Un nuovo festival del cinema indipendente mostra sacrifici e trionfi della popolazione indigena in Papua Occidentale

Alcuni partecipanti al secondo festival del cinema indipendente della Papua. Fonte: pagina Facebook di Papuan Voices, riprodotta con permesso.

Papuan Voices [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione], un'organizzazione cinematografica di sostegno e patrocinio, dal 2017 ha organizzato due festival del cinema indipendente per celebrare le vite e le lotte dei papuani indigeni della provincia sud-orientale dell'Indonesia.

Nel 2015, Global Voices ha presentato per la prima volta Papuan Voices come progetto in collaborazione con EngageMedia, nello stesso anno Papuan Voices si è affermata come realtà autonoma con una presenza ad oggi in sei regioni papuane.

Essendo la zona più ricca di risorse del paese ma povera di denaro, un recente afflusso di indonesiani da altre regioni ha destituito molti papuani indigeni. Alcuni di loro denunciano questo afflusso come occupazione illegale e chiedono l’indipendenza dall'Indonesia.

Mappa della Papua Nuova Guinea e della Papua Occidentale, provincia dell'Indonesia. Immagine per gentile concessione di Google Map.

In questo contesto, come il primo festival del cinema tenutosi a Papua, l'attuale manifestazione ha puntato:

to highlight the issues of the indigenous people of Papua through documentary films as well as to build public awareness of the important issues impacting them.

ad evidenziare le problematiche degli indigeni in Papua attraverso film documentari e a sensibilizzare l'opinione pubblica sulle questioni importanti che riguardano i papuani.

Quasi 30 i film che sono stati presentati, 50 le persone che hanno partecipato ai laboratori di produzione pre-festival e 10 i film che sono stati realizzati tramite laboratori dedicati ai giovani.

Ispirata dal successo inaugurale, l'organizzazione ha tenuto un secondo festival cinematografico lo scorso agosto 2018 con oltre 1.000 persone come pubblico. Sono stati presentati un totale di 19 film provenienti da diverse aree di Papua.

Oggi è il primo giorno di un laboratorio cinematografico pre-festival nella reggenza Keerom Papua (dopo la scorsa settimana a Jayapura) organizzato dalla comunità di #PapuanVoices. Questi laboratori stanno incoraggiando i registi locali a girare e inviare film per il #FestivalFilmsPapua2018. Rimanete sintonizzati per le novità in arrivo.

Mecky Yeimo, un partecipante al festival, ha dichiarato che i film hanno fornito molte informazioni sulle dispute riguardanti il territorio, che avvengono tra i proprietari terrieri indigeni papuani e gli investitori che acquistano terre locali per le operazioni minerarie e le piantagioni di palme.

Franky Samperante, direttore di Pusaka, un'organizzazione indigena non governativa indonesiana, ha sottolineato [in] l'importanza del festival:

In Papua, there are very limited options to obtain information by ordinary people because information is controlled by certain dominant groups. The information in these films will be very useful for many people at the local, national and international levels.

In Papua ci sono opzioni molto limitate per ottenere notizie dalla gente comune, perché l'informazione è controllata da alcuni gruppi dominanti. I contenuti di questi film saranno decisamente utili per molte persone a livello locale, nazionale e internazionale.

Molti dei film presentati durante entrambi i festival descrivono le lotte quotidiane dei papuani.

Ad esempio, il vincitore del premio per il miglior film del 2017 “Truk Monce” è un documentario diretto da Imanuel Hindom su un ex camionista che lavorava per una piantagione di olio di palma nella reggenza di Keerom, che ha trovato un modo per aiutare le donne venditrici papuane (“Mama-mama” in papuasi) a trovare una nuova fonte di reddito trasportando i propri ortaggi in nuovi mercati nella capitale Jayapura:

“The Caretaker of Isio Hill Forest” (Il custode della foresta della collina di Isio) è un altro breve documentario ispiratore che narra la storia di Alex Waisimon, che ha trasformato una lussureggiante foresta in Papua in un luogo di osservazione degli uccelli famoso tra i turisti. Il film è stato diretto da Asrida Elisabeth, Harun Rumbarar, Bernad Koten, Yosef Levi.

Dal 2011, sia Papuan Voices che EngageMedia hanno formato più di 50 registi e prodotto circa 100 film che sono stati proiettati in più di 50 siti in Indonesia e all'estero.

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