La Colombia sta vivendo un picco di violenza, da quando il Presidente José Manuel Santos ha firmato un accordo di pace storico con Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC). Una persona è stata uccisa in media ogni quattro giorni [es, come i link seguenti] dal 2016.
Mentre le FARC si smobilitano nelle zone rurali, aprono un vuoto anche per altri gruppi – incluso altri guerriglieri, successori di gruppi paramilitari di estrema destra e i dissidenti delle stesse FARC – per lottare per il controllo sui territori abbandonati. A loro volta, i leader delle comunità e gli attivisti rimangono coinvolti nel fuoco incrociato. E il governo è stato lento nell'affrontare il problema.
Malgrado le soluzioni sfuggono al governo, gli attivisti stanno realizzando iniziative per tutelare le memorie delle vittime. Una di queste è “Postales para la memoria” (cartoline per la memoria), un progetto collaborativo in cui gli illustratori e gli scrittori volontari disegnano ritratti o scrivono brevi biografie degli attivisti assassinati.
Per i creatori del progetto, le storie delle vittime finiscono perse nel contesto della copertura dei mezzi di informazione sul processo di pace. Il sito web dice:
La postal es un vehículo de comunicación poderoso, con el potencial de capturar lo esencial de cada historia y de ser compartida digital y físicamente a cualquier parte del mundo, dándonos a todos el poder de contribuir, comunicar y contarle al mundo sobre nuestros líderes.
La cartolina è un mezzo potente, capace di catturare l'essenziale di ogni storia e inviare quel messaggio digitalmente o fisicamente in tutto il mondo, dandoci il potere di contribuire, comunicare e raccontare al mondo dei nostri leader.
Non è richiesta alcuna esperienza professionale: chiunque lo desideri può iniziare, mettendosi in contatto per email e proponendo di scrivere una storia oppure disegnare uno qualsiasi dei leader.
Difensori dei dritti umani, educatori e ambientalisti
Sandra Viviana Cuéllar era un leader comunitaria a Cali, Valle de Cauca. Ha difeso le risorse naturali del territorio della sua comunità dall'industria dell'olio di palma. È stata assassinata nel 2011, all'età di 26 anni. Ecco la sua cartolina:
Ella vivía y sufría por todo lo que tuviera vida: una planta, un animal abandonado […] A mí me impresionaba su capacidad de dinamizar, de movilizar, de relacionarse de una manera alegre y sencilla con la gente. […] A Sandra la desaparecieron un jueves hacia mediodía en un sector conocido como El Terminalito. Iba rumbo a Palmira a dictar su primera clase de cultura y medio ambiente en la Universidad Nacional. Vestía un jean azul y una camisa negra. Su celular y su billetera fueron encontrados dos días después cerca al paradero de buses, intactos. Esa fue la única y la última noticia que tuvieron de ella.
Ha vissuto e ha sofferto per tutto quello che viveva: una pianta, un animale abbandonato […] Mi ha impressionato la sua capacità di dinamizzare, di mobilitarsi e relazionarsi agli altri con allegria e semplicità. […] Sandra è scomparsa un giovedì verso mezzogiorno, in un'area nota come El Terminalito. Stava andando a Palmira per dare la sua prima lezione di cultura e ambiente presso l'università Nazionale. Indossava dei blue jeans e una t-shirt nera. Il suo telefono cellulare e la sua borsa sono stati ritrovati due giorni dopo alla fermata dell'autobus, intatti. È stata l'ultima e l'unica notizia che abbiamo sentito da lei.
Yolanda Maturana viveva nella cittadina di Pueblo Rico, nel dipartimento di Risaralda. Aveva fondato l'organizzazione ambientale, basata sulla comunità, “Asociación de Amigos de la Fauna y La Flora” (Associazione degli amici della fauna e flora). È stata assassinata a casa sua nel febbraio 2018, all'età di 59 anni.
Se destaca de Yolanda, su preocupación genuina por la sostenibilidad de los recursos naturales que abastecían a su comunidad, razón por la cual apoyó el proceso que derivó en la reglamentación de la cacería de sustento del territorio colectivo de Santa Cecilia.
Straordinaria in Yolanda era la sua preoccupazione per la sostenibilità delle risorse che nutrivano la sua comunità, motivo per cui ha supportato la legalizzazione della caccia di sussistenza nel territorio collettivo di Santa Cecilia.
Ci sono molte altre cartoline di leader indigeni, educatori, attivisti contro le mine antiuomo e gli attivisti per i diritti umani.
Molte altre storie, come quelle di Liliana ed Eliécer, le cui cartoline sono visibili sopra, sono in attesa del loro narratore volontario. E altre storie attendono il loro illustratore.