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Discriminata in un supermercato serbo, una superstar della lirica di origini rom accusa il negozio di razzismo

Categorie: Europa centrale & orientale, Serbia, Citizen Media, Diritti umani, Etnia
Nataša Tasić Knežević, photo by Dzenet Koko, used with permission. [1]

Nataša Tasić Knežević, foto di Dzenet Koko, usata con permesso.

I social network serbi si sono infiammati dopo che la cantante lirica e superstar locale Nataša Tasić Knežević [2] [en] di origini rom [3] [it], ha accusato un supermercato della città di Novi Sad di profilatura razziale in diretta su Facebook.

Nel video, trasmesso il 29 dicembre scorso subito dopo l'incidente, la signora Tasić Knežević ha spiegato che mentre usciva dal supermercato Maxi insieme a molti altri acquirenti, il sensore antifurto ha emesso un segnale acustico. Mentre a tutti gli altri è stato permesso di andarsene, gli agenti della sicurezza del negozio le hanno detto di rimanere e hanno continuato a perquisirla in pubblico mentre gli spettatori presenti la infastidivano. Nel suo zaino, hanno trovato solo spartiti, libri e un portafoglio.

Nei primi giorni di gennaio 2019, il video è improvvisamente svanito [4] dalla piattaforma insieme al profilo della signora Knežević. Sebbene non abbia spiegato pubblicamente cosa sia accaduto, molti ipotizzano che lei li abbia rimossi da sola per ridurre i problemi. In pochi giorni, il suo video ha accumulato oltre 60mila visualizzazioni, è stato condiviso circa 350 volte e ha ricevuto circa 700 reazioni. Il portale indipendente di notizie Buka [5] [sr, come i link seguenti] è stato il primo a segnalare l'incidente, seguito da altri media balcanici.

La signora Tasić Knežević è soprano al Teatro nazionale serbo [6] [sr, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] con sede a Novi Sad, la seconda città più grande del paese. Precedentemente, ha lavorato nel teatro di Belgrado Atelje 212. È anche una corista e solista di musica popolare e spesso canta della sua eredità rom.

Nel video, la signora Knežević dice che il direttore del negozio si è scusato con lei dopo che si era lamentata del maltrattamento, ma che era ancora ferita dalle molestie ricevute. Dice che un uomo più anziano ha gridato che avrebbero “dovuto impacchettare quella spazzatura”, il che significa che i dipendenti avrebbero dovuto buttarla fuori dal negozio, presumibilmente perché è rom.

“È noto a chi piace rubare qui!” È una frase del film Chi è che canta laggiù [9] [it] a proposito di eventi del 5 aprile 1941. 77 anni dopo questo [stereotipo discriminatorio] non è stato sradicato dalla nostra mentalità . La società [proprietaria dei mercati Maxi] è olandese-belga, ma i dipendenti sono dei nostri! Questo è vergognoso! Supporto la meravigliosa donna e artista @NatasaTasicKnez.

“Who's Singin ‘Over There?” (Chi è che canta laggiù?) è un film jugoslavo degli anni '80 [10] [en] che ha raggiunto lo status di culto nei Balcani. Tratta di due musicisti rom che sono stati ingiustamente accusati di furto e riescono a malapena a fuggire vivi da un tentativo di linciaggio.

La capogruppo dei supermercati Maxi, Delez Srbija, ha rilasciato un comunicato in cui chiede scusa ufficiali [11]lo stesso giorno. Ha affermato che “ritiene che ciò rimarrà un caso isolato di reazione individuale inappropriata, e che non ci saranno situazioni analoghe in futuro.” La società ha aggiunto che svolgerà una formazione formale dei propri dipendenti sulla condotta appropriata in caso di sospetto di furto.

Il giorno dopo, Miloš Nikolić, il direttore dell'Ufficio per l'inclusione dei rom di Novi Sad, ha ufficialmente condannato [12] l'incidente. Ha detto: “Tutte le ricerche disponibili mostrano che i rom e le donne sono i gruppi più discriminati nel nostro paese. Dobbiamo lavorare insieme per cambiare questo! “

Il 31 dicembre, il vice primo ministro serbo e presidente dell'organo di coordinamento sull'uguaglianza di genere, Zorana Mihajlović [13] [en], ha anche lui criticato il comportamento dei dipendenti del Maxi Store qualificandolo come “scandaloso e da condannare”. Non ha annunciato misure concrete per affrontare la più ampia questione di discriminazione contro le persone di origine Rom in Serbia.

Mentre la signora Knežević sembra aver rimosso il suo profilo da Facebook, forse per ridimensionare le turbolenze online, ha mantenuto il suo profilo Twitter. Alla vigilia di Capodanno, ha pubblicato un breve messaggio riferendosi all'incidente.

Cari amici, una situazione molto spiacevole si è verificata qualche giorno fa, ma spero che tutte queste situazioni rimarranno nel 2018, e che un simile evento non si verificherà più. Siamo tutti esseri umani, questa è l'unica cosa buona in questo mondo.