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La Giordania reclama le terre ‘affittate agli israeliani’ secondo il trattato di pace del 1994

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Giordania, Israele, Citizen Media, Governance, Politica, Relazioni internazionali, Storia

Il monumento commemorativo d'oggi in Baqoura/Naharayim. Foto di Yoavd via Pubblico Dominio. Fonte: Wikipedia [1].

La decisione del re giordano Abdullah II di chiudere [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] gli allegati del trattato di pace di Wadi Araba, riportando in Giordania diverse aree di terra affittate da Israele, è stata ben vista dai giordani che hanno chiamato la mossa “una vittoria storica”.

Il popolo giordano ha menzionato a lungo le terre di Baquora (Naharayim in ebraico) e Ghumar come “terre giordane affittate agli israeliani” secondo il trattato di pace israelo-giordano del 1994. In un'intervista televisiva di marzo, il primo ministro e il capo negoziatore della pace, Abdel Salam Majali, ha rivelato che queste erano “le terre di proprietà privata dell'Israele sotto la sovranità giordana”, sconvolgendo sia gli israeliani che i giordani [3].

I cittadini giordani, i partiti politici e le figure parlamentari, hanno ripercorso i termini del trattato di pace e hanno confermato che gli allegati riguardanti le due aree infatti non fanno riferimento al termine “affitto”, [4] nonostante la percezione pubblica prevalente.

Il trattato di pace, infatti, colloca le terre di Baquora e Ghumar sotto un “regime speciale” tra i due paesi per un periodo di 25 anni, che termina nell'ottobre 2019. L'accordo voleva dire che le aree non erano soggette alla legislazione doganale o d'immigrazione. [5] Ha anche concesso agli israeliani viaggi illimitati e i relativi diritti di proprietà su tali aree.

Nel caso in cui nessuno dei paesi voglia rinnovare i termini dell'accordo, è obbligatorio dare un preavviso di un anno all'altro della sua intenzione di farlo, oppure i termini saranno automaticamente rinnovati.

La rilevazione fatta a marzo ha irritato il pubblico, che ha pensato l'uso continuo del termine “affitto” parlando riguardo la questione negli anni precedenti, era “un tentativo deliberato per ingannare il pubblico”, ribadito in una conferenza stampa [6] da Ibraheem Tarawneh, presidente del Consiglio delle Associazioni Professionali.

Tarawneh ha detto:

We were fooled into thinking it was a lease to be terminated after 25 years, but now we know that there is no lease, and that we were actually under what qualifies as Israeli occupation and exploitation all this time.

Siamo stati ingannati nel pensare che fosse un contratto di locazione che sarebbe stato risolto dopo 25 anni, ma ora sappiamo che non esiste nessun contratto di locazione, e che in realtà eravamo sotto quello che si qualifica come occupazione e sfruttamento per tutto questo tempo.

Il pubblico giordano ha passato i sette mesi successivi a chiedere una chiara dichiarazione da parte del governo in merito alla scadenza imminente, relativa all'annuncio che la Giordania dovrebbe presentare se desidera porre fine agli allegati.

Con il governo che si rifiuta di commentare la questione e a solo quattro giorni prima della scadenza per il rinnovo dei termini, gli attivisti giordani sono scesi in piazza [7] il 19 ottobre 2018 per esprimere una ferma posizione conto il rinnovo, che hanno definito “una macchia di vergogna che ha perseguitato a lungo il popolo giordano”.

Due giorni dopo la protesta, l'annuncio da parte del re [8] [ar] sul desiderio della Giordania di porre fine agli allegati di Baquoura e Ghumar nel trattato, è stato fatto via Twitter, segnalando reazioni positive da parte dei giordani sul Regno, sempre più ansiosi per il silenzio del governo sulla questione [ar]:

Baqoura e Ghumar erano in cima alle nostre priorità. La nostra decisione è quella di chiudere gli allegati di Baqoura e Ghumar dal trattato di pace (Giordania-Israele del 1994) per il nostro desiderio di prendere tutte le decisioni che gioverebbero alla Giordania e ai giordani.

Il governo non ha ancora comunicato i prossimi passi in termini di recupero del terreno, ma gli analisti politici prevedono che nel caso delle terre di Baqoura, di proprietà privata degli israeliani, il governo dovrà riacquistarle dai legittimi proprietari.

Per quanto riguarda Ghumar, il “regime speciale” sarà annullato insieme al trattato, semplicemente restituendo le terre alla sovranità giordana e ripristinando regolamenti come l'immigrazione e la legislazione doganale, una volta assenti secondo il trattato.

A seguito dell'annuncio del Re, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyanu ha scritto su Twitter lo stesso giorno [ar]: [10]

Intraprenderemo negoziati con la Giordania sulla possibilità di estendere l'accordo esistente. Ma senza dubbio, il trattato costituisce una risorsa importante e preziosa per entrambi i paesi.

Non ci sono stati ulteriori discussioni da nessuna delle parti dopo il tweet di Netanyahu, sebbene abbiano cominciato a circolare delle voci che sostengono che l'Israele stia togliendo il suo sistema idrico alla Giordania. Questa notizia è stata immediatamente smentita dal governo giordano. [12]