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Un collettivo fotografico siriano sta resistendo alla narrazione di Assad dall'interno

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Siria, Arte & Cultura, Citizen Media, Guerra & conflitti

“Nel 2018 hanno vinto” – “E quindi il numero dei cadaverì aumentò” – “La produzione delle bare è aumentata”. Tre foto della ‘Story of 2018 [1]‘. Foto usate con permesso.

Dopo otto anni di brutale guerra in Siria, la Lega Araba ha annunciato che la reintegrerà [2] [en, come tutti i link seguenti salvo diversa indicazione] come stato membro e riprenderà i rapporti con il regime del presidente Bashar al-Assad. La Siria era stata espulsa dalla Lega Araba nel 2011, per la feroce repressione dei manifestanti pacifici contro il presidente. Oggi invece sembra che la guerra stia ‘giungendo al termine’ con la vittoria del regime di Assad [3], grazie al sostegno di Russia e Iran, aprendo così le porte alla riabilitazione diplomatica di Damasco.

Il 17 dicembre 2018, il presidente sudanese Omar Bashir ha fatto visita ad Assad in Siria [4], nonostante gli sconvolgimenti politici e la brutale repressione [5] che stavano avvenendo in Sudan. Il 27 dicembre, gli Emirati Arabi [6] hanno riaperto l'ambasciata in Siria e la Tunisia [7] ha ripreso i voli diretti con Damasco. Il giorno dopo, l'Egitto, che per anni aveva continuato a mantenere legami con il regime di Assad [8] sotto il regime di Abdel Fattah el-Sisi, ha invitato il capo della sicurezza nazionale siriana a incontrare la sua controparte egiziana. L'Egitto sta inoltre facendo pressione sulla Tunisia [9] perché inviti il presidente siriano al summit della Lega Araba a Tunisi a marzo, argomento sul quale ha già ottenuto il supporto dell'Algeria [10].

La Giordania ha ripreso le trattative commerciali [11] con il regime di Assad già da ottobre 2018, mentre allo stesso tempo chiudeva le proprie frontiere [12] [it] ai rifugiati siriani in fuga dall'offensiva del regime. Lo stesso mese, il Ministro degli Esteri del Bahrain e membro della famiglia reale, Khalid bin Ahmed al-Khalifa, ha scambiato un abbraccio e un bacio con il suo omologo siriano [13] Walid al-Muallem durante l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, attirando notevole attenzione mediatica.

Nel frattempo, in Libano, un Hezbollah sempre più forte chiede che il governo di Damasco sia ufficialmente invitato al vertice sullo sviluppo economico e sociale arabo, che si terrà a Beirut questo mese. Una fonte ha detto a Al-Arabiya [14] – di proprietà saudita – che la riammissione del regime di Assad alla Lega Araba “potrebbe essere oggetto di discussione” in quell'occasione.

Dall'inizio della rivoluzione siriana nel 2011 e durante l'intero corso della guerra che ne è seguita, il regime di Assad ha sempre voluto mostrare una certa “normalità” a Damasco per i suoi sostenitori in patria e all'estero. Per opporsi a questa narrativa, un collettivo di fotografi chiamato “Lens of a Young Damascene” (Lente di un giovane damasceno) ha documentato la vita all'interno della Siria governata da Assad, mentre il regime muove i primi passi verso la ripresa di relazioni diplomatiche, specialmente con il mondo arabo.

Resistere dall'interno

Nonostante i molti segnali indichino una ripresa della cooperazione con i regimi arabi, i membri del collettivo “Lens of a Young Damascene” sanno perfettamente che la guerra in Siria non è finita. Mentre le persone continuano a seppellire i morti e dire addio a coloro che sono riusciti a fuggire, la tragedia e la distruzione segnano ogni istante della vita a Damasco. I bambini dormono per le strade e vendono qualsiasi cosa per sopravvivere. Le risorse sono scarse e la paura prevale sopra ogni cosa.

Il collettivo utilizza varie piattaforme social media, da Tumblr [15], Flickr [16], Twitter [17] a Facebook [18] e Instagram [19], per condividere la dura realtà a Damasco attraverso immagini di vita quotidiana, evidenziando le lotte che i siriani ordinari affrontano in un paese in cui le violazioni dei diritti umani sono diventate la nuova norma.

Recentemente, per catturare le intollerabili condizioni di miseria in cui vive il popolo siriano, il collettivo ha condiviso una serie di immagini assieme a brevi frasi, trasformandole in storie di Instagram. Queste storie sono diventate molto popolari tra gli utenti dei social media della diaspora siriana, che considerano questo resoconto come una rara visione della vita in un paese in cui non possono tornare per paura di essere detenuti o uccisi dal regime siriano.

“La separazione dagli amici” – “e dai cari”. Due foto della ‘Story of 2018′. Usate con permesso.

“Nel 2018, i dati sulla disoccupazione sono in discesa” – “perchè la nostra gioventù, in tutta franchezza” – “o è stata torturata sotto le frusta delle carcari” – Tre foto della ‘Story of 2018 [1]‘. Usate con permesso.

Rappresentare Damasco ‘così com'è’

Global Voices ha fatto due chiacchiere con i membri del collettivo “Lens of a Young Damascene”.

Global Voices (GV): Chi è “Lens of a Young Damascene” e quail sono i vostri obiettivi? [ar, come tutte le citazioni seguenti]

عدسة شاب دمشقي انطلقت بأيام المظاهرات وقت كان الاعلام الرسمي عم يكذب المظاهرات ، وانطلقت الصفحة لتوثق المظاهرات والدمار والانتهاكات يلي كانت عم تصير عن طريق الصور الفوتغرافية عوضا عن الفيديو يلي كان منتشر بالفترة هديك.
اهدافنا كانت انو نبرز حقيقة الواقع وتشوف الناس المظاهرات والاحداث يلي عم تصير بعيون اهل الشام.

Lens of a Young Damascene: “Lens of A Young Damascene” è iniziato nei primi giorni delle manifestazioni, quando i media siriani ufficiali negavano che queste stessero realmente accadendo. La pagina è nata in primis per documentare queste manifestazioni, e di conseguenza la distruzione e le violazioni, attraverso le fotografie piuttosto che con i video, che erano lo strumento più comune allora. Il nostro obiettivo era quello di mettere in evidenza la realtà delle cose, in modo che le persone potessero vedere queste manifestazioni attraverso gli occhi della gente di Damasco.

GV: Qual è la storia dietro il vostro progetto “End of 2018″ (Fine del 2018)? E come hanno reagito i siriani?

في كل سنة نختار صور تحكي قصة العام السابق، ولكن في هذا العام وقد بدأنا بنشر واستخدام القصص على انستغرام وعملنا على عدة قصص حتى الآن مميزة روائيا وأدبياً كانت آخرها حكاية 2018 ، فقد قمنا بعرض صور العام من خلال حكاية أدبية من كتباتنا وروايتنا عن الاحداث التي وثقناها وسجلناها خلال هذا العام.
القصة لقت رواجاً كبيراً واحبها الناس لانها حكت ما حصل في هذا العام بصدق وشفافية وصراحة، وعبرت عما في داخلهم.. وأعطتهم الأمل رغم كل الألم والقصص المحزنة التي سردناها.

LYD: Ogni anno sceglievamo fotografie che raccontassero la storia dell'anno appena trascorso, ma quest'anno abbiamo iniziato a utilizzare e condividere queste immagini tramite Instagram. Abbiamo lavorato su diverse storie in cui vedevamo un elemento poetico. Una delle ultime storie è stata la storia del 2018 in cui abbiamo scelto alcune fotografie e aggiunto brevi didascalie che raccontassero gli eventi che avevamo documentato durante l'anno. La storia è stata un enorme successo, e la gente l'ha apprezzata soprattutto perché raccontava ciò che era accaduto nell'ultimo anno in modo veritiero e onesto, in un modo che esprimeva come si sentivano.

GV: Prima di questa, avete pubblicato molte altre storie sui social media che descrivono la situazione dei civili a Damasco attraverso la fotografia. Come spieghereste l'importanza delle foto che fate e i retroscena di queste storie rispetto a una narrativa che cerca di normalizzare il regime?

في قصصنا نعمل جاهدين على ان نصور الشارع كما هو وننقل صورة الحدث كما هية .. بعين أهل البلد واحساس اهل البلد… الاعلام الرسمي ينقلها بعين النظام وبلسانه … وروايته دائما تمشي في سكة معينة مضللة لكل الناس.
فهو يسمى المهجرين ارهابيين ويرحب ويظهر ايران وروسيا على انهما صاحبا البلد بينما نراهما دولتان محتلتان استباحاتا الارض مقابل حماية النظام وابقاءه في دمشق

LYD: Attraverso le nostre storie lavoriamo duramente per ritrarre la situazione attuale delle strade siriane così com'è, attraverso gli occhi della sua gente, riflettendo come si sente la popolazione. Nel frattempo, i media siriani riproducono la narrativa del regime, una narrativa fuorviante che ritrae gli sfollati interni come terroristi, mentre iraniani e russi vengono accolti a braccia aperte come se fossero il nostro popolo. Per noi, non sono altro che paesi invasori che hanno violato la nostra terra in cambio della protezione del regime e hanno rafforzato il controllo di Assad su Damasco.

GV: Siete a Damasco. Che impressione avete della vita delle persone in città e degli standard di vita in generale?

الله يعين الناس.. الناس حالها حال.. في شي لا يتسع بصورة وكميرا وقصة… دمشق مليانة ملايين قصص البؤس التي لا يرويها احد. على الرغم من ذلك هناك فئة تعيش حياتها في دمشق وهي فئة الاغنياء واصحاب المصالح مع النظام أما البقية فهم فقراء ولا يوجد طبقة
وسطى بتاتا.
لا يوجد ما يسمى عودة سوريا كما كانت قبل الحرب لأن سوريا لم تعد سوريا بالأصل. فهي بلاد محتلة خسرت مليون على الأقل من شعبها كشهداء ومعتقلين وحوالي 10 ملايين لاجئ حول العالم.. فهل منطقي ان نقول ذلك؟
مؤيدو النظام واعلامه يسوقون لذلك ويقولون انها تحت سيطرة الاسد بينما سوريا يرتع ويلعب فيها الايرانيون والروس وكل ما يخطر ببالك من جنسيات.
هذا ولم نتحدث عن البناء والاقتصاد الخ… سوريا لتعود لما قبل الحرب تحتاج لخمسين عام على الأقل

LYD: Che Dio li aiuti. La situazione è piuttosto grave qui e non può essere veramente trasmessa solamente attraverso storie, immagini e telecamere. Damasco è piena di storie di miseria che non vengono raccontate da nessuno. Tuttavia, qui c'è un gruppo di persone che gode di uno stile di vita sontuoso e di solito questi sono i ricchi che hanno interessi in linea con quelli del regime. Nel frattempo, il resto della popolazione è piuttosto povera perché non esiste più una classe media.

Non si può tornare indietro alla Siria prebellica, perché la Siria non è più la Siria. Stiamo parlando di un paese occupato che ha perso almeno un milione di persone tra uccisioni e arresti, e con circa 10 milioni di rifugiati sparsi in tutto il mondo. Com'è quindi anche solo possibile suggerire che le cose siano tornate alla normalità?

I sostenitori del regime e la stampa siriana lo stanno decantando e dicono “la Siria è di nuovo sotto il controllo di Assad”, mentre il paese in realtà vive sotto il giogo di iraniani e russi. Ma chi si prende cura di edilizia, economia, ecc.? La Siria per tornare alle condizioni prebelliche ha bisogno di almeno cinquanta anni.

GV: Sembra che le vostre storie abbiano raggiunto gran parte della diaspora siriana. Perché?

هم يحتاجون من يريهم دمشق دون كذب وتلفيق ، ونعمل جاهدين على ان نلبي هذه الحاجة.. نحن نروي بصدق ليس لدينا شيء نخسره ولا مكسب ولا نتبع لأي جهة

LYD: Hanno bisogno di qualcuno che gli mostri Damasco così com'è, senza bugie o fabbricazioni e lavoriamo sodo per farlo per loro. Raccontiamo la nostra storia in modo veritiero, e non abbiamo nulla da perdere o da guadagnarci. Inoltre, non stiamo con nessuna fazione.

GV: Infine, qual'è il vostro messaggio alla stampa internazionale?

رسالتنا أن لا يلتفت الاعلام لما يقوله النظام ، وان مصادر الناس والمصورين والمواطنيين الصحفيين اصدق بالف مرة من رواية الاعلام الرسمي.

LYD: Il nostro messaggio è che non dovrebbero prestare attenzione alla narrativa del regime, e che le fonti fornite dal popolo e dal giornalismo partecipativo sono molto più affidabili dei media siriani ufficiali.

“Anche se una madre stava cercando i pasti seguenti della sua famiglia nell'immondizia” – “Nel 2018, i media hanno parlato del ritorno della “pace” – Due foto della ‘Story of 2018′. Usate con permesso.

“E le nostre mappe restano dipinte sui suoi muri” – “e dentri i cuori di coloro che sono esiliati” – Due foto della ‘Story of 2018′. Usate con permesso.