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Un attivista culturale della tribù wapishana in Guyana cerca di rivitalizzare una lingua quasi estinta

Categorie: Caraibi, Guyana, Citizen Media, Giovani, Good News, Indigeni, Istruzione, Linguaggi

La prima classe di laureandi (2011) per l'insegnamento del wapishana, dopo la consegna dei loro diplomi, prima del ritorno ai loro villaggi per insegnare la lingua wapishana. Foto per gentile concessione di Adrian Gomes, usata con autorizzazione.

Nel mezzo delle lussureggianti foreste pluviali della Guyana, annidata tra il fiume Rupununi [1] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] e il confine brasiliano, dimora la tribù indigena wapishana [2] [it]. Il linguista e attivista culturale Adrian Gomes proviene da un remoto villaggio wapishana, tuttavia parla più inglese che wapishana, una lingua arawakan indigena parlata in Guyana e Brasile.

Gomes adesso sta cercando di far rivivere questa lingua a rischio di estinzione.

Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Istruzione, la Scienza e la Cultura [3], più del 40% delle lingue mondiali sono in pericolo. Nel 1997, preoccupato per il ridotto numero di adulti che sanno leggere e scrivere in wapishana, Gomes ha fondato Wapichan Wadauniinao Ati’o (WWA, che significa “Wapishana per i nostri discendenti”), per aiutare a far rivivere la lingua wapishana.

Nel 2011, WWA si è imbarcato in un Programma di alfabetizzazione per adulti in wapishana di quattro anni, per salvaguardare la lingua, la cultura e le risorse territoriali della comunità, conformemente alle raccomandazioni della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigen [4]i [it]. Gomes dice che salvaguardando le lingue a rischio di estinzione, il popolo ha accesso alle sue storie nella propria lingua, mantenendo così forti radici.

La lingua è correlata alla comunicazione, ma è anche uno strumento di conoscenza e potere.

Gomes afferma:

In our part of the world of formerly colonised countries, ‘true decolonisation’ is still lacking, for there is still the continuation of colonial structures and mentalities in the context of the independent nations.

Nella nostra parte del mondo di nazioni ex-colonie, non c'è ancora una ‘vera decolonizzazione’, ma piuttosto una continuazione delle strutture e mentalità coloniali nel contesto di nazioni indipendenti.

Global Voices ha comunicato con Gomes per email sulla sua visione della lingua wapishana.

Il linguista e attivista culturale Adrian Gomes a Leiden nei Paesi Bassi, dove insegna all'università. Foto per gentile concessione di Adrian Gomes, usata con autorizzazione.

Global Voices (GV): Che cosa l'ha ispirata a voler salvaguardare questa lingua? E come crede che possa fare una differenza?

Adrian Gomes (AD): I realised that I did not know my own cultural heritage or background very well, despite being able to speak the language. It’s not that the knowledge was hidden, but due to my exposure to mainstream culture, I had not been actively involved in the activities of my culture. I missed out on a lot on trips to the deep forest and the wide-ranging savannah … and the practical lessons passed on by our elders through on-the-spot occurrences … I felt incomplete when it came to knowing my roots — I missed a sense of belonging — of being Wapishana. I wanted to do something about it.

Guyana's 9,000-strong Wapishana population was no longer equivalent to the number of speakers (around 5,000 or less). As people favoured the national language, English, as well as Creole and even Portuguese, our Indigenous language was no longer being passed on to the next generation. There is a growing number of young adults who speak only English.

The WWA's literacy programme has revitalised the language in 17 villages in south Rupununi by increasing literacy at the grassroots level. This … gave people a sense of pride and expanded their self-esteem. There are now approximately 1,000 Wapishana-literate people.

Adrian Gomes (AD): Mi sono reso conto che non conoscevo molto bene il mio contesto o patrimonio culturale, pur essendo capace di parlare la lingua. Non è che la conoscenza fosse nascosta però, data la mia esposizione alla cultura dominante, non sono stato coinvolto attivamente in attività nella mia cultura. Mi sono perso numerose escursioni nel profondo della foresta e nell'estesa savana… e le lezioni pratiche tramandate dai nostri anziani attraverso eventi locali… Mi sono sentito incompleto riguardo alle mie radici, mi mancava un senso di appartenenza, di essere un wapishana. Ho voluto fare qualcosa al riguardo.

La popolazione di 9.000 wapishana in Guyana non corrispondeva più al numero di parlanti (circa 5.000 o meno). La popolazione favorisce la lingua nazionale, l'inglese, come anche il creolo e persino il portoghese, perciò la lingua indigena non è più tramandata alla prossima generazione. C'è un numero crescente di giovani adulti che parlano solo inglese.

Il programma di alfabetizzazione WWA ha rivitalizzato la lingua in 17 villaggi nel Rupununi meridionale, incrementando l'alfabetizzazione a livello delle comunità locali. Questo… ha dato alla popolazione un senso di orgoglio e ha aumentato la sua autostima. Adesso ci sono circa 1.000 persone che parlano e scrivono in wapishana.

GV: Quali altre attività svolge WWA?

AG: At the WWA centre, we archive language data, strengthen the capacity of local WWA tutors to train others, promote the language through reading and spelling competitions, and collaborate with like-minded partners. People have even been inspired to produce their own reading materials. The WWA is recognised as the local authority for the translation of certain documents, and we have got approval from the Ministry of Education for a Wapishana/English pilot project in three villages …

AG: Nel centro WWA archiviamo le informazioni della lingua, rafforziamo la capacità dei locali tutor di WWA per insegnare ad altri, promuoviamo la lingua attraverso gare di lettura e ortografia e collaboriamo con partner che hanno obiettivi simili. La gente è stata ispirata anche a produrre il proprio materiale di lettura. WWA è riconosciuto come la locale autorità per la traduzione di alcuni documenti, e abbiamo ottenuto l'approvazione del Ministero dell'Educazione per un progetto pilota di wapishana/inglese in tre villaggi…

GV: Quali sfide avete affrontato?

AD: Through the literacy courses, we have managed to preserve the language to a large extent; However, participation dwindled toward the end of the four-year programme. Part of the struggle was that we also needed a more advanced level programme. A considerable number of youth were not motivated enough to participate … English tends to be promoted, celebrated and exalted at the expense of native languages, which are seen as old fashioned.

The WWA has to create programmes that span generations … [to]  ‘create space’ for the Wapishana language in modern technology …

AD: Attraverso i corsi di alfabetizzazione siamo riusciti a preservare ampiamente la lingua. La partecipazione, tuttavia, è diminuita verso la fine del programma quadriennale. Parte del problema è anche la necessità di un programma di livello più avanzato. Un considerevole numero di giovani non erano abbastanza motivati per partecipare… C'è una tendenza a promuovere l'inglese, celebrato e amato a spese delle lingue native che sono considerate fuori moda.

WWA deve creare programmi che fanno da ponte tra le generazioni… [per] ‘creare spazio’ per la lingua wapishana nella moderne tecnologia…

Alcuni studenti imparano a leggere e scrivere nelle lingua wapishana. Foto per gentile concessione di Adrian Gomes, usata con autorizzazione.

GV: Gli strumenti tecnologici facilitano la salvaguardia della lingua?

AD: Digital media and technology have helped in archiving materials … at the disposal of younger Wapishana who want to get connected with their cultural heritage. The community radio station facilitates programmes and songs in Wapishana, as well as storytelling and literacy lessons. It sends the message that our Indigenous language is affirmed and valued.

In principle, there is no reason why we cannot have access to digital tools such as WhatsApp or Facebook. Like the Wayana community [5] in Suriname, we can use the Wapishana language to send messages to one another via these networking platforms to increase our reach.

AD: I mezzi digitali e la tecnologia hanno aiutato ad archiviare i materiali… a disposizione dei giovani wapishana che vogliono connettersi con il loro patrimonio culturale. La stazione radio della comunità gestisce programmi e canzoni in wapishana e, inoltre, narrazioni e lezioni di alfabetizzazione. Trasmette il messaggio che la nostra lingua indigena è affermata e valorizzata.

In linea di principio, perchè non accedere agli strumenti digitali come WhatsApp o Facebook? Come la comunità Wayana [5] in Suriname, possiamo utilizzare la lingua wapishana per inviare messaggi agli altri, utilizzando queste piattaforme di reti di contatti per potenziare la nostra portata.

Adrian Gomes all'università di Leiden nei Paesi Bassi, dove è un ricercatore accademico. Foto per gentile concessione di Adrian Gomes, usata con autorizzazione.

GV: Come attraete nuovi studenti?

AD: By incorporating Wapishana reading and writing into friendly competitions at the district and regional levels of the annual Indigenous Heritage celebrations, we promote the idea that language literacy can be fun. And by translating Wapishana stories into English, we have paved the way for the possibility of the production of bilingual (diglot) booklets … We're trying to design a special introductory course at the University of Guyana for non-Wapishana speaking students. My work at Leiden University has enabled me to build a network with other Indigenous scholars working on new methodologies …

The Ministry of Culture had asked for English translations of a number of our Wapishana stories … The Amerindian Research Unit of the University of Guyana also approached us regarding an introductory course on the Wapishana language. I am regularly asked to give guest lectures and seminars there, and train students to embrace new methodologies in working with Indigenous peoples.

AD: Incorporando la lettura e la scrittura in wapishana in gare amichevoli distrettuali e regionali durante le celebrazioni annuali del Patrimonio Indigeno, promuoviamo l'idea che l'alfabetizzazione linguistica può essere divertente. E traducendo le storie wapishana in inglese, abbiamo spianato la strada per la possibilità di produrre libretti bilingui (diglot)… Stiamo tentando di pianificare uno speciale corso introduttivo presso l'Università della Guyana per studenti che non parlano wapishana. Il mio lavoro presso l'Università di Leiden mi ha permesso di costruire una rete di contatti con altri ricercatori accademici indigeni che lavorano con le nuove tecnologie…

Il Ministero della Cultura ha richiesto la traduzione in inglese di alcune nostre storie wapishana .. Anche l'Unità di Ricerca Amerindia dell'Università della Guyana ci ha contattato in riferimento al corso introduttivo di lingua wapishana. Vengo regolarmente invitato come relatore per letture e seminari, e nella preparazione degli studenti ad accogliere nuove metodologie nel lavoro con i popoli indigeni.

GV: Avete tentato anche di integrare i non parlanti di wapishana con coloro che parlano la lingua?

AD: … [T]wo leaders of the Macushi, another Indigenous group, asked us to share our experiences to help them start their own local language literacy programmes. So, while the languages are distinctly different, groups might benefit from working on common strategies to teach our languages to our own peoples and also to non-Indigenous groups.

… Well-planned multilingual education places value on the national community. Being aware of differences does not equate to feeling estranged from those who are different; bilingual education can increase pride in diversity and strengthen national unity. If we weaken Indigenous culture, we weaken an integral part of Guyanese culture.

AD: …Due leader dei macushi, un altro gruppo indigeno, ci hanno chiesto di condividere le nostre esperienze per aiutarli ad avviare i loro programmi locali di alfabetizzazione linguistica. Così, pur essendo le lingue nettamente differenti, i gruppi potrebbero beneficiare lavorando con strategie comuni per insegnare le nostre lingue ai nostri popoli e anche a gruppi non indigeni.

…Una educazione multilingue ben pianificata dà valore alla comunità nazionale. Essere consapevoli delle differenze non implica sentirsi estranei a coloro che sono diversi; l'educazione bilingue può aumentare l'orgoglio nella diversità e rafforzare l'unità nazionale. Se indeboliamo la cultura indigena, indeboliamo una parte integrante della cultura della Guyana.

GV: L'isolamento di Rupununi [1] limita i vostri sforzi?

AD: One of the main constraints is a lack of internet access and telecommunications in most villages, including Maruranau [6], where the WWA centre is located. We are still waiting for mobile internet. An unreliable postal system in the Rupununi also hinders communication and prevents timely access to information.

AD: Uno dei principali ostacoli è la mancanza di accesso a internet e alle telecomunicazioni nella maggior parte dei villaggi, incluso Maruranau [6], dove ha sede il centro WWA. Siamo ancora in attesa del internet mobile per cellulari. Anche un servizio postale poco affidabile in Rupununi ostacola la comunicazione e impedisce un accesso tempestivo alle informazioni.

Adrian Gomes con sua moglie, che lo ha sostenuto nella sua missione di rivitalizzare la lingua wapishana. Foto per gentile concessione di Adrian Gomes, usata con autorizzazione.

GV: Che cosa ne pensa della teoria del linguista Noam Chomsky, che i bambini hanno soltanto bisogno di apprendere alcune caratteristiche localizzate della loro lingua materna?

AD: A similar view that places less importance on Indigenous language was revealed by Lightbown and Spada [7], who noted that most teachers working in Inuit Indigenous communities believed that the mother tongue is important mainly for use outside of school. This suggests that it’s not important in school and that for language preservation, external use of it would suffice …There can be just as much lack of understanding with Wapishana parents and teachers; in fact, some are opposed to the bilingual pilot programme.

In addressing this, I share the academic, cognitive and social benefits children have as a result of being literate both in their native and majority languages. Past bilingual education efforts in Wapishana communities have shown a significant improvement in children’s performance. With a more sustained programme, we can expect even greater levels of achievement.

AD: Una simile visione che dà meno importanza alla lingua indigena è emersa per Lightbown e Spada [7], che hanno segnalato che la maggior parte degli insegnanti che lavorano nelle comunità indigene inuit credono che la lingua materna sia importante principalmente nell'utilizzo fuori dalla scuola. Questo suggerisce che non sia importante nella scuola, e che per la salvaguardia della lingua sia sufficiente il suo esterno… C'è forse la stessa mancanza di comprensione con i genitori e gli insegnanti wapishana; in effetti, alcuni sono contrari al programma pilota bilingue.

Nell'affrontare questo, condivido i benefici accademici, cognitivi e sociali di cui godono i bambini, derivanti dall'essere educati sia nella lingua materna che nella lingua dominante. Gli sforzi compiuti in passato nelle comunità wapishana hanno mostrato un significativo miglioramento nelle prestazioni dei bambini. Con un programma più sostenibile, prevediamo risultati ancora migliori.

GV: Altri piani per nuovi progetti?

AD: … Guyana will host an interpreting and translation workshop in the early part of next year, which other Indigenous organisations in both Guyana and Suriname have already signalled their interest in attending. We feel good about expanding our network; bringing communities with similar challenges together to look for solutions.

AD: …La Guyana ospiterà un workshop di interpretariato e traduzione all'inizio del prossimo anno, e altre organizzazioni indigene sia in Guyana sia in Suriname, hanno già segnalato il loro interesse a partecipare. Ci piace l'idea di espandere il nostro network; unire comunità con sfide simili per cercare soluzioni.