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150 anni di tè di Ceylon: un giorno nella vita di una bracciante

Categorie: Asia meridionale, Sri Lanka, Alimentazione, Ambiente, Citizen Media, Donne & Genere, Lavoro, Storia
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La storia di Saraswathi. Immagine via Groundviews.

Questo articolo contenente un video di Selvaraja Rajasegar, che è apparso originariamente [1] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] su Groundviews, un pluripremiato sito web di giornalismo civico dello Sri Lanka. Una versione modificata viene pubblicata di seguito grazie a un accordo per la condivisione dei contenuti con Global Voices.

Saraswathi ha 38 anni, e la mattina si alza alle 5:30 per mandare i suoi figli a scuola prima di recarsi a lavoro.

La storia di Saraswathi mette in luce le difficoltà [2] che si trova a fronteggiare la comunità Tamil di Malaiyaha [3] (piantagione), che vive e lavora in Sri Lanka da oltre 150 anni [4].

Spesso i genitori hanno difficoltà a provvedere [5] ai pasti necessari per i figli, come stabiliti dal piano di alimentazione scolastica previsto dal governo. Il roti, un tipo di pane mangiato quotidianamente, ha pochissimo valore nutritivo ma spesso è l'unico alimento che possono permettersi.

L'industria del tè dello Sri Lanka dà lavoro (direttamente e indirettamente) a più di 1 milione di persone [6]. Molti dei 500.000 lavoratori sulle piantagioni di tè [7] sono Tamil discendenti di lavoratori a basso costo provenienti dall'India e portati in Sri Lanka [8] durante il colonialismo britannico nel XIX secolo. Più della metà sono donne.

I braccianti delle piantagioni di tè chiedono da anni un aumento del salario base giornaliero a 1000 Rs (5,50 dollari) [9]. Il Contratto collettivo di lavoro, tra sindacati e l'associazione delle aziende regionali proprietarie di piantagioni, è stato firmato recentemente e ha fissato il salario base giornaliero a 700 Rs (3,90 dollari). In seguito i braccianti hanno scioperato in più località e ci sono state proteste di solidarietà a Colombo.

L'associazione delle aziende regionali proprietarie di piantagioni afferma che elargire 1000 Rs (5,50 dollari) a giornata lavorativa è impossibile. Nonostante il tè di Ceylon sia uno dei maggiori prodotti di esportazione dello Sri Lanka [6], il settore ha riportato grosse perdite per vari motivi, tra cui anche il cambiamento climatico. Tuttavia, come mostra la storia di Saraswathi, il salario che percepisce non è sufficiente a sostenere i costi di sostentamento della sua famiglia e sempre più spesso le generazioni più giovani di braccianti è costretta ad andarsene per cercare lavoro altrove.

Guarda il video:

சரஸ்வதியின் ஒருநாள் கதை [11]

சரஸ்வதியின் ஒருநாள் கதை maatram.org/?p=7508 #MalayagaTamil

Geplaatst door Maatram [12] op Dinsdag 5 februari 2019