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I giovani attivisti del Sud Sudan richiamano l'attenzione sulla deforestazione in Darfur

Categorie: Nord Sudan, Ambiente, Citizen Media, Diritti umani, Disastri, Etnia, Giovani, Governance, Guerra & conflitti, Interventi umanitari, Lavoro, Migrazioni, Politica, Protesta

La desertificazione nel Darfur settentrionale è sconfinata verso sud, provocando maggiore penuria alimentare e povertà estrema, che a sua volta aumenta la dipendenza dal combustibile legnoso. Foto di Alaaeldein Abdelrahman Yousif, utilizzata con autorizzazione.

Le proteste [1] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] politiche hanno scosso il Sudan negli ultimi mesi per il costante declino economico nel paese sotto il Presidente Omar al-Bashir, al governo dal 1993. La continua instabilità e il conflitto in Sudan hanno portato alla separazione del Sud Sudan e alla guerra in Darfur, conosciuta come la Guerra dei Land Cruiser [2] [it].

Nel 2003, i gruppi ribelli sono entrati in guerra con il governo sudanese, che accusano di discriminazione e oppressione della popolazione non araba. Ne è seguito un genocidio [3], generato dal conflitto etnico e politico, che si stima abbia causato 500.000 morti e milioni di persone dislocate internamente.

Questo conflitto prolungato ha distrutto il terreno.

Alaaeldein Abdelrahman Yousif, co-coordinatore regionale dell'Organizzazione giovanile sul cambiamento climatico in Sudan, pensa che sia cruciale agire per affrontare la minaccia imminente del cambiamento climatico in Sudan. Come ispettore territoriale del Ministero per le risorse animali, Yousif e altri giovani sudanesi [4] hanno molto da dire sulla deforestazione e il suo impatto sulla società.

“Il nocciolo di questo problema è la povertà,” dice Yousif. La crescente povertà, la mancanza di risorse e il dislocamento della popolazione stanno causando la deforestazione nella regione di Darfur nel Sudan occidentale.

All'incirca 2 milioni di persone [5] stanno languendo nei campi per la popolazione dislocata internamente nella regione di Darfur.

La gente utilizza di nuovo alla legna da ardere per soddisfare i bisogni quotidiani. Inoltre la maggiore richiesta di abitazioni ha fatto esplodere la domanda di mattoni fabbricati con fuoco a legna, che consuma 52.000 alberi [6] all'anno. Molti a Darfur hanno iniziato a commercializzare legname e bambù per ottenere un reddito, come la fabbricazione di mobili. E anche il cambio della dieta da asida (un tradizionale porridge sudanese a base di grano) al pane ha aumentato il fabbisogno di legna da ardere. 

La deforestazione causa perdite terribili

Il sud della catena Jebel Marra ha molteplici specie di alberi che sono utilizzati per il sostentamento. Foto di Alaaeldein Abdelrahman Yousif, 8 marzo 2019, usata con autorizzazione.

Il Darfur si trova nel Sudan occidentale di fronte al grandioso Jebel Marra, la maggiore catena montuosa del Sudan.

La regione è situata nel Sahel e comprende molteplici eco regioni: dai deserti settentrionali con bassa transizione di piogge, al boscoso Sahel e i boschi tropicali con elevate precipitazioni piovose nel sud. Il nord-est è caratterizzato da pianure e basse colline sabbiose, mentre a ovest ci sono le wadi — valli secche che raccolgono acqua piovana — essenziali per la pastorizia durante gli spostamenti su lunga distanza con il bestiame.

Le piogge nei deserti settentrionali sono diminuite negli ultimi anni, causando un calo della produzione alimentare che ha spinto più persone dal nord nelle regioni meridionali di Darfur. Nel frattempo, il deserto è avanzato verso sud di almeno 100 chilometri negli ultimi quattro decenni.

Katie Fletcher e Todd Gartner dell'Istituto delle risorse mondiali spiegano [7] come la deforestazione causa la siccità e inondazioni estreme:

Forests help control the water cycle by regulating precipitation, evaporation and flows. Layers of forest canopy, branches and roots can store and release water vapor, which controls rainfall. Deforestation weakens this process, leading to irregular rainfall patterns including drought and flooding.

Le foreste aiutano a controllare il ciclo dell'acqua, regolando la precipitazione, l'evaporazione e le correnti. Gli strati delle chiome delle foreste, i rami e le radici degli alberi possono immagazzinare il vapore acqueo, che controlla la pioggia. La deforestazione indebolisce questo processo, causando regimi irregolari di precipitazioni, ivi incluso siccità e inondazioni.

Secondo la valutazione ambientale del conflitto in Sudan del Programma ambientale delle Nazioni Unite, si stima che il tasso di deforestazione sia superiore a 1% all’ anno [8]. Nello Stato centrale di Darfur, la densità di alberi è scesa da 400 alberi per ettaro nel 1998 [9] a 27 alberi per ettaro nel 2016. Alcune regioni soffrono già una carenza di combustibile legnoso.

Gli alberi in pericolo includono la Acacia Senegal, un albero molto pregiato che produce linfa di gomma arabica, una sostanza naturale legante ampiamente venduta nei mercati e utilizzata per bevande gassate, dolci, vernice, inchiostro e prodotti farmaceutici.

La gomma arabica era conosciuta come la “merce miracolosa del Sudan,” [10] e negli anni '90 ha contribuito fino al 90% [11] della produzione mondiale. La deforestazione sta però minacciando la sua posizione nel mercato globale. Anche il tamarindo, un albero utilizzato per la medicina tradizionale economica, è minacciato.

Queste perdite colpiscono i poveri, che dipendono direttamente dai prodotti della foresta. Affligge anche i raccolti e aumenta la frequenza della siccità, incoraggiando la tendenza a tagliare gli alberi per far quadrare i conti e aumentando il conflitto regionale.

Rompere un circolo vizioso

Nel dicembre 2018, Yousif ha partecipato al COP24 [12], nome informale della 24° Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici [13] [it]. Disilluso dai procedimenti burocratici della conferenza, ha protestato nelle strade di Katowice, Polonia, con la speranza di richiamare l'attenzione sulla catastrofe ambientale di Darfur, una delle regioni più aride nel mondo.

Le condizioni di Darfur sono estreme, ma Yousif guarda oltre la sventura e la tristezza, alla ricerca di soluzioni applicabili: 

The people are bored and annoyed by awareness sessions from organizations because real solutions are not being brought. What they are thinking is, ‘I need to feed my children.’ Concrete solutions need to be brought to fix poverty and the environment together.

La gente è stanca e annoiata dalle sessioni di sensibilizzazione delle organizzazioni, perché non ne conseguono soluzioni reali. Quello che pensano è: ‘Ho bisogno di dare da mangiare ai miei figli.’ Sono necessarie soluzioni concrete per regolare congiuntamente la povertà e l'ambiente.

Yousif pensa che i villaggi tradizionali di Darfur abbiano il know-how storico dell'agricoltura ecologica, e dice che le loro regole di gestione ambientale potrebbero essere ripristinate per gestire gli eco villaggi.

Durante la COP24 ha partecipato all'incontro della Rete globale di eco villaggi, trovando nuova speranza nell’ agroforestazione [14], la pratica di piantare gli alberi intorno alle coltivazioni. Usata in numerose comunità indigene, l'agroforestazione si basa sul sistema ambientale, imitandolo e coltivando relazioni tra l'agricoltura e la gestione delle foreste.

Yousif ritiene che questa sia una opportunità per riportare i villaggi a vivere in sintonia con la natura.

Il taglio sfrenato ha deforestato il territorio, spogliandolo di risorse essenziali e creando cicli di povertà in Darfur. Foto di Alaaeldein Abdelrahman Yousif, usata con autorizzazione.

Spera che questa idea troverà il supporto del governo sudanese, che potrebbe investire in questa pratica, partecipando a progetti di riforestazione cooperativa con gli agricoltori. Il governo potrebbe commercializzare o tassare le risorse coltivate e questo potrebbe, a sua volta, fornire posti di lavoro e stabilizzare le comunità locali.

Potrebbe persino rivitalizzare nuovamente un processo sostenibile di estrazione della gomma arabica, seguendo i cicli tradizionali di coltivazione a rotazione. Una estrazione costante di gomma arabica significa anche una fonte di reddito fisso per coloro che la commercializzano e vendono nel mercato.

“Un sistema di agroforestazione potrebbe offrire un raccolto e un rendimento di gomma ragionevoli, ed essere più attrattivo per gli agricoltori,” secondo uno studio [15] dell'Istituto Viikki di risorse tropicali dell'Università di Helsinki.

UNAMID [16], la missione di pace delle Nazioni Unite in Darfur, ha un programma di riforestazione che potrebbe appoggiare anche le iniziative di sostenibilità e porre maggiore attenzione nazionale sulla transizione all'energia rinnovabile. Tuttavia, con i piani di terminare la missione nel 2020, il futuro del programma di riforestazione è incerto. 

La complessa situazione politica del Sudan e il rapido deterioramento climatico hanno intensificato la lotta quotidiana della popolazione sudanese. La deforestazione in Darfur deve essere affrontata seriamente, per guidare il Sudan verso la pace e la stabilità.