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La tragica morte di una adolescente alla scuola di Baku dirige la rabbia verso il sistema scolastico dell'Azerbaigian

Categorie: Asia centrale & Caucaso, Azerbaigian, Citizen Media, Giovani, Istruzione, Salute
Elina Haciyeva's suicide moment- Illusturation from Meydan tv

Elina Hajiyeva. Illustrazione fornita da Meydan TV e usata con autorizzazione.

Lo sconcertante suicidio di una quattordicenne in una scuola statale di Baku, la capitale dell'Azerbaigian, ha portato alla luce la stigmatizzazione del bullismo nelle scuole di questo ex paese sovietico e ha spinto l'opinione pubblica a chiedere che i responsabili siano puniti.

La madre di Elina Hajiyeva, Sevil Hüseynova afferma [1] [az, come i link seguenti, salva diversa indicazione] che la figlia si era ripetutamente lamentata di essere vittima di bullismo nella scuola n. 162 di Baku dove si era iscritta di recente, ma che la direttrice della scuola, Sevinj Abbasova, aveva ignorato le sue denunce insistendo che non c'era alcun problema.

Sebbene l'ostinata riluttanza ad affrontare il problema del bullismo sia un fenomeno diffuso nelle scuole azere, in questa occasione le conseguenze sono state tragiche.

Il 4 aprile, Hajiyeva si è buttata da una finestra al terzo piano della scuola ed è deceduta in ospedale.

Lo scarso interesse di Abbasova fino al giorno della morte della studentessa ha risvegliato la coscienza di molti azeri che hanno pubblicato commenti e opinioni sulla morte di Elina sui social usando gli hashtag #BullinqəSon (Basta con il bullismo) e #ElinaÜçünSusma (Denunciate la storia di Elina).

Sono però stati gli attivisti, come Nijat Mammadbayli, [2] a dare inizialmente risalto alla storia che è poi diventata virale social media azeri.

Nello specifico, Abbasova è stata accusata sia di aver costretto una delle compagne di Elina a non parlare alla stampa dell'incidente, sia di aver esercitato pressioni sui giornalisti perché non mettessero in cattiva luce la scuola nei loro articoli.

La prima di queste accuse è stata mossa [6] proprio dalla compagna di classe durante un'intervista con il giornalista indipendente Nurlan Libre.

La seconda accusa è emersa quando il sito di notizie online Mövqe.az ha reso pubblica quella che sembrava una registrazione [7] di una conversazione tra Abbasova e uno dei giornalisti del sito web in cui la direttrice chiedeva di descrivere l'incidente con queste parole [en]:

Write it in this way. She is a child of an immoral, failed family. Her mother got married for the second time and has other children and she does not care about her (Elina).

Scrivete questo. Viene da una famiglia immorale e squilibrata. Sua madre si è risposata, ha altri figli e quindi non si preoccupa di lei (Elina).

Il 12 aprile, Abbasova, la vicedirettrice Lala Maharramov e la psicologa della scuola Konul Agayeva sono tutte state licenziate. In molti hanno chiesto che vengano perseguite legalmente.

Il video blogger Alikhan Rajabov ha prodotto una toccante clip sulla morte di Hajiyeva che è stato ampiamente condiviso sui social.

La vita di Elina poteva essere salvata?

L'11 aprile, Hijran Huseynova, il presidente del Comitato dello stato azero per le famiglie, le donne e i minori ha reso noto [8] che il Presidente azero Ilham Aliyev seguirà personalmente le indagini sulla morte di Hajieva.

L'incidente però sta già sollevando molta indignazione nei confronti del sistema autoritario controllato dal Presidente, soprattutto nei confronti dei funzionari scolastici che avrebbero ritardato il trasferimento in ospedale di Elina per cercare di limitare i danni e nei confronti del personale dell'ospedale che avrebbe violato le procedure mentre l'assistevano in ospedale.

Eurasianet, un sito che si occupa delle notizie della regione, ha riferito [9]:

Videos [10] have emerged on social media that show an injured Hajiyeva in the office of the principal after the incident. In these videos, administrators try to make a half-conscious Hajiyeva admit to suicidal tendencies and place the blame on family difficulties rather than bullying issues at the school. Nearly two hours after the initial attempt, an ambulance [11] was finally called.

Sui social sono circolati dei video [10] in cui si vede Hajiyeva infortunata, seduta nell'ufficio della direttrice dopo l'incidente. In questi video, gli amministratori cercano di convincere Hajiyeva semi cosciente ad ammettere di avere tendenze suicide, e a imputare il suo gesto ai problemi familiari anziché agli atti di bullismo di cui era stata vittima a scuola, decidendosi finalmente a chiamare un’ambulanza [11] solo dopo due ore.

Tuttavia, dalle informazioni ottenute [12] da Meydan TV, è emerso che la persona che interrogava Hajiyeva nel video non era un funzionario scolastico ma Khalida Bayramova, la vicedirettrice dell'Autorità amministrativa del distretto di Sabail, nonché amica della direttrice della scuola Abbasova.

Il palese coinvolgimento di un funzionario del governo locale in un paese dove i funzionari scolastici godono dell'appoggio e sono favoriti dai politici non ha fatto altro che dare una connotazione ancora più politica alla tragedia.

Le voci critiche pubbliche hanno puntato il dito anche contro il personale dell'ospedale, dopo che il 7 aprile è stato diffuso un video sconvolgente girato dal giornalista Gulnara Ramazanova in cui si vedono scene di confusione [13] dopo che Hajiyeva era stata staccata dal sistema di supporto vitale, apparentemente senza il consenso del padre.

“Dove sono i medici? Dove sono i responsabili dell'ospedale? Perché ci lasciano parlare solo con il personale di sicurezza (dell'ospedale)”, si sente Ramazanova dire nel video.

In un post, il giornalista Habib Muntazir di Meydan TV indica i possibili responsabili della morte di Hajiyeva [en]:

The following persons, who either caused the suicide of Elina Hajiyeva, ignored her death or remained indifferent to it, and who lied to the public must be investigated. If they are found guilty, they must be punished accordingly: Sevinj Abbasova, director of School No.162; Chimnaz Hajiyeva, teacher of the schoolgirl; [name redacted due to status as a minor], a pupil of 11th grade at school No.162; Doctors at the hospital “Semashko”: surgeons Vagif Nagiyev, Ilgar Ibrahimov, Fazil Aliyev the reanimatologist, Azer Maqsudov, the Head of Toxicology Department; Adalat Dadashov, the Chief Medical Officer, Adil Salahov, the Deputy Chief Medical Officer of Clinical Medical Center No. 1; Parviz Abubakirov, the spokesman for the Health Ministry; the school psychologist and (Abbasova's) husband who is trying to save her from blame.

Le seguenti persone, che hanno causato il suicidio di Elina Hajiyeva, hanno ignorato la sua morte o mostrato indifferenza, devono essere indagate. Se sono colpevoli, devono essere adeguatamente punite. Mi riferisco a: Sevinj Abbasova, la direttrice della scuola n. 162; Chimnaz Hajiyeva, l'insegnante della studentessa; [nome omesso per proteggere il minore coinvolto], una studentessa della terza superiore della scuola n. 162; i medici dell'ospedale “Semanshko” e in particolare i chirurghi Vagif Nagiyev, Ilgar Ibrahimov e Fazil Aliyev, l'anestesista e rianimatore Azer Maqsudov, il responsabile del reparto di tossicologia Adalat Dadashov, il direttore sanitario Adil Salahov, il vicedirettore sanitario del Centro medico clinico n. 1; Parviz Abubakirov, il portavoce del Ministero della salute; la psicologa della scuola e suo marito che sta tentando di proteggerla.

L'11 aprile, i genitori degli studenti della scuola n. 162 hanno organizzato una cerimonia commemorativa per Hajiyeva davanti alla scuola, durante la quale hanno chiesto l'arresto della direttrice. Uno dei genitori che partecipava alla protesta ha riferito di aver segnalato la scarsa professionalità della direzione scolastica alle autorità locali dopo che sua figlia aveva avuto problemi analoghi, ma che la sua segnalazione era stata ignorata.

A year go, I complained to government agencies about the school administration. If these complaints had been considered, Elina would not be dead today.

Un anno fa ho denunciato l'amministrazione scolastica alle agenzie governative. Se le mie denunce fossero state ascoltate, oggi Elina sarebbe ancora viva.

La causa principale dei suicidi è la depressione non curata. La depressione può essere curata ed è possibile prevenire i suicidi. Le persone con tendenze al suicidio e con crisi emotive possono rivolgersi alle linee amiche dedicate in forma anonima. Per informazioni sulle linee amiche per la prevenzione dei suicidi disponibili nei singoli paesi, visita il sito Befrienders.org [14].