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I nigeriani temono l'oscuramento di internet a causa delle crescenti tensioni in vista delle elezioni presidenziali del 2019

Categorie: Africa sub-sahariana, Nigeria, Citizen Media, Diritti umani, Elezioni, Libertà d'espressione, Politica, Advox

Più le tensioni attorno alle elezioni presidenziali del 2019 crescono, più la paura dell'oscuramento di internet si fa reale. Tasto di accensione/spegnimento di un ascensore. Foto di Andrew Huff. [Creative Commons (CC BY-NC 2.0)/ Flickr, January 20, 2007]

La paura della possibilità, da parte del governo, di [en, come tutti i link a seguire, salvo diversa indicazione] oscurare internet [1] durante le elezioni presidenziali del 2019 si è diffusa in tutta la Nigeria. Quella che è iniziata come una mera speculazione si è trasformata in una paura fondata con l'avvicinarsi delle elezioni. Yomi Kamez di Quartz Africa spiega [2]:

You can tell fears of an internet shutdown are running high in a country when citizens are looking into methods of staying online in case of a blockage. This past weekend, Quartz Africa’s guide to staying online [3] during internet or social media blockages was our most read story, driven entirely by traffic from Nigeria. Scores of people shared concerns on social media at the possibility Nigeria might follow other African countries [like Sudan, Zimbabwe] that have taken to blocking social media or shut down the internet altogether under the guise of security concerns.

Si può capire che la paura della chiusura di internet in un paese è molta, quando i cittadini cercano modi per rimanere online in caso di blocco. Lo scorso weekend, la guida di Quartz Africa [3] su come rimanere online durante la chiusura di internet o dei social è stata il nostro articolo più letto, dato totalmente determinato dagli utenti in Nigeria. Moltissime persone hanno condividiso la loro preoccupazione su internet per quanto riguarda la possibilità che la Nigeria possa seguire altri paesi africani [come Sudan, Zimbabwe] che hanno chiuso internet o i social media con la scusa della preoccupazione per la sicurezza.

Fatti recenti che riguardano i social media, affermazioni discriminatorie, un ingiusto licenziamento e sostituzione nella magistratura e la distruzione della fiducia nei media hanno contribuito alla crescita della preoccupazione generale.

Infangare la magistratura e il ruolo della legge

Il 25 gennaio 2019, i nigeriani sono rimasti scioccati dalla sospensione unilaterale da parte del Presidente Muhammadu Buhari del capo della giustizia della Nigeria Walter Onnoghen e, dall'immediata nomina e del giuramento del giudice Ibrahim Tanko Muhammad, come capo della giustizia della Nigeria ad interim (CJN).

Onnoghen è stato accusato di illeciti finanziari e frode. Tuttavia, molti critici dicono che queste accuse sono state un modo per imbavagliare la magistratura [4] in vista delle elezioni e intimidire gli altri bracci esecutivi del governo.

La sospensione di Onnoghen contraddice le disposizioni della Costituzioone della Repubblica Federale della Nigeria del 1999 [5] circa la rimozione degli ufficiali giudiziari. Nella terza tabella, parte 1 della Costituzione del 1999 viene sancito che solo il Consiglio giudiziario nazionale (National Judicial Council, NJC) ha il potere di proporre il sollevamento dall'incarico. La Parte IV della Costituzione, sancisce ulteriormente questa legge.

Il Presidente nigeriano Muhammadu Buhari non ha rispettato questi principi. Ha usurpato il potere del NJC il quale è costituzionalmente affidato  Nigerian President Muhammadu Buhari did not apply these principles. He usurped the powers of the NJC which is constitutionally mandated to recommend such removals from the judiciary or Senate (upper house of parliament) which must then ratify such decisions. L'azione del presidente è stata tirnannica e contro la legge.

Un giornalista del giornale Punch [6] ha definito l'azione di Buhari come dittatoriale e capace di scatenare una crisi costituzionale:

Buhari’s action is vile, perfidious and indefensible. It is an action only fit for jackboot regimes, where the constitution could easily be suspended … Needless to say, the president’s singular and misguided action has the tendency to plunge the country into an unnecessary constitutional crisis and, perhaps, derail 20 unbroken years of democratic governance. This is not unlike other despotic and undemocratic acts that the government has been associated with  in the past, even if it might be considered more audacious, far-reaching and probably unexpected.

Ciò che ha fatto Buhari è vile, sleale e indifendibile. È un azione ammessa solo nei regimi totalitari, dove la costituzione può essere messa da parte facilmente… Non c'è bisogno di dire che la singolare e sconsiderata azione del presidente potrebbe far precipitare il paese in un'inutile crisi costituzionale e, forse, mandare a monte 20 anni di ininterrotto governo democratico. Non è diverso da altri atti dispotici o non democratici con il quale il governo è stato associato, anche se può essere considerato più audace, più grave e probabilmente inaspettato.

I governi degli Stati Uniti [7] e del Regno Unito [8] hanno anche loro condannato l'attacco al sistema giudiziario. Su Twitter, il popolo del web ha ribadito il messaggio il messaggio.

Il messaggio rivolto a @MBuhari  è semplicemente #stopallatirannia e attieniti alla legge. Fai marcia in dietro sulla #sospensionediOnnoghen

Se il presidente stesso si dimostra irrispettoso della legge, è come se invitasse tutti ad esserlo

Affrontare i commenti discriminatori è il nuovo mantra della ‘sicurezza nazionale’ 

Un altro segno di una possibile chiusura di internet è la tendenza del governo a controllare la libertà di parola online con la scusa della preoccupazione per la sicurezza nazionale. Recentemente, il governo ha dato il compito alle agenzie di sicurezza di gestire la diffusione di commenti discriminatori, specialmente attraverso i social media Questo, secondo quanto riportato dal Cable [18], ciò verrà fatto monitorando gli account social dei “nigeriani di spicco.”

Nel luglio dello scorso anno, il Ministro nigeriano dell'informazione Lai Mohammed ha definito il crescente numero delle fake news e dei commenti discriminatori nel paese come una minaccia alla sicurezza nazionale [19]. Un anno prima, Nasir El-Rufai [20], il governatore dello stato di Kaduna, ha definito le fake news e i commenti discriminatori come “il più grande pericolo” alla sicurezza nazionale.

Tuttavia, è ironico come sia Lai che El-Rufai si preoccupino delle fake news e dei commenti discriminatori in quanto un pericolo per la sicurezza. Quando erano all'opposizione, entambi hanno rivolto delle accuse infondate nei confronti del governo precedente.

Per fare un esempio, Nassir El-Rufai, l'attuale governatore dello stato di Kaduna nel 2014 ha insinuato, senza alcuna prova, che era il “numero 7 sulla lista del cecchino [21] del Presidente Jonathan Goodluck”.

Su queste note, vado a letto. Sono il #7 sulla lista del cecchino di GEJ, quindi mi inizierò a preoccupare solo quando GMB, Asiwaju, Amaechi, Akande etc verranno uccisi!

El-Rufai ha anche affermato che Goodluck, al tempo presidente, era un sostenitore del gruppo militante di Boko Haram. Affermazioni simili [23] sono state fatte da Lai Mohammed, che allora era Segretario alla pubblicità nazionale dell'APC.

In quanto politici all'opposizione [24], questi funzionari sono stati infatti smascherati come diffusori di fake news e commenti d'incitazione all'odio [25], tramite l'uso dei social media con effetti devastanti. Ma le loro azioni non sono state mai considerate un pericolo per la sicurezze nazionale; non sono stati mai né arrestati nè internet è stato mai chiuso per questo motivo.

I social media e le elezioni in Nigeria

Movimenti come quello del 2012 #OccupyNigeria [26] (#occupiamolaNigeria) e quello del 2014 #BringBackOurGirls [27] (#Riportiamoindietrolenostreragazze) hanno guadagnato un successo globale grazie all'uso dei social media in Nigeria.

Nel 2015, i social media hanno giocato un ruolo importante [28] nelle elezioni in Nigeria. Twitter infatti si è trasformato in uno spietato campo di battaglia durante la campagna elettorale ed è stato usato per diffondere odio e disinformazione.

Quest'anno, il web ha già avuto molto rilievo in quanto mezzo prescelto per la partecipazione politica dall'energica gioventù nigeriana. Il popolo del web ha usato i social media per richiamare l'attenzione sulle azioni dispotiche del governo come il licenziamento del CJN, che altrimenti sarebbe passato inosservato al pubblico generale.

I nigeriani hanno invaso i social media per manifestare il loro dissenso, fare pressione al governo per rescindere le sue azioni e mobilitare le proteste:

Cari nigeriani, il Vice Presidente ha programmato un'apparizione da Rubbin Minds, su Channel TV, tra un'ora. Stiamo manifestando pacificamente davanti agli studios di Channe TV. Abitanti di Lagos, unitevi a noi.  Diciamo al SAN di dire al Presidente che non tollereremo la sua sospensione illegale del CJN.

Sia che internet rimmarrà in piedi o meno durante le elezioni, ci sono molte ragiooni per pensare che il dibattito politico online e per le strade sarà oggetto di controlli da parte del governo.