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Un programma della televisione giapponese trasforma l'espulsione e i raid contro gli immigrati in intrattenimento

Categorie: Asia orientale, Giappone, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Etnia, Lavoro, Media & Giornalismi, Migrazioni
deportation entertainment japan [1]

Traduzione (In alto) “Copertura completa: Ufficio immigrazione G-Men: scovare un immigrato clandestino vietnamita in un mese”. (In basso) “IMMIGRATO CLANDESTINO” “DEPORTAZIONE FORZATA”
Screenshot dallo show televisivo “At the Very Moment They Were Deported” (タイキョの瞬間 [1]) su Youtube.

In un momento storico in cui il Giappone si prepara ad affrontare un aumento del tasso di immigrazione e sempre più consistenti flussi turistici, nasce un nuovo programma televisivo che ha trasformato gli arresti degli immigrati in vero e proprio intrattenimento. Il programma ha provocato l'indignazione degli spettatori [2] [jp, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] e da un'idea di quello che è il dramma nascosto che vivono gli immigrati clandestini in Giappone.

Taikyo no Shunkan (タイキョの瞬間) (Traduzione inglese: “At the Very Moment They Were Deported”, cioè “Nel momento stesso in cui sono stati deportati”) è stato trasmesso in prima serata sabato 6 ottobre 2018 su Fuji Television [1].

Strutturato come un classico reality show, il programma, della durata di due ore, segue un gruppo detto “G- Men” o funzionari addetti all'immigrazione, ingaggiati dall'ufficio regionale di Tokyo del Dipartimento Nazionale per l'Immigrazione, ripresi mentre vanno a caccia di immigrati con visto scaduto o clandestini, i cosiddetti “alieni illegali” (fuhotaizaisha, 不法滞在者) e gli abusivi (fuhosenshu, 不法占有) .

Nella prima parte, i funzionari irrompono nell'appartamento di un vietnamita sospettato di violazione del suo visto da apprendista [3][en]. L'uomo, insieme ai sui coinquilini, viene arrestato e interrogato davanti alle telecamere prima di essere deportato circa 24 ore dopo.

Nella seconda parte, la squadra irrompe in una fabbrica e ferma un gruppo di indiani, presunti lavoratori in nero — ovviamente i proprietari della fabbrica non appaiono mai nelle riprese.

Infine, il gruppo indaga sulla questione degli “abusivi” cinesi che hanno creato un orto su suolo pubblico, lungo la sponda isolata di un fiume a Kyoto.

Al momento è disponibile una versione video [4] dell'intera trasmissione su Dailymotion.

I contenuti e i toni di Taikyo no Shunkan sono stati ampiamente criticati [5], dal gruppo antirazzista giapponese “Counter-Racist Action Collective” (C.R.A.C.) che ha notato come il Dipartimento per l’ Immigrazione, che ha ingaggiato i “G-Men”, abbia voluto fortemente il programma [en]:

La trasmissione è stata creata dal Dipartimento di Immigrazione di Tokyo, il più rigido al mondo in tema di accoglienza, che ogni giorno abusa e tortura immigrati e richiedenti asilo, portandoli spesso alla morte.

[Traduzione del tweet del Dipartimento per l’ Immigrazione di Tokyo]

Annuncio dal Dipartimento per l'immigrazione di Tokyo:

Tokyo Keizai Shimbun ha pubblicato un rediconto del programma Taikyo no Shunkan in onda il sabato [con la partecipazione del Dipartimento per l'Immigrazione.] Leggetelo prima di guardarlo!!! Link all'articolo del Tokyo Keizai: https://t.co/3fDFDaQKhV [8]

La trasmissione fa pensare che il Giappone abbia intenzione di rinfonzare [9] [en] i servizi in tema di immigrazione, poiché il governo è alla ricerca di almeno 500,000 lavoratori stranieri [10] [en] per affrontare il problema della carenza di manodopera (le donne giapponesi contribuiscono meno [11] [en] nel mercato del lavoro, portando alla carenza di personale).

La maggior parte dei 500,000 lavoratori stranieri dovrebbero essere assunti in maniera temporanea [12] [en], percepire stipendi molto bassi e essere assunti in maniera precaria; sono previsti numerosi incentivi per coloro che cercano un impiego più remunerativo, a patto che i lavoratori in questione siano privi di documenti.

Un articolo [13] di Buzzfeed Japan, scritto da Kota Hatachi, sul programma Taikyo No Shunkan ha suscitato numerosi commenti online riguardanti lo show e i retroscena sulla vita dei lavoratori stranieri in Giappone. Un utente ha fatto notare che mentre i lavoratori privi di documenti siano additati come una minaccia per il Paese, in realtà siano proprio le vittime che vengono stalkerate, interrogate e arrestate, correndo il rischio più alto in prima persona.

Hatachi sottolinea che almeno 13 persone, a partire dal 2009, sono decedute [13] nei centri di detenzione per immigrati, un dato che non è mai stato reso noto dalla trasmissione televisiva Taikyo No Shunkan.

Mogi Kenichiro, importante personaggio mediatico e neuroscienziato, ha criticato la stupidità del programma che mostra l’ arresto degli immigrati come una banale forma di intrattenimento:

Senza dare un giudizio troppo profondo, senza nemmeno l'ombra di analisi critica data la palese stupidità del programma, Taikyo no Shunkan è la peggiore trasmissione televisiva in Giappone. Una vergogna nazionale.

Seguendo la puntata, gli attivisti giapponesi si sono immediatamente schierati a favore delle vittime di questi raid, rinchiuse in un centro di detenzione regionale:

Abbiamo inviato le immagini di coloro che hanno protestato a Shibuya (Tokyo) contro Taikyo no Shukan, distribuito da Fuji Tv, ai deportati di Ushiku (Higashi Nihon Immigration Center [20] [en]). Andremo a far loro visita questo weekend.

I programmi televisivi che sfruttano il fenomeno dell'immigrazione come forma di intrattenimento, con l'aiuto e il supporto del governo, non esistono solo in Giappone.

Nel Regno Unito [21] [en] e Australia [22] [it] esistono dei programmi in cui immigrati irregolari e viaggiatori, a seguito di un'imboscata vengono interrogati, rinchiusi in cella e spesso arrestati davanti alle telecamere.

Un programma canadese [23][en] molto simile ai precedenti, prodotto con la collaborazione dell'Agenzia di Frontiera del Canada (CBSA), è stato cancellato nel 2016, in seguito alle accuse di violazione personale della privacy. Ne vengono ancora trasmesse le repliche [24][en].