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Perché la Repubblica Islamica dell'Iran teme Nasrin Sotoudeh?

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Iran, Censorship, Citizen Media, Diritti umani, Donne & Genere, Legge, Libertà d'espressione, Politica

Disegno originale del fumettista iraniano Assad Binakhahi. Utilizzato previa autorizzazione. Le parole in farsi sono quelle usate per la condanna di Nasrin Sotoudeh.

“Vergognosa”, “ingiusta”, “perfida” e “scandalosa”: questi sono alcuni degli aggettivi usati dai difensori dei diritti umani e da molti iraniani sui social media dopo la sconcertante notizia della condanna [1][en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] di Nasrin Sotoudeh [2], uno dei più noti avvocati che difendono i diritti umani in Iran, a 38 anni di carcere e 148 frustate per aver difeso i diritti delle donne e aver protestato contro le leggi che obbligano le donne a indossare l'hijab.

Reza Khandan, il marito di Soutoudeh, ha reso nota la notizia sulla sua pagina Facebook l'11 marzo del 2019.

Questo instancabile difensore dei diritti umani, che si è spesso battuta contro la pena di morte, era stata arrestata a casa sua nel giugno del 2018. I reati che le sono stati imputati includono [3] “incitamento alla corruzione e alla prostituzione”, “l'aver commesso un atto peccaminoso… per essersi presentata in pubblico senza l'hijab” e “l'aver turbato l'ordine pubblico”.

Benché la Repubblica Islamica dell'Iran abbia violato in numerose occasioni i diritti umani nei quattro decenni dalla sua fondazione, la sentenza di Sotoudeh è straordinariamente dura persino per gli standard del sistema giudiziario iraniano, noto per il suo scarsissimo rispetto dei diritti umani.

Cosa vuole provare la Repubblica Islamica dell'Iran con questa condanna draconiana? E perché i governanti iraniani temono così tanto Soutoudeh?

Il neuroscienziato e difensore dei diritti umani Mahmood Amiry-Moghaddam, che vive in Norvegia, pensa che la Repubblica Islamica dell'Iran stia lottando per la sua sopravvivenza. In un'intervista con Global Voices ha affermato quanto segue:

The Islamic Republic is going through one of its worst crises in the past 40 years. They have lost many of their supporters in the last nine years. Poverty is growing, and the vast corruption within the system cannot be hidden anymore. Dissatisfaction among people is increasing. Protests are not any longer limited to the intellectuals and the urban middle class: workers, teachers, students, women, and many other groups are daily challenging the authority of the establishment. The Islamic Republic is struggling for its survival. In a situation like this, anyone with the potential of leading the change is regarded as a significant threat by the authorities. Nasrin Sotoudeh is such a person. She is courageous, can communicate with the ordinary people, stands for the fundamental human rights, has not left the country despite several years of pressure, persecution and harassment, and she is a woman. Nasrin Sotoudeh has all it takes to become a leader. I think the recent sentences against Nasrin must be seen in light of these circumstances. It is a panicked attempt to silence an emerging leader and to send a signal to anyone with the potential of leading a change.

La Repubblica Islamica dell'Iran sta attraversando una delle peggiori crisi degli ultimi 40 anni. Negli ultimi nove anni, la repubblica ha perso molti dei suoi sostenitori. La povertà sta crescendo e la diffusa corruzione del sistema è ormai sotto gli occhi di tutti. La gente è sempre più insoddisfatta. Alle proteste non partecipano più solo gli intellettuali e i lavoratori di classe media che vivono nelle città: lavoratori, insegnanti, studenti, donne e molti altri gruppi sfidano ogni giorno l'autorità dell'establishment. La Repubblica Islamica dell'Iran sta lottando per la sua sopravvivenza. In una situazione di questo tipo, le autorità considerano chiunque sia potenzialmente in grado di promuovere il cambiamento una grave minaccia. Nasrin Sotoudeh è una di queste persone. È coraggiosa, è capace di comunicare con la gente comune, si batte per il rispetto dei diritti umani basilari, non ha lasciato il paese nonostante anni di pressioni, persecuzioni e minacce, ed è una donna. Nasrin Sotoudeh ha tutto quello che serve per diventare una leader. Penso che le recenti condanne inflitte a Nasrin debbano essere viste alla luce di queste circostanze. Si tratta di un tentativo, dettato dal panico, di far tacere una leader emergente e di mandare un segnale a chiunque possa potenzialmente favorire il cambiamento.

Con il suo tentativo pacifico di cambiare la società iraniana, Sotoudeh segue le orme di persone del suo calibro come Henry David Thoreau, Gandhi o Martin Luther King.

Ramin Jahanbegllo, un filosofo iraniano-canadese nonché vice-rettore e direttore generale del Mahatma Gandhi Centre for Peace Studies ha riferito a Global Voices che:

The moral courage of Soutudeh as a woman lawyer is an exemplar of all those fighting for law, justice, women’s rights and Nonviolence in Iran and the world.

Il coraggio morale di Soutudeh come avvocato donna è un esempio per tutti coloro che lottano per il rispetto della legge, della giustizia, dei diritti delle donne e della non violenza in Iran e in tutto il mondo.

La comunità internazionale ha reagito con forza alla condanna di Sotoudeh. Gli Stati Uniti hanno condannato [4] con “la massima fermezza” la nuova reclusione mentre l'Unione europea ha rilasciato una dichiarazione [5] in cui definisce questa nuova condanna un “preoccupante sviluppo”. Nella dichiarazione dell'UE si legge anche che Sotoudeh, vincitrice del Premio Sakharov del 2012, è stata condannata a seguito di un processo portato a termine in assenza dell'imputata e durante il quale sono stati violati numerosi diritti processuali.

Amnesty International ha lanciato una petizione per invitare le persone a chiedere al Supremo leader dell'Iran di rilasciare Nasrin Sotoudeh immediatamente e senza condizioni, nonché di annullare quanto prima le sue condanne.

Il Dr. Amiry-Moghaddam, che è anche il fondatore e il portavoce della ONG Iran Human Rights, ritiene che si possa fare molto di più che lanciare petizioni e fare dichiarazioni e che l'UE sia nella posizione di svolgere un ruolo chiave. Questo è quanto ha dichiarato a Global Voices:

This sentence must not be tolerated by the international community and especially Iran's main dialogue partners in Europe. It is not enough to issue one statement or just a protest without political consequences. The EU must put clear demands in front of Iran. Putting all their efforts on saving the JCPOA [the Joint Comprehensive Plan of Action [6], also known as the Iran nuclear deal] is not the right thing to do. At the present moment, the human rights condition must be on top of the agenda of the bilateral negotiations between the EU and Iran. It is not only the right thing to do, but also the wise thing to do.

Questa condanna non deve essere tollerata dalla comunità internazionale e in particolare dai principali partner europei dell'Iran. Non è sufficiente rilasciare una dichiarazione o protestare senza esercitare pressioni politiche. L'UE deve presentare delle richieste specifiche all'Iran. Dedicare tutti gli sforzi a salvare il JCPOA [Joint Comprehensive Plan of Action [7] [it] o Piano d'azione congiunto globale, meglio conosciuto come Accordo sul nucleare iraniano] non è la cosa migliore da fare. In questo momento, il rispetto dei diritti umani deve avere la massima priorità durante le negoziazioni bilaterali tra l'UE e l'Iran. Non è solo la cosa migliore da fare, ma anche quella più saggia.

Oltre a Sotoudeh, ci sono molti altri difensori dei diritti umani che sono stati incarcerati o sono vittime di enormi pressioni da parte della Repubblica Islamica dell'Iran. Il relatore speciale dell'ONU per i diritti umani in Iran, Javaid Rehman, ha recentemente segnalato  [8]che “la preoccupante sequela di intimidazioni, arresti, processi e maltrattamenti dei difensori dei diritti umani, avvocati e attivisti per i diritti dei lavoratori indica che lo stato sta reagendo con sempre più rigidità”.