone.

Secondo la NHK [zh, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] (l'emittente nazionale giapponese), il diplomatico sessantunenne avrebbe lasciato una lettera in cui ha dichiarato di essere profondamente addolorato per le accuse mosse dall'opinione pubblica circa il mancato soccorso dei turisti taiwanesi rimasti bloccati all'aeroporto internazionale di Kansai nel settembre 2018, mentre il tifone Jebi [it] infuriava sulla regione.

Visto che i media cinesi hanno elogiato il proprio consolato in Giappone per aver fatto evacuare con successo i suoi cittadini, i netizen taiwanesi hanno accusato il consolato di Taiwan di aver abbandonato i propri connazionali.

Alcuni social affermano che dei cittadini taiwanesi avrebbero finto di essere cinesi per salire sugli autobus di soccorso. Taiwan è uno stato autogestito dal 1949, ed è per questo che il popolo taiwanese cerca di distinguersi dalla Cina, dopo essere vissuto sotto la sua ombra per molto tempo. Fingere di essere cittadini cinesi significa accettare il principio di “una sola Cina ” [en], un insulto all'identità taiwanese.

In mezzo all'ondata di critiche e accuse, le autorità di Taiwan hanno cercato di chiarire la propria posizione, dichiarando di doversi attenere ai protocolli di soccorso stabiliti dal governo giapponese. Nonostante ciò, la disinformazione ha fatto sì che critiche e lamentele continuassero a circolare indisturbate sul web. Il Ministero degli Affari Esteri taiwanese ha dichiarato di voler indagare sulla situazione.

In seguito al suicidio del diplomatico Su Chii-cherng, avvenuto il mattino del 14 settembre, le critiche nei confronti del consolato si sono arrestate. Il giorno seguente, un gruppo di giornalisti , il Taiwan Fact-check Center ha pubblicato un articolo di accusa contro la Cina, che ha monopolizzato il web pubblicando esclusivamente la propria versione dei fatti.

La disinformazione sulle priorità di evacuazione

Secondo la versione dell’ Aeroporto Internazionale di Kansai, le autorità aeroportuali giapponesi avrebbero messo a disposizione degli autobus per l'evacuazione dei passeggeri, indipendentemente dalla loro nazionalità. Le autorità giapponesi avrebbero rifiutato la richiesta del consolato cinese di inviare i propri mezzi.

Tuttavia, durante le operazioni di salvataggio, gli ufficiali della compagnia China Southern Airlines avrebbero soccorso solo i turisti cinesi utilizzando i propri autobus e, una volta giunti al punto di raccolta, il consolato cinese avrebbe messo a disposizione i mezzi per soccorrere gli altri.

Il consolato cinese di Osaka ha inizialmente diffuso la notizia sulle operazioni di soccorso dei cittadini cinesi in un breve annuncio:

截至日本当地时间9月6日凌晨,驻大阪总领馆协助因台风滞留中国旅客1044人(包括香港同胞117人,澳门同胞5人和台湾同胞32人)分六批安全撤离关西国际机场。

Fino alla mezzanotte del 6 settembre, il consolato cinese di Osaka ha prestato soccorso a 1044 turisti cinesi, tra cui 117 provenienti da Hong Kong, cinque da Macao e 32 da Taiwan, prelevati in sei gruppi dall'aeroporto internazionale di Kansai.

Un altro annuncio afferma che il consolato avrebbe inviato dei rappresentanti all'aeroporto di Kansai dopo la mezzanotte del 4 settembre, per discutere un piano di evacuazione riservato ai soli cittadini cinesi, in seguito approvato dalle autorità giapponesi il 5 settembre:

经我馆积极协调,日方于9月5日上午11时30分(原计划8时开始,因故推迟)启动集中转运中国旅客工作。

In seguito al proattivo intervento di coordinazione del consolato, le autorità giapponesi hanno cominciato a trasportare i turisti cinesi [dalla periferia al centro] il giorno 5 settembre a partire dalle 11.30 del mattino (il piano iniziale prevedeva alle 8:00, ma è stato modificato per altre cause).

Questo annuncio fa pensare che gli autobus di soccorso siano in realtà il risultato di una negoziazione tra l'aeroporto di Kansai e il consolato a favore dei turisti cinesi.

La piattaforma cinese Guan Cha Net ha aggravato la situazione pubblicando un video nella notte del 5 settembre, in cui un membro del consolato dichiara di aver messo a disposizione 15 autobus esclusivamente per il soccorso dei turisti cinesi.

Il video mostra l'intervista a un passeggero cinese, il signor Wang, che conferma che gli autobus inviati dal consolato abbiano soccorso solo i turisti cinesi bloccati in aeroporto; ha anche aggiunto di essere fiero di avere il passaporto cinese.

Il report include un post di WeChat:

【中國人先上車】昨天3千人滯留大阪關西機場,中國駐大阪總領事館准備了15輪大巴,優先安排中國公民撤離關西機場,並給大家發了吃喝的,離開機場的時候,日本人和其它國家地區的群眾還在排隊,一眼望不到頭。為強大的祖國點贊。PS 遇到幾個台灣同胞問,我們能上這輛車嗎?統一回答可以呀,只要你覺得自己是中國人就可以上車跟祖國走。

[Priorità ai cittadini cinesi] Ieri 3,000 persone sono rimaste intrappolate nell'aeroporto internazionale di Kansai e il consolato cinese di Osaka ha messo a disposizione 15 autobus per soccorrere i turisti cinesi. Hanno anche distribuito del cibo. Una volta partiti dall'aeroporto, i giapponesi e tutti gli altri turisti stranieri erano ancora in fila; non si capiva in che direzione stessero andando. Bisogna elogiare la forza del nostro Paese. P.S. ci siamo imbattuti in alcuni turisti di Taiwan che hanno chiesto di poter salire sull'autobus. Se vi identificate come cittadini cinesi e seguite la madrepatria, siete i benvenuti.

Il 6 settembre, anche l'agenzia di stampa governativa cinese Global Times ha pubblicato un articolo in cui si parla di come i cittadini cinesi siano stati soccorsi per primi. Nell'articolo viene elogiato il consolato cinese per l'efficiente coordinazione delle operazioni di evacuazione:

就在今天一早,被困机场的中国旅客却得知了一个令他们很受感动的好消息:中国领馆来接他们了!

Questa mattina ci sono delle buone notizie per i turisti cinesi intrappolati in aeroporto: il consolato cinese sta per andarli a prendere!

Articoli e commenti sulle operazioni di soccorso sono stati inizialmente pubblicati il 6 settembre su PTT (un forum taiwanese). I media di Taiwan hanno esaminato la vicenda, pubblicando titoli sensazionali come “Taiwanesi rincorrono la navetta cinese”, “I taiwanesi si affidano ai cinesi per fuggire” e “Si fingono cinesi per salire sull'autobus”.

Taiwan e il mancato fact-checking delle notizie

Le autorità di Taiwan continuano a affermare che le informazioni siano cadute in mani sbagliate, mentre il popolo del web taiwanese infuria contro i diplomatici come Chii-cherng in Giappone.

Il politico taiwanese Frank Hsieh ha cercato di difendere le autorità di Taiwan di fronte alle continue accuse per l'accaduto:

中國大阪領事館網站登出他們派巴士車去機場載受困中國旅客,而我們沒有,更傳言有國人偷偷去搭他們的車,還要表明自己是中國人,消息傳出,網民羞憤,有人趁此宣傳感覺持有中華人民共和國護照是驕傲的事情,我的網站因此被灌爆,我現在無暇仔細說明許多查明的細節,承受大家憤怒的出口,也沒有關係。但請大家冷靜想想,如果9/5日私人巴士或汽車可以到機場接人,那麼機場一定大亂,寸步難行,反而不能有效率地疏散。所以日本做法是只准出不准進,所有人都是坐機場的巴士或高速船離開機場到泉佐野站(電車有通)或神戶港。

Il consolato cinese a Osaka ha pubblicato sul proprio sito dei post riguardanti l'invio di alcuni autobus per il soccorso dei propri cittadini. Dall'altra parte, noi non abbiamo fatto nulla. Alcuni hanno persino dichiarato che i taiwanesi abbiano finto di essere cinesi pur di essere salvati. Le notizie hanno fatto infuriare i netizen [taiwanesi]. Altri hanno sfruttato l'incidente per fare propaganda dell'orgoglio di possedere il passaporto cinese. Il mio sito è stato inondato da commenti di protesta. Al momento non posso sapere come siano andate esattamente le cose, per questo posso solo accettare le colpe. Ma per favore, manteniamo la calma. Se il Giappone avesse autorizzato l'ingresso di veicoli privati nell'aeroporto, si sarebbe creata una situazione di estremo caos tanto da rendere impossibile l'uscita dall'edificio. Questo avrebbe compromesso le operazioni di soccorso. Per questo il Giappone vieta l'ingresso a veicoli privati, tutti i passeggeri devono usufruire di autobus e navette messe a disposizione dall'aeroporto per raggiungere Rinku (zona di linea tranviaria) o il porto di Osaka.

Ma la spiegazione di Hsieh ha generato ulteriori commenti di protesta, incluse richieste di dimissioni. Successivamente giunge la notizia del suicidio di Su Chii-cherng.

L'incidente ha decisamente segnato la collettività, talmente provata dalle tensioni politiche tra Cina e Taiwan da dare adito a una disinformazione letale.

La prima causa di suicidio è la depressione non curata. La depressione è curabile e il suicidio si può prevenire. Esistono delle linee di supporto per chi ha tendenze suicide o crisi emotive. Visita Befrienders.org per trovare la linea di supporto più vicina a te.

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