Perché Twitter sta bloccando gli account istituzionali in Venezuela?

Particolare dell'illustrazione dell'artista venezuelano Eduardo Sanabria. Preso dal suo profilo pubblico su Facebook e utilizzato con autorizzazione.

Con l'intensificarsi degli scontri tra le forze statali venezuelane e i leader dell'opposizione, il 1° e il 2 maggio scorsi Twitter ha sospeso diversi account appartenenti a ministeri statali venezuelani e a consolati stranieri.

Gli account su Twitter per i ministeri dell'istruzione, del petrolio e delle questioni femminili sono stati tutti sospesi il 1° maggio [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione]:

Un colpo di stato non convenzionale: gli account istituzionali venezuelani sono stati arbitrariamente sospesi.

Al momento sono sospesi:
Ministero del Potere Popolare per le Donne @MinMujer
Ministero del Potere Popolare per l'Istruzione @MPPEDUCACION
Ministero del Potere Popolare per il Petrolio @MinPetroleoVE

Al momento della pubblicazione, questi account continuavano ad essere sospesi. Alcuni account consolari, tra cui quello del Consolato di Vancouver, Canada, erano stati ripristinati.

Non è la prima volta che vengono sospesi gli account di funzionari statali o locali del Paese, ma la posta in gioco in questo caso è particolarmente alta.

Probabilmente non c'è mai stata incertezza maggiore in Venezuela su chi sia veramente al potere. Dal gennaio 2019, i governi di 65 Paesi hanno riconosciuto il capo dell'opposizione [es] Juan Guaidó come legittimo Presidente della Repubblica, mentre per gli altri Stati Nicolás Maduro – che è stato rieletto nel maggio 2018 tra numerose accuse di brogli elettorali – ne conserva il titolo.

Il 30 aprile, Guaidó ha esortato la popolazione a scendere in piazza per avviare quella che ha definito la “fase definitiva” dell'”Operazione Libertà”, un tentativo di porre fine al governo di Nicolas Maduro. In molte città del Paese sono in corso proteste [es] e le autorità hanno fatto ricorso alla violenza nel tentativo di disperdere i manifestanti.

Negli ultimi anni è diventata una prassi comune per i funzionari pubblici, i loro associati e i sostenitori quella di inviare messaggi sui social media che potrebbero violare le regole di Twitter riguardo ai messaggi di odio e alle minacce violente. Comportamenti di questo tipo comportano la sospensione dell'account e potrebbero essere stati il motivo che ha spinto Twitter a chiuderli (abbiamo chiesto un commento all'azienda e, al momento della pubblicazione, siamo in attesa della loro risposta).

Questa decisione però potrebbe avere altre conseguenze, sia per il pubblico che per l'azienda. Il governo di Nicolás Maduro ha protestato [es] per il blocco di questi account, notando come esso sia avvenuto “contemporaneamente al tentativo di colpo di stato”, dando così voce al sospetto, avanzato da molti utenti di Twitter che l'azienda abbia un atteggiamento discriminatorio nei confronti del governo di Maduro.

Accanto agli importanti interrogativi sul ruolo (intenzionale o meno) di Twitter come attore politico in questo scenario, le sospensioni potrebbero offrire alle autorità ulteriori giustificazioni per il blocco totale di Twitter.

Anche lo straordinario valore pubblico di account come questi – sebbene diffondano odio e partigianeria al vetriolo – deve essere preso in considerazione. Con la sospensione degli account, i messaggi passati non sono più visibili al pubblico. Non possiamo vedere ciò che questi funzionari hanno detto o non detto e che potrebbe aver scatenato questa reazione – i loro URL portano solo ad una pagina generica di “Account sospeso”. A meno che le informazioni non siano state raccolte altrove da terzi, non esiste una documentazione pubblica di ciò che l'utente ha pubblicato in passato.

Che questi account condividessero o meno informazioni pubbliche importanti, qualsiasi messaggio proveniente da un funzionario pubblico – anche se lo status di quel funzionario è controverso – ha un certo valore per gli elettori. Twitter offre una finestra unica nella mente e nelle emozioni della gente, qualcosa che può essere particolarmente prezioso nei momenti di crisi politica. Le persone vogliono sapere cosa pensano i loro leader.

Le rimozioni contribuiscono anche a rendere sempre più scarso [it] il panorama di informazioni pubbliche a disposizione dei venezuelani, mentre l'elettricità e le connessioni internet funzionano a intermittenza e i principali social media e le reti di informazione come BBC e CNN vengono cacciati via.

Bloccare ancora di più la possibilità di comunicare con la popolazione non può che contribuire alla crisi dell'informazione.

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