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DigiGlot Newsletter: un'applicazione mette in contatto i rifugiati e i traduttori volontari

Categorie: Canada, India, U.S.A., Citizen Media, Cyber-attivismo, Indigeni, Linguaggi, Migrazioni, Tecnologia, Rising Voices

La Newsletter DigiGlot è una newsletter bisettimanale dedicata alle comunità linguistiche indigene e minoritarie che ogni giorno adottano e adattano le nuove tecnologie per incrementare la presenza del proprio idioma nell'ambiente digitale; l'attenzione è rivolta anche all'universo di internet, in costante evoluzione anche dal punto di vista linguistico.

I rifugiati che raggiungono un nuovo Paese affrontano diverse sfide, che molto spesso includono le barriere linguistiche. L'impossibilità di comprensione e comunicazione nella nuova lingua può rendere molto più difficile l'accesso a servizi e a informazioni importanti. La crisi dei rifugiati è una realtà globale: secondo una stima dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), 68 milioni e mezzo di persone nel mondo sono state sfollate [1] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione].

Una nuova applicazione mobile, Tarjimly [2] ( “traduci per me” in arabo), disponible per iOS e Android, intende abbattere le barriere linguistiche mettendo in contatto rifugiati e operatori umanitari per mezzo di traduttori volontari che offrono le loro competenze da remoto utilizzando uno smartphone. L'app [3] permette di interagire con una live chat in cui si può decidere di comunicare per iscritto, tramite audio oppure in videochiamata.

L'app è stata lanciata nel 2017 per aiutare la persone colpite dalla crisi dei rifugiati siriani e dal divieto di ingresso negli Stati Uniti. Atif Javed, co-fondatore dell'applicazione, ha dichiarato che attualmente ci sono 8000 volontari registrati che parlano circa 90 lingue. Le lingue più utilizzate sono arabo, persiano, greco, francese, pashtu, spagnolo e italiano. Al team di Tarjimly sono state richieste, oltre a tante altre, le lingue tigrino, rohingya, curdo e somalo, per cui c'è urgente necessità di iscrizioni al sito da parte di volontari bilingui che conoscano tali lingue. Per di più, c'è un interesse crescente nell'avvalersi di volontari con un'ottima padronanza delle lingue indigene latinoamericane, con lo scopo di aiutare maggiormente i migranti in cerca di asilo lungo la frontiera tra Messico e Stati Uniti.

Dopo una full immersion, gli studenti riescono nella programmazione di codice in lingua hawaiana

Un gruppo di programmatori hawaiani ha tradotto un linguaggio di programmazione dall'Inglese all'Hawaiano [4] per aiutare i bambini nei programmi linguistici intensivi a scrivere codice in Hawaiano. I promotori di tale iniziativa si sono imbattuti in sfide inaspettate quali la ricerca della terminologia, determinante dal punto di vista culturale, senza sacrificare la fedeltà né si ricorra alla traduzione letterale. I programmatori credono che l'iniziativa aiuterà a comprendere ulteriormente il proprio lavoro e a evitare l'apprendimento mnemonico dei termini inglesi.

Una piattaforma online promuove la disponibilità di libri di fiabe nelle lingue minoritarie

Le letture multilingue per bambini, coinvolgenti e divertenti, sono di grande importanza per la rivitalizzazione linguistica. Tuttavia, si registra una scarsa disponibilità di materiale di questo tipo per le lingue minoritarie. StoryWeaver [5] è una piattaforma online nata in India che permette di creare e distribuire liberamente e gratuitamente libri di racconti in 130 lingue indiane e altre lingue del mondo come Marathi, Dhopadhola, Mixe e Shona. Attraverso StoryWeaver, gli autori possono creare libri accessibili e scaricabili in forma gratuita perché gli altri li distribuiscano o li traducano in altre lingue. Le organizzazioni che collaborano con comunità tribali indiane hanno trovato la piattaforma di vitale importanza poiché permette dì realizzare, in maniera semplice e veloce, progetti nella lingua madre dei bambini di queste comunità. Attualmente, su Storyweaver [6] sono disponibili più di 10000 libri, sotto licenza Creative Common. Milioni di lettori hanno già usufruito dei contenuti online.

Mappatura dei sistemi di scrittura mondiali “in declino ed emergenti”

“Ogni due settimane una lingua muore ” è ormai un titolo troppo comune. Un aspetto di questa storia, raramente raccontato, riguarda il fatto che anche alcuni sistemi di scrittura sono a rischio di estinzione. Un progetto, chiamato Atlante dei sistemi di scrittura in pericolo [7]dimostra che vi sono più di 100 sistemi di scrittura utilizzati nella trascrizione delle lingue, che potrebbero estinguersi a meno che non sia fatto uno sforzo speciale per preservarle. Alcuni di questi alfabeti hanno più di mille anni, altri sono stati creati meno di due secoli fa. Tuttavia, ognuna di esse affronta la stessa sfida: senza un'interfaccia digitale progettata per permettere l'utilizzo di tastiere con determinati alfabeti è molto probabile che tali lingue scompaiano nei prossimi dieci anni. L'elemento centrale del sito è una mappa che permette agli utenti di spostarsi tra i diversi paesi e mostra esempi di testi scritti con alfabeti incredibilmente straordinari.

[7]

Screenshot della Mappa degli Afabeti in Via di Estinzione. Clicca per vedere la mappa completa.

Imparare l'Anishinaabemowin su Facebook

Due parlanti di Anishinaabemowin (o ojibwa) usano Facebook per insegnare la propria lingua [8] a chiunque voglia impararla. James Vukelich e Roy Tom pubblicano spesso video su “la parola del giorno” assieme a spiegazioni dettagliate riguardanti significato e importanza del termine scelto. Anche gli studenti possono interagire e condividere la loro conoscenza nel gruppo di Faceebook “Anishinaabemowin With Roy Tom [9]“.

Ojibway Word Of The Night ! Bear , birch bark canoe !????✌?✌?✌????

Geplaatst door Roy F. Tom [10] op Zaterdag 1 december 2018

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Hanno collaborato alla realizzazione di questo articolo Amanda Lichtenstein [20], Anna Belew [21], Claudia Soria [22], Filip Noubel [23]e Eddie Avila [24], con l'assistenza editoriale di Georgia Popplewell [25].