Il governo nigeriano sta intraprendendo una causa per l'accusa penale di negligenza finanziaria e frode nei confronti di Walter Onnoghen, capo della giustizia della Nigeria (Chief Justice of Nigeria, CJN). Il [en, come tutti i link a seguire, salvo diversa indicazione] Premium Times riporta che dal 2016:
Mr Onnoghen [only] partially declared his assets, but still failed to declare a series of bank accounts, denominated in local and foreign currencies. … The government consequently filed six charges of non and fraudulent declaration of assets by Mr Onnoghen, with trial expected to commence on January 14 at the Code of Conduct Tribunal.
Il Signor Onnoghen ha dichiarato parzialmente il suo patrimonio, omettendo alcuni conti bancari, denominati in valuta locale e estera… Di conseguenza il governo ha presentato sei capi d'accusa di mancata denuncia dei redditi a carico del Signor Onnoghen. Il processo dovrebbe iniziare il 14 gennaio presso il Tribunale del Codice di Condotta.
Le accuse rivolte al CJN si basano su una petizione sponsorizzata dall’ Anti-corruption and Research-based Data Initiative. Secondo il giornale Signal, il gruppo ha collegamenti con l'attuale presidente Muhammadu Buhari. L'autore della petizione, Dennis Aghanya, è stato l’ incaricato ai media del presidente tra il 2009-2011 e attualmente lavora come segretario esecutivo del gruppo di ricerca e dara che ha avviato la petizione.
Durante la corsa alle elezioni presidenziali di febbraio in Nigeria, le accuse penali nei confronti del CJN hanno scatenato le speculazioni sul ruolo giocato dalle dinamiche politiche etnoreligiose, in quanto in Nigeria, le tensioni religiose e politiche, tra la maggioranza cristiana del sud e la maggioranza musulmana del nord, si sono inasprite.
Il CJN ha negato qualsiasi illecito.
Le politiche etno-religiose della nomina di Onnoghen
La nomina del capo della giustizia della Nigeria non è un processo lineare. The appointment of Nigeria’s chief justice is usually a straightforward process. La Commissione Giudiziaria Nazionale (National Judicial Commission, NJC) di solito, trasmette il nome del più anziano rappresentante della giustizia al presidente, questi poi dà la carica e infine la legislatura conferma la nomina.
Non è questo il caso di Onnoghen però, in cui la sua identità da uomo cristiano del sud della Nigeria potrebbe essere stato un fattore. Il 10 novembre 2016, Buhari, un uomo musulmano del nord della Nigeria, “ha proclamato Onnoghen come CJN ad interim in seguito al pensionamento di Mahmud Mohammed per il raggiungimento della soglia obbligatoria dell'età pensionabile di 70 anni,” secondo il giornale Punch. Questo ha fomentato la speculazione che Onnoghen potrebbe non essere CJN ad interim e potrebbe essere sollevato dall'incarico per dare modo a Buhari di nominare un altro musulmano del nord al suo posto. La propensione di Buhari a nominare “gente della stessa parrocchia” ha reso più profonda la faglia etnica e religiosa nel paese.
La nomina di Onnoghen ad “effettivo CJN” è arrivata tre mesi dopo dal vice di Buhari, Yomi Osibanjo (anche lui cristiano del sud) mentre era presidente ad interim durante il soggiorno medico del suo capo. Fare questa nomina durante l'assenza di Buhari ha aumentato i sospetti.
Una storia di intimidazione, illegalità
L'organo esecutivo del governo nigeriano ha un'indecente storia di intimazione nei confronti degli organi esecutivi di altri governi. Il 22 settembre 2015, l'amministrazione ha presentato dei simili capi d'accusa di evasione fiscale nei confronti del Presidente del Senato Bukola Saraki (capo del più alto organo legislativo della Nigeria). Il 6 luglio 2018, la Corte Suprema della Nigeria ha fatto cadere le false accuse nei confronti di Saraki.
Allo stesso modo, nell'ottobre del 2018, gli agenti dei servizi segreti della Nigeria hanno fatto irruzione nelle residenze di alcuni giudici ad Abuja, la capitale della nazionale e in cinque altri stati “in cerca di prove che provassero la corruzione dei giudici.” Questo “desolante e spiacevole evento” è stato condannato dagli avvocati come “del tutto inaccetabile in una società democratica.”
L'esplicito giornalista del Premium Times, Samuel Ogundipe, ha condiviso il suo scetticismo sulla situazione del magistrato Onnoghen:
I'll be waiting to see the media outlets that would carry this propaganda from the presidency about Chief Justice Walter Onnoghen. If Buhari truly knows nothing about the top jurist's planned arraignment, he should openly eschew it as a circus and ensure heads roll.
— Samuel Ogundipe (@SamuelOgundipe) January 12, 20
Aspetterò di vedere i media che porteranno avanti questa propaganda sul capo della magistratura Walter Onnoghen dalle presidenziali. Se davvero Buhari non sapesse nulla sulla citazione in giudizio programmata del maggior giusrista, dovrebbe apertamente negare il tutto in quanto circo e assicurarsi che cadranno delle teste.
Paul Usoro, presidente della Nigerian Bar Association rivendica “ la velocità delle indagini e del processo di Onnoghen come prova che l'esecutivo federale del Presidente Muhammadu Buhari ha guidato le recenti svolte.”
Paul Usoro mette in evidenza che l'udienza del Tribunale del codice di condotta è stata programmata per il 14 Gennaio, con soli tre giorni lavorativi tra la lavorazione della petizione, delle indagini, delle accuse e dell'udienza:
Such unprecedented speed and efficiency in Nigeria’s criminal justice administration! It is clear, given the rush with which this matter was conducted, that the CJN was not privy to it and did not conduct its mandatory required disciplinary processes prior to the filing of the Charge before the CCT.
Una velocità e un'efficienza senza precedenti per l'amministrazione della giustizia penale in Nigeria! É evidente, data la fretta con la quale la faccenda è stata condotta, che il CJN non era al corrente di tutto ciò e non ha condotto le sue dovute e obbligatorie indagini disciplinari che precedono la formulazione delle accuse prima del CCT.
Imbavagliate il sistema giudiziario!
Il senior advocate della Nigeria (l'equivalente del consigliere della regina) e avvocato costituzionalista, Sebastine Hon, ha descritto le accuse nei confronti del CJN “come un intenzionale tetantivo di imbavagliare il sistema giudiziario“. Inoltre vede questa mossa come “pericolosamente politica e tendenziosa”:
Suddenly, we woke to see a petition leaked to the informal or social media, allegedly received by the Code of Conduct on [January 9.] Suddenly, we are told charges have been filed against the CJN. Suddenly, the Presidency is reportedly asking him to step aside! Was he interrogated or interviewed and his own reactions obtained?
Di colpo ci siamo svegliati con una notizia fatta trapelare da fonti ufficiose o dai social media, presumibilmente ricevuto dal Codice di Condotta il 9 gennaio. Di colpo ci è stato detto che sono state formulate delle accuse nei confronti del CJN. Di colpo la presidenza, secondo quanto riferito, gli sta chiedendo di farsi da parte! É stato interrogato o intervistato, sono state raccolte le sue reazioni?
Una guerra selettiva contro la corruzione
Il popolo del web nigeriano sono stati molto veloci nel puntualizzare l'ipocrisia di ciò che sembra una guerra selettiva contro la corruzione:
Babachir is chilling at home
Ganduje is walking free
But 48 hrs later, CJN is arraigned https://t.co/WcXGpbQKkh— Dolapo Oni (@Dolarpo) January 13, 2019
Babachir è a casa a rilassarsi
Ganduje sta passeggiando liberamente
Ma 48 ore dopo, il CJN viene incriminato.
Babachir David Lawal, ex segretario del governo della federazione, è stato licenziato il 30 ottobre 2017, a seguito di uno scandalo che coinvolge la potatura delle piante, è stato portato alla luce da una commissione d'inchiesta che la compagnia di Babachir “ha stipulato un contratto di consulenza per un ente di intervento durante il suo mandato”. Babachir non è stato condannato – sta portando avanti la campagna per la rielezione di Buhari.
Nei video che circolano in giro per i social media, il Governatore delo stato di Kano, Abdullahi Ganduje, è stato avvistato mentre presubilmente sta ricevendo tangenti da 5 milioni di dollari statunitensi da degli appaltatori. Ganduje, membro del partito di Buhari che è attualmente al potere,il Congresso di tutti i progressisti (All Progressive Party), sta per essere incriminato. Ciò nonostate, il presidente Buhari descrive Ganduje come “un uomo molto responsabile“
Un processo “sospetto”, pareri discordanti
Molti vedono il processo giudiziario del capo come l'ennesimo modo per mettere a tacere da quando il presidente Buhari è salito al potere nel 2015:
Under Buhari, the press has been silenced. The labour and trade unions have been silenced. The civil society organisations have been silenced. Public intellectuals have been silenced. The judiciary is being silenced.
But nothing is truly lost unless the people are silent.
— Ayo Sogunro (@ayosogunro) January 13, 2019
Sotto Buhari, la stampa è stata messa a tacere. I sindacati sono stati messi a tacere. Le organizzazioni della società civile sono state messe a tacere. Gli intellettuali sono stati messi a tacere. Le autorità giudiziare sono state messe a tacere. Nulla è perduto a meno che la gente continui a stare in silenzio.
Buhari and his coterie of lemmings are desperate to rig the elections. From the wild figures reported for primary participation, to the appointment of an (allegedly) loosely related senior INEC official, to the latter day attack on the CJN. You don't have to be pro-PDP to see -
— T. Rankïn’ ∆ (@AfroVII) January 12, 2019
Buhari e il suo branco di pecore stanno cercando disperatamente di truccare le elezioni. A partire dai della partcipazione alle primarie ingigantiti, alla nomina di (presumibilmente) un funzionario senior INEC lontanamente imparentato, per finire con l'attacco al CJN. Non devi essere pro PDP per farci caso.
Un articolo sullo ScoopNg descrive il processo come sospetto, evidenziando che il giudice che presiede il caso contro il CJN, Danaldi Umar, è anche corrotto. Il procuratore Festus Keyamo ha un conflitto di interessi in quanto capo delle strategie di comunicazione per la campagna di rielezione di Buhari.
On this basis alone, the trial of the CJN, a person who has served the country for almost 35 years without a charge should make every Nigerian fretful, suspicious and vigilant … All fingers are pointing to the 2019 elections.
Solo su queste basi, il processo nei confronti del CJN, una persona che ha servito il paese per almeno 35 anni senza neanche un'accusa, dovrebbe rendere i nigeriani arrabbiati, sospettosi e vigilanti…Il dito di tutti è puntato alle elezioni del 2019.
Un federale della Corte suprema di Abuja ha bloccato la prevista udienza preliminare di Onnoghen – “per mantenere lo status quo fino al 17 gennaio.”