“Rappresentazione significa non sentirmi diverso quando leggo” dice l'autore del fumetto brasiliano #jeremiaspele

Trecho de Jeremias - Pele reproduzido com autorização do autor.

Estratto di Jeremias – Pele [Pelle], utilizzato con il permesso dell'autore.

“Esisto, e voglio che le persone mi vedano per quello che sono”. La frase è pronunciata con voce ferma è da Jeremias, un ragazzo nero e personaggio del fumetto brasiliano Turma da Mônica [it] (La banda di Monica). Creata negli anni '60 da Maurício de Sousa [it], la serie di storie a fumetti ha influenzato generazioni di bambini brasiliani e di circa altri 40 Paesi, essendo stata tradotta in 14 lingue.

Jeremias — che è stato creato nel 1960 [pt, come tutti i link seguenti, salvo diverse indicazioni] ed è il primo personaggio nero del gruppo – non ha mai guidato la propria storia, fino al 2018. Con la serie Graphic MSP, l'autore Maurício de Sousa ha rivisitato i suoi classici personaggi nella chiave contemporanea di nuovi artisti, che raccontano quindi storie da prospettive diverse.

Nel caso di Jeremias, ciò era ‘palese nelle opere di Rafael Calça (soggetto) e di Jefferson Costa (disegno e colori), due artisti neri ispirati da molti altri giovani e adulti per i quali il colore della pelle era già stato oggetto di dibattiti.

Trecho de Jeremias - Pele reproduzido com autorização do autor.

Estratto di Jeremias – Pele, utilizzato con il permesso dell'autore.

L'età scolastica è un periodo di ardue sfide, un periodo di cambiamenti ormonali turbolenti durante il quale si costruiscono le proprie convinzioni e la propria personalità. Se ciò è difficile per la maggior parte delle persone, per un ragazzo nero il viaggio è ancora più complicato, perché c'è un'altra componente: il razzismo.

Jeremias – Pele [Pelle], oltre a divertire, può anche aiutare i bambini e le famiglie ad affrontare questa situazione.

Gli autori hanno cercato di creare un'opera davvero complessa in alcune delle storie che racconta, e molto sensibile nella sua essenza e nella dolcezza che rimane al termine del fumetto. È una lettura che di certo avrebbe aiutato questo scrittore ad affrontare i giorni di scuola.

Ho parlato con il soggettista Rafael Calça per capire come ha creato la sua storia e capire qual è stato il riscontro che ne ha avuto dai lettori:

Global Voices (GV): Nella creazione del fumetto hai esplorato le storie, gli avvenimenti e le insicurezze di un bambino nero in età scolastica. Che tipo di impatto ha avuto su di te questo processo?

Rafael Calça (RC): O Jefferson e eu conversamos sobre o que passamos na infância e como certos eventos são comuns na vivência negra. E foi uma catarse pra mim, listar situações e lembrar como me senti sem entender muito o que acontecia. Confesso que evitava pensar muito nisso e queria focar no hoje, mas fazer essa história foi como fazer as pazes com o menino que eu fui.

Rafael Calça (RC): Io e Jefferson abbiamo parlato di quello che abbiamo passato durante l'infanzia e di come certi avvenimenti siano comuni nell'esperienza dei neri. Per me è stato catartico elencare avvenimenti e ricordare come mi sentivo, senza però capire gran parte di ciò che stava accadendo. Confesso che solitamente evitavo di pensarci troppo e volevo concentrarmi sul presente, ma creare questa storia è stato come far pace con il ragazzo che ero.

Trecho de Jeremias - Pele reproduzido com autorização do autor.

Estratto di Jeremias – Pele, utilizzato con il permesso dell'autore.

GV: Per te cosa significa rappresentare?

RC: Representação para mim é não me sentir diferente quando leio/assisto algo. Não ter que me adequar a uma vivência tão diferente, dilemas que não são meus. É saber que a minha história, a história da minha família, não é só tristeza ou estereótipos repetidos por gente mau-caráter. É minha existência não estar atrelada apenas à escravidão, como a escola parece dizer e a novela repetir. É me sentir parte do mundo em pé de igualdade.

RC: Rappresentazione per me significa non sentirmi diverso quando leggo/vedo qualcosa. Non dovermi adattare a un'esperienza di vita che è molto diversa, a dilemmi che non sono i miei. Per me è sapere che la mia storia, la storia della mia famiglia, non è solo tristezza o stereotipi reiterati da gente maligna. È la mia esistenza che non è collegata solo alla schiavitù, come sembra voler affermare la scuola e come continuano a ripetere i programmi in TV. È sentirmi parte del mondo a un livello equanime.

GV: C'è qualcosa di potente negli effetti della tua creazione, che è il riscontro ricevuto dalle persone che sono entrate in empatia con il racconto. Così come dal rapper Emicida, che ha elogiato la storia nel retro copertina del fumetto, devi aver ricevuto molti commenti dai lettori. Cosa ci puoi dire a tal proposito?

RC: Recebemos uma quantidade bem grande de depoimentos pelas redes sociais, isso constantemente nos alimenta com a sensação de que fizemos um bom trabalho e o próximo precisa ser tão bom quanto, tão respeitoso com as pessoas quanto.

No Instagram, a hashtag #jeremiaspele contém a maioria. Em eventos, as histórias chegam até nós pessoalmente, é muito bonito. Situações iguais ou similares às que contamos em Pele aconteceram mesmo com muita gente.

Outras duas coisas inesperadas e incríveis que aconteceram: pais estão usando o livro para conversar com seus filhos pequenos sobre racismo. Através da história descobriram como abordar um assunto tão duro. E professores do país inteiro estão adotando o livro, mesmo que por conta própria, para tratar de racismo em sala de aula.

RC: Abbiamo ricevuto un gran numero di racconti tramite i social media, e questo ci ha riempito costantemente della sensazione di aver fatto un buon lavoro, e che la prossima deve essere semplicemente altrettanto buona e rispettosa delle persone.

Su Instagram, l'hashtag #jeremiaspele racchiude la maggior parte [di queste storie]. Agli eventi, le storie vengono da noi di persona, è davvero bello. A molte persone sono accadute cose identiche, o simili a quelle che raccontiamo in Pele.

Altre due cose inaspettate e incredibili che sono successe: i genitori stanno utilizzando il libro per parlare ai bambini del razzismo. Attraverso la storia trovano un modo per discutere di un argomento così complesso. E insegnanti di varie parti del Paese stanno usando il libro, anche per loro iniziativa spontanea, per affrontare il tema del razzismo in classe.

Trecho de Jeremias - Pele reproduzido com autorização do autor.

Estratto di Jeremias – Pele, utilizzato con il permesso dell'autore.

GV: Jeremias – Pele ha il potenziale per essere distribuito sul mercato internazionale? Pensi che queste storie possano funzionare in altre società?

RC: Acredito que sim, já que o tráfico negreiro aconteceu em vários países, gerando uma desigualdade racial similar a do Brasil. Mesmo, claro, que em proporções diferentes, já que para nenhum outro lugar tantos africanos foram sequestrados e escravizados. Mas é possível entender o racismo na infância no mundo todo, a xenofobia na Europa é comum por exemplo.

Enfim, infelizmente o Brasil não é um caso isolado e muitas crianças poderiam ter uma perspectiva diferente com o Jeremias.

RC: Penso di sì, dato che la tratta degli schiavi africani ha avuto luogo in vari Paesi, generando un'ineguaglianza di razza simile a quella del Brasile. Ciò, ovviamente, a un livello diverso, giacché in nessun altro Paese sono stati rapiti e resi schiavi così tanti [it] africani. Ma è possibile essere vittima di razzismo in ogni parte del mondo. In Europa, ad esempio, la xenofobia è molto comune.

Quindi, purtroppo, il Brasile non è un caso isolato e molti bambini possono adottare un punto di vista diverso grazie a Jeremias.

Capa de Jeremias - Pele reproduzida com autorização do autor.

Copertina di Jeremias – Pele, utilizzata con il permesso dell'autore.

GV: Impariamo molto dai bambini, e con Jeremias non è diverso. A te cosa ha insegnato, Rafael?

RC: Que não adianta fingir que certas coisas não machucam ou não existem. Carregamos marcas para a vida a gente queira ou não. Nosso emocional pagará um preço. Por isso é preciso levantar a cabeça e deixar de aceitar tudo o que dizem. É a nossa vida e vamos contar a nossa história do nosso jeito.

RC: Che non andiamo avanti fingendo che certe cose non facciano male o non esistano. Ci portiamo questi marchi addosso per tutta la vita, che lo vogliamo o no. Il nostro stato emotivo ne pagherà il prezzo. Quindi è necessario alzare la testa e smetterla di accettare tutto quello che dicono. È la nostra vita, e racconteremo la nostra storia a modo nostro.

Per saperne di più del soggettista Rafael Calça:

www.instagram.com/rafaelcalca/

 

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