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La prima marcia transgender nella storia del Pakistan spera di abbattere gli stereotipi della società

Categorie: Asia meridionale, Pakistan, Citizen Media, Diritti gay (LGBT), Diritti umani, Governance, Legge, Protesta, Sviluppo
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Jannat Ali con gli organizzatori della fondazione Sathi e Track-T. Foto di Syed Noman. Utilizzata previa autorizzazione.

Il 29 dicembre 2018 ha avuto luogo a Lahore [2] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], in Pakistan, una marcia del Transgender Pride per far valere i diritti delle persone transgender ed esigere l'applicazione della legge. Per la prima volta nella storia del paese, la comunità transgender ha avuto il coraggio di uscire dalla propria solitudine e chiedere che il governo applichi la Legge sulla Protezione dei Diritti delle Persone Transgender del 24 maggio 2018.

Con i tempi che cambiano, anche il Pakistan sta diventando più tollerante verso le persone transgender! La prima marcia transgender in Pakistan in assoluto ha avuto luogo a Lahore il 29 dicembre 2018. Spero che si continui così e che nessun mawlawi emetta una fatwa.

La Costituzione del Pakistan nella sezione Diritti fondamentali del cittadino [5] afferma che “Nessuna persona sarà privata della vita o della libertà a meno che ciò non sia previsto dalla legge”. Tuttavia, le persone transgender raccontano un'altra realtà [6] rispetto ai loro diritti e alla loro vita. Hanno dovuto affrontare torture, stupro, sono state bruciate vive, decapitate e uccise con armi da fuoco e lo Stato non le ha aiutate nonostante l'approvazione da parte del governo della Legge sulla Protezione dei Diritti delle Persone Transgender [7] nel marzo 2018.

Jannat Ali, soprannominata la Diva Trans di Lahore [8], è la fondatrice di Track Transgender e la Direttrice per i programmi della Fondazione Sathi che ha organizzato la marcia Trans Pride. Altre persone transgender e membri sostenitori non transgender hanno giocato un ruolo importante nell'organizzazione e per il successo della marcia. La Fondazione Sathi è un'organizzazione guidata da persone transgender che si interessa del benessere della comunità transgender in Pakistan.

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La marcia Transgender Pride a Lahore il 29 dicembre 2018. Immagine di Syed Noman. Utilizzata previa autorizzazione.

Alla marcia hanno partecipato quasi 250 persone transgender provenienti da tutte le province del Pakistan. Tra di loro spiccavano Kami Sid, Bebo da Sindh, Nadra da KPK, Anmol dal distretto di Sahiwal, Nayab da Okara, Sunaina Khan (ballerina classica), Naghma & Lucky (cantanti del programma televisivo Coke Studio), Laila Naz e Neeli Rana. L'evento ha preso inizio con una conferenza stampa [10] al Lahore Press Club (un circolo per giornalisti) durante la quale sono state presentate le richieste della comunità; a seguire hanno tutti marciato ballando e cantando verso l'Al Hamra Cultural Complex on the Mall dove, dopo aver mangiato, si sono dispersi.

Nonostante la conferenza stampa nel Lahore Press Club, il Transgender Pride non ha avuto copertura da parte dei canali di informazione tradizionali. Anche se gli organizzatori hanno invitato alcuni pubblici ufficiali, come Saadia Sohail [11], membro per il Punjab dell'Assemblea Nazionale del Pakistan e appartenente al partito Movimento per la giustizia del Pakistan [12] [it], nessun rappresentante del governo ha partecipato all'evento. La marcia ha generato una certa attenzione sui social media, dove la gente ha apprezzato la parata mentre altri si sono chiesti quali fossero le ragioni per la copertura inesistente dell'evento da parte dei media tradizionali.

Perché c'è un blackout dei media sulla marcia Trans Pride a Lahore in Pakistan?

Questo è meraviglioso. La prima marcia per l'orgoglio transgender in Pakistan. È un peccato che nessun giornalista se ne sia interessato, molto probabilmente perché non rientra nell'immagine di un paese che viene definito soltanto dall'estremismo religioso. Quello che lo caratterizza è la diversità delle persone, come in qualsiasi altro posto.

Secondo l'organizzatrice Jannat Ali:

The aim was to show positive and progressive image of Pakistan and how the country is slowly accepting us and we are gaining more space in the society. Pakistan is not only about terrorism and a conservative society there is more to us. We promoted our march along with our KhawajaSara (transgender) culture and traditions it was not the same type of march as it is held in US.

Lo scopo era quello di mostrare un'immagine positiva e progressista del Pakistan, e come il paese ci stia lentamente accettando mentre guadagnamo più spazio nella società. Il Pakistan non è solo terrorismo e società conservatrice, siamo molto di più. Abbiamo promosso la nostra marcia insieme alla nostra cultura e tradizione KhawajaSara (transgender). È stata una marcia diversa da quella che si tiene negli Stati Uniti.

La marcia ha inoltre messo in evidenza un'immagine positiva e progressista della comunità transgender; oltre richiamare l'attenzione sulla discriminazione e la violenza. A causa delle poche opportunità di trovare occupazioni regolari, molte persone transgender sono costrette a guadagnarsi da vivere nell'ambito del mercato del sesso [17]. A causa di pratiche sessuali non sicure, molte hanno HIV e AIDS. È inoltre necessario sensibilizzare anche le forze dell'ordine e i medici i quali, invece, spesso rendono la vita difficile alle persone transgender che si rivolgono a loro per aiuto e assistenza medica.

Nonostante la legge, le persone transgender continuano a subire estrema ostilità. Dal 2015, almeno 500 persone transgender sono state uccise in Pakistan [18] e Jannat Ali afferma che più di 60 sono state uccise soltanto l'anno scorso.

Asad Zaidi ha scritto un tweet sull'impressione generale del Pakistan riguardo alla comunità transgender:

Con un RT sulla marcia Trans Pride in Pakistan ho perso un mucchio di follower. Ciao (:

Durante la sua conferenza del TEDxLahore nel 2017, Jannat Ali ha condiviso [20] il suo viaggio doloroso come persona transgender nel Pakistan dopo essersi mostrata non solo alla sua famiglia ma a tutta la società.

La Legge del 2018 sulla Protezione dei Diritti delle Persone Transgender [21] ,approvata all'Assemblea Nazionale con la maggioranza dei voti, assicura che le persone transgender possano ottenere la patente di guida, il passaporto, abbiano il permesso di cambiare genere nel Registro Anagrafico Nazionale (NADRA), la fine delle molestie, l'accesso ai servizi educazionali, di impiego e sanitari senza essere discriminati.

Inoltre la normativa dice che il governo provvederà a fornire rifiugi, strutture mediche e educazionali e consulenza psicologica per persone transgender. Inoltre avranno il diritto a ereditare e quello di votare nelle elezioni.

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Nayaab Ali (in piedi), la prima transgender a partecipare nelle elezioni politiche in Pakistan nel 2018, e Neeli Rana, un'altra famosa persona trangender. Immagine di Trans Pride Photography Team. Utilizzata previa autorizzazione.

Anche se lentamente, il Pakistan sta iniziando a fare passi da gigante nei riguardi della visibilità delle persone transgender. Alcune di loro hanno partecipato [23] per la prima volta nelle elezioni politiche del 2018 per seggi nell'Assemblea Nazionale e Provinciale. Un canale televisivo locale ha assunto la prima conduttrice transgender [24]; Coke Studio, un programma musicale, ha ospitato [25] due persone transgender in uno dei suoi episodi.

Anche se la situazione per la comunità transgender sta cambiando e queste persone vengono piano piano accettate, il processo è lento. Tuttavia, in molti sono ottimisti che le cose presto cambieranno in meglio e che le persone transgender avranno il loro posto nella società, con tutti i diritti e i privilegi di cittadini uguali agli occhi della società e della legge.