Vescovo metropolita greco condannato per aver incitato all'odio e alla violenza contro la comunità LGBTQ+

La Cattedrale dell'Assunzione della Vergine Maria a Kalavrita, Grecia. Foto di Matěj Baťha (CC BY-SA 2.5) via Wikimedia Commons

Il 28 gennaio, la corte suprema greca ha condannato il vescovo metropolita [it] Amvrosios di Kalavryta e Egion a sette mesi di carcere [en] per incitamento all'odio, alla violenza e abuso d'ufficio religioso [en] per aver scritto e pubblicato online un articolo omofobo. La sentenza è stata sospesa per 3 anni; al vescovo è stata conferita una multa di 10.000 euro poiché l'uomo non aveva precedenti penali.

Nel marzo 2018, il tribunale di primo grado lo aveva assolto da accuse [el, come i link successivi, salvo diversa indicazione] risalenti al 16 gennaio 2016, da parte di nove attivisti del movimento LGBT, secondo le leggi contro il razzismo.

Questo caso si riferisce ad un post che il vescovo avrebbe scritto sul suo blog personale il 4 dicembre 2015, in cui esorterebbe a “sputare” sugli omosessuali. L'articolo risale al periodo in cui il Parlamento stava discutendo sulla legalizzazione delle unioni tra persone dello stesso sesso.

“Non avvicinatevi a loro! Non ascoltateli, non fidatevi di loro! Sono i membri dannati della società!” avrebbe scritto Amvrosios nel post, definendo gli omosessuali come “abomini della natura.”

Nella sua testimonianza in tribunale, Amvrosios ha contestato l'autorità della corte, affermando: “la corte non ha le competenze per giudicarmi in quanto vescovo, e non capisco perché debba essere processato per la mia devozione verso Cristo”. I suoi avvocati hanno dichiarato che faranno ricorso affinché l'affermazione sia dichiarata nulla.

Il Collegio Episcopale metropolita di Kalavryta e Aigialeia ha pubblicato una lunga dichiarazione in materia, mettendo in guardia i lettori, tra le altre cose, del fatto che:

Πλέον οι ομάδες των ομοφυλοφίλων ανεξέλεγκτα, ασύστολα και ανεμπόδιστα θα μπορούν να επιβάλουν προκλητικά τον τρόπο της ζωής τους, που δεν συνάδει με την οντολογία της ανθρώπινης φύσεως και το νόμο του Θεού.

Gruppi di omosessuali potranno ora imporre il proprio stile di vita in modo impudente, incontrollato e provocatorio, andando contro la natura umana e le leggi di Dio.

Una sentenza storica

Cleo Papapantoleon, una dei tre giudici querelanti, ha sottolineato l'importanza del processo:

Δεν έχει σημασία η αναστολή, ούτε ενδιαφέρει αν καταδικάστηκε σε 7 μήνες, 7 ημέρες ή 7 χρόνια. Το θέμα ήταν να καταδικαστεί. Αυτή η απόφαση παράγει αποτελέσματα πολιτικά και παιδαγωγικά και γι’ αυτό έχει ιδιαίτερη σημασία.

Non importa se la sentenza sia stata rinviata o se sia stato condannato per sette mesi, sette giorni o sette anni. L'importante è che sia stato condannato. Questa decisione ha delle ripercussioni in ambito politico e pedagogico, ed è per questo che è così importante.

Il giurista greco Nikos Alivizatos precisa inoltre in un'intervista alla radio:

Είναι η πρώτη φορά στην ιστορία του ελληνικού κράτους που καταδικάζεται από πολιτικό δικαστήριο Μητροπολίτης. Είναι μια μεγάλη τομή. Καταδικάστηκε όχι μόνο για ρατσιστικό λόγο αλλά και για κατάχρηση εκκλησιαστικού αξιώματος. Αυτό δημιουργεί ένα σημαντικό δικαστικό προηγούμενο.

Per la prima volta nella storia della Grecia, un vescovo metropolita viene condannato da un tribunale civile. È una sentenza rivoluzionaria. È stato condannato sia per razzismo che per abuso d'ufficio ecclesiastico. Questo crea un precedente legale fondamentale.

L'assoluzione da parte del tribunale di primo grado creò una forte reazione di massa, soprattutto quando Amvrosios affermò davanti alla corte: “se avessi una pistola e la legge me lo consentisse, sparerei a tutti gli omosessuali”. Tuttavia, il partito greco di estrema destra, Alba Dorata, ha pubblicato un articolo a favore del vescovo, dove elogia la corte per aver “giustificato Amvrosios, che con il suo discorso ha difeso la Grecia, la fede ortodossa, la famiglia e i valori tradizionali”.

Sui social, un gran numero di utenti ha approvato la recente decisione del tribunale, vista come una prima forma di separazione tra Stato e Chiesa.

Su Twitter, un utente di nome Marka ha condiviso una vignetta satirica realizzata da John Antono [en] che critica l'incitamento di Amvrosios a “sputare su di loro”.

Giustizia divina!
La frase del vescovo di Kalavryta è Dio che sputa sull'odio che viene coltivato nell'anima dell'uomo. Non è un semplice sputo: è una bocca divina. #Amvrosios

Una personalità controversa

In precedenza, Amvrosios aveva già scatenato polemiche [en] per aver espresso idee razziste, fasciste e omofobe. Aveva supportato la Dittatura dei Colonnelli nel 1967 [it], e parlato in favore del partito greco neo-nazista Alba Dorata in seguito all’assassinio del musicista antifascista Pavlos Fyssas per mano proprio dei neo-nazisti [en]:

Εγράψαμε παλαιότερα, ότι εάν η Χρυσή Αυγή διορθώσει μερικές ιδεολογικές τοποθετήσεις της και εάν επίσης διορθώσει μερικές περιπτώσεις ακραίας συμπεριφοράς ωρισμένων τουλάχιστον Μελών της, θα μπορούσε να αναδειχθεί η “γλυκειά ελπίδα” στους δυσχειμέρους τούτους καιρούς, τους οποίους διερχόμεθα! ΔΕΝ ΜΑΣ ΑΚΟΥΣΑΝ! Και να το αποτέλεσμα! Εισπράττουν πλέον την γενική κατακραυγή!

Si è già detto che se l'Alba Dorata dovesse correggere la propria posizione ideologica e certi casi di condotta estrema dei propri membri, potrebbe diventare la “dolce speranza” in questi tempi bui. NON HANNO ASCOLTATO! Ecco il risultato! Adesso sono nel mirino delle masse!

Nel luglio 2018, durante gli incendi devastanti nell'Attica orientale, ha dichiarato a gran voce che “il Primo Ministro ateo Alexis Tsipras scatena l'ira del Signore” sfogando nuovamente la propria indignazione sui social:

ΠΟΣΟ ΜΑ ΠΟΣΟ ΝΑ ΚΡΑΤΗΣΩ ΤΟ ΣΤΟΜΑ ΜΟΥ ΝΤΡΟΠΗ ΣΟΥ ΕΛΕΕΙΝΟ ΥΠΟΚΕΙΜΕΝΟ .ΕΣΥ ΕΙΣΑΙ Ο ΑΘΕΟΣ ΚΑΙ Ο ΥΠΗΡΕΤΗΣ ΤΟΥ ΠΟΝΗΡΟΥ ΠΟΥ ΤΟΛΜΑΣ ΝΑ ΠΑΡΟΥΣΙΑΖΕΙΣ ΤΟΝ ΘΕΟ ΣΑΝ ΝΕΡΩΝΑ ΚΑΙ ΝΑ ΠΑΙΖΕΙΣ ΜΕ ΤΙΣ ΨΥΧΕΣ ΚΑΙ ΤΟΝ ΠΟΝΟ ΜΑΣ ΝΤΡΟΠΗ ΚΑΙ ΣΕ ΟΛΟΥΣ ΠΟΥ ΤΟΝ ΑΝΕΧΟΝΤΑΙ . ΤΙ ΝΑ ΠΩ ΑΝ ΣΥΝΕΧΗΣΩ ΘΑ ΠΩ ΧΕΙΡΟΤΕΡΑ ΚΑΙ ΣΗΜΕΡΑ ΕΙΝΑΙ ΜΕΡΑ ΠΕΝΘΟΥΣ

PER QUANTO TEMPO DOVRÒ STARE ZITTO, VERGOGNATI MISERABILE. SEI UN ATEO SERVO DI SATANA, CHE AFFERMA CHE DIO SIA UN “NERONE” CHE RIDE E SI PRENDE GIOCO DELLE NOSTRE ANIME E DEL DOLORE. VERGOGNA A TUTTI COLORO CHE LO SUPPORTANO. SE ANDASSI AVANTI, DIREI DI PEGGIO; MA OGGI È UN GIORNO DI LUTTO.

Persino alcuni ecclesiastici hanno condannato pubblicamente le sue parole:

ΣΚΑΣΕ ΕΠΙΤΕΛΟΥΣ. Είμαστε παπάδες και τα λόγια μας πρέπει να είναι ΑΜΒΡΟΣΙΑ και ΝΕΚΤΑΡ στις ψυχές των ανθρώπων

PER FAVORE, TACCIA. Siamo preti; le nostre parole dovrebbero essere AMBROSIA e NETTARE per le anime.

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