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A giugno si terrà il primo Gay Pride in Macedonia del Nord

Categorie: Europa centrale & orientale, Albania, Bosnia Herzegovina, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Serbia, Citizen Media, Diritti gay (LGBT), Diritti umani
People with Macedonian flag and the Rainbow flags in front of government of Republic of North Macedonia [1]

Un gruppo di attivisti a Skopje, capitale della Macedonia del Nord, manifesta per i diritti della comunità LGBTQ+ durante la Marcia per la tolleranza, tenutasi il 15 novembre 2014. Foto di Coalition Margins, usata con permesso.

La comunità LGBTQ+ della Macedonia del Nord [2] [it] ha annunciato l'organizzazione del primo Gay Pride in terra macedone, che si terrà il 29 giugno nella capitale Skopje [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione]:

Il primo Gay Pride per la Macedonia del Nord: l'evento sarà un'occasione per “manifestare a favore della conferma, del sostegno e della protezione dei diritti umani” di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT).

La Macedonia del Nord va così ad unirsi ad altri paesi dell'area balcanica [8] che hanno recentemente annunciato o organizzato il loro primo Gay Pride. Proprio questo mese la Bosnia-Erzegovina ha annunciato l'organizzazione del suo primo Gay Pride per settembre 2019, mentre a ottobre 2018 si è svolta una seconda manifestazione in Kosovo.

La Rete nazionale per la lotta all'omofobia e alla transfobia ha reso nota la parata durante una conferenza stampa tenutasi il 20 maggio. Irena Cvetkovic, un'attivista del gruppo, ha affermato:

A very difficult period has passed for the LGBT community and we consider that now is the moment for a Pride Parade, because we passed the worst. North Macedonia is the last country in the region that organizes a Pride Parade.

Dopo un periodo molto difficile per la comunità LGBTQ, riteniamo che adesso sia il momento adatto per un Gay Pride, dato che il peggio è passato. La Macedonia del Nord era l'ultimo paese a dover ancora organizzare un Gay Pride.

Cvetkovic si riferisce [9] al governo del partito conservatore VMRO-DPMNE (Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone – Partito Democratico per l'Unità Nazionale Macedone), il quale tollerava notevolmente [10] la violenza di carattere omofobo (periodo dal 2006 al 2017).

Durante questi 11 anni Skopje è stata teatro di un’ondata di violenze [11] contro le organizzazioni LGBTQ+ e i suoi esponenti, con i politici di destra e la stampa pro-governo apertamente ostili a questa parte della popolazione [12].

Nell'estate del 2013 quella che sarebbe dovuta essere la prima parata in Macedonia del Nord venne cancellata in anticipo, in quanto le autorità affermarono di non poter garantire la sicurezza dei partecipanti. Poco prima, un centro di supporto per LGBTQ+ era stato incendiato [13]. Nel 2014, lo stesso edificio era stato attaccato con sassi e bottiglie di vetro [14]; ne seguì un'indagine della polizia che tuttavia non portò a nessun arresto.

Nuovo governo, nuova era per i diritti LGBTQ+

Fino ad ora, il nuovo governo pro occidentale della Macedonia del Nord ha mostrato un approccio diverso ai diritti LGBTQ+ rispetto a quello tenuto dal governo precedente.

Per esempio, l'ex primo ministro Nikola Gruevski era solito darsi da fare per evitare di incontrare davanti alle telecamere qualsiasi dignitario estero che fosse apertamente gay: in occasione della visita a Skopje del ministro degli esteri tedesco Guido Westerwell, Gruevski gli parlò solo al telefono [15] [mk].

Al contrario, l'attuale primo ministro Zoran Zaev ha partecipato a diversi eventi pubblici [16] organizzati da quello stesso centro di supporto LGBT che venne attaccato cinque anni fa.

A marzo di quest'anno, il parlamento macedone ha approvato l'inclusione [17] [mk] dell'orientamento sessuale tra i motivi di discriminazione facenti parte della legge contro la discriminazione, seguendo così le raccomandazioni dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e la commissione di Venezia [18].

Durante la conferenza stampa Antonio Mihajlov, attivista dell'organizzazione nazionale per la lotta all'omofobia e alla transfobia, ha affermato [19] a proposito della marcia imminente:

The gay parade will be a form of protest for affirmation, support and protection of human rights of the LGBTQ people.

Il Gay Pride sarà un'occasione per manifestare a favore dell'affermazione, del sostegno e della protezione dei diritti umani della comunità LGBTQ.

Egli ha poi aggiunto che l'evento sarà aperto a tutti, senza discriminazione di nazionalità, fede, sesso o orientamento sessuale.

La comunità LGBTQ+ nei Balcani occidentali

L'annuncio da parte della comunità LGBTQ+ dell'organizzazione del primo Gay Pride in Bosnia-Erzegovina, in programma per l'8 settembre, ha suscitato reazione diverse [20] sui social media, ed è stato praticamente ignorato dal governo.

Già in passato Sarajevo [21] aveva negato il permesso di organizzare manifestazioni simili.

Stando alle affermazioni degli attivisti LGBTQ, l'8 settembre Sarajevo sarà teatro del primo Gay Pride in Bosnia-Erzegovina.

Il 17 maggio di quest'anno c'è stato invece il primo Gay Pride a Novi Sad, la seconda città per grandezza della Serbia; questa data è stata scelta da una serie di organizzazioni LGBTQ+ in tutto il mondo come la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia (IDAHOT [24]) [it].

Tuttavia, non sono mancati episodi di intolleranza. La direttrice dell'associazione per i pari diritti della comunità LGBTQI nei Balcani occidentali e in Turchia (ERA [25]) e la sua partner sono state minacciate di violenza e attaccate verbalmente con epiteti omofobi da un gruppo di uomini dopo la manifestazione a Novi Sad.

 

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Dragana Todorovic, Executive Co-Director of #ERA, and her partner have been attacked today, following the first Pride Parade in Novi Sad. Dragana and her partner have been verbally attacked with homophobic hate speech and threatened with violence by a group of men. The incident has been reported to the police, and we will monitor the process. #NoviSadPride #novosadskiprajd [26]

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Dragana Todorovic, co-direttrice esecutiva dell'ERA, e la sua partner sono state attaccate oggi, dopo il Gay Pride tenutosi a Novi Sad. Dragana e la sua partner sono state attaccate verbalmente con epiteti omofobi e minacciate di violenza da un gruppo di uomini. L'episodio è stato denunciato alla polizia, e vi terremo informati sugli sviluppi.

Nel corso degli anni a Belgrado, capitale della Serbia, ci sono stati diversi Gay Pride [28]. Se prima del 2014 queste manifestazioni venivano rovinate da episodi di violenza, è da allora che non se ne verificano, con i cortei che vengono seriamente controllati dalla polizia [29].

Il primo ministro serbo Ana Brnabic, la prima persona nei Balcani a ricoprire questo ruolo dichiarando apertamente la sua omosessualità, e la prima donna alla guida del paese, ha partecipato [30] alla manifestazione nel 2017 e nel 2018.

La premier serba Ana Brnabic, la prima persona gay dichiarata a ricoprire questo ruolo, partecipa al corteo del Gay Pride a Belgrado. La polizia ha chiuso il centro della città.

Nell'ottobre dello scorso anno il Kosovo ha organizzato il suo secondo Gay Pride mettendo in atto serie misure di sicurezza [33], dopo che un partito politico sostenitore dei valori islamici aveva sollecitato il governo a cancellare l'evento, definendolo “un corteo della vergogna”. Circa il 90% della popolazione del Kosovo è musulmana e, come la maggioranza della regione balcanica, socialmente conservatrice.

Nonostante questo, la manifestazione si è svolta come previsto:

Un assaggio dell'atmosfera che si respira a Pristina per il Kosovo Pride.

Il 17 maggio il Montenegro ha annunciato [37] l'organizzazione del suo settimo Gay Pride, che si terrà il 21 settembre 2019. Nonostante i recenti miglioramenti delle condizioni della comunità LGBTQ+, episodi di discriminazione e violenza capitano ancora, stando a quanto detto dagli organizzatori dell'evento.

Un'altro Gay Pride si è tenuto a Tirana, la capitale dell'Albania, il 18 maggio di quest'anno. Il manifesto degli organizzatori recita:

“Today we marched for those who live a double life, for those brave people who came out of the closet and live with their true identity… We marched for their parents and families, telling them that an important part of the society supports them in their long way of accepting their kids. We marched for the thousands of individuals that receive the necessary assistance through SOS LGBT service”.

“Oggi abbiamo sfilato per coloro che vivono una doppia vita, e per quelle persone coraggiose che hanno fatto coming out e vivono secondo la loro vera identità… Abbiamo sfilato per i loro genitori e le loro famiglie, per dire loro che una larga parte della società è loro vicina in questo lungo cammino di accettazione dei propri figli. Abbiamo sfilato per le migliaia di persone che ricevono l'assistenza di cui hanno bisogno attraverso il servizio di SOS LGBT”.

Su Twitter, un utente albanese riassume perfettamente questo fine settimana:

Il primo Gay Pride a Tirana, poi l'Eurovision con Madonna come ospite speciale, seguito da un party di drag queen. Il giorno più gay di sempre!