‘Non voglio essere attaccata fino alla morte!': i cittadini del Kenya si dichiarano contro l'impennata dei femminicidi

24 ottobre 2017, Fanis Lisiagali, direttore esecutivo dell'Assistenza Sanitaria in Kenya, ha guidato la marcia per la Campagna del Fiocco Bianco e promosso le risposte rapide della loro linea diretta che risponde alla violenza contro le donne durante le elezioni, Nairobi, Kenya. Foto di Carla Chianese, IFES, via Flickr/ Creative Commons CC BY-NC 2.0.

Più di un mese è passato da quando la giovane keniana Ivy Wangechi è stata assassinata [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], il 9 aprile 2019, alla luce del sole, presumibilmente da Naftali Kinuthia, un conoscente dall'infanzia.

Quando Wangechi non ha voluto rispondere ad una chiamata di Kinuthia durante una riunione, lui ha guidato fino alla Moi University, a Eldoret, Kenya, dove Wangechi studiava medicina – e l'ha uccisa.

Solo negli ultimi cinque mesi, almeno 60 casi di femminicidio sono stati riportati in Kenya, secondo “The She Word”, un programma televisivo di donne panafricane.

All'incirca il 40% delle ragazze e donne tra i 15 e i 49 anni in Kenya hanno subito violenza fisica almeno una volta nella vita, e il 24% ha subito violenza fisica nel 2017, secondo lo “Studio Mondiale sull'Omicidio: Uccisioni di ragazze e donne relazionati con il genere 2018,” condotto dall'Ufficio delle Nazioni Unite sulle Droghe e Criminalità.

“Vorrei che la morte di Ivy potesse essere solo un sacrificio così non moriranno altre ragazze.”

La madre di Ivy Wangechi, Winfred, è una delle tante madri che stanno piangendo le loro figlie quest'anno in Kenya, dove il femminicidio – l'uccisione di una donna a causa del suo genere – si dice sia in crescita.

Ed il numero continua a salire. L'ufficiale di polizia parlamentare Helen Kwamboka è l'ultima vittima, trovata brutalmente assassinata dentro casa sua a Nairobi. La polizia sospetta del suo fidanzato, che è già in fuga.

Malgrado il picco degli omicidi di genere, la questione è stata accolta con indifferenza. Alcuni hanno però incolpato gli assassini delle donne:

Vergogna per tutti quelli che definiscono l'omicidio della studentessa della Moi University come “una lezione per le donne”. Vergogna per quelli di voi che cercano di trovare una giustificazione ogni volta che una donna viene uccisa. Vergogna per tutti quelli che incolpano la vittima e non l'assassino.

Il 27 maggio però, 20 donne membri del Parlamento in Kenya hanno lanciato una campagna contro il femminicidio chiamata “La sua vita è importante,” per aumentare la consapevolezza nazionale sugli omicidi che accadono all'interno delle relazioni. I membri del Parlamento hanno anche invitato alla ricerca delle cause degli omicidi sfrenati tra partner.

Nonostante ci siano leggi e linee guida per prevenire la violenza di genere in Kenya, tra cui L'Atto di Protezione Contro la Violenza Domestica (PADV, 2015) e le Linee Guida Nazionali sulla Gestione della Violenza Sessuale (2014), sono stati raramente resi effettivi.

Il mese scorso, il 15 aprile 2019, la Federazione di Avvocatesse (FIDA) ha rilasciato una dichiarazione che chiedeva azioni decisive contro il femminicidio. FIDA offre mediazione e supporto psicologico alle famiglie e i compagni nel tentativo di assicurare la sicurezza delle donne.

Il gruppo richiede ai keniani di identificare, riportare e testimoniare contro gli esecutori di violenza.

Basta è basta. Il femminicidio deve essere fermato.

‘Sitaki shoka!’ ‘Non voglio essere fatta fuori!’

Global Voices ha parlato con due ragazze keniane, Koyce Nawiri e Patty Mwangi, che hanno dato la loro opinione sul recente aumento dei femminicidi. Le interviste sono state svolte via WhatsApp il 23 aprile 2019. Il nome di Patty Mwangi è stato modificato su sua richiesta per proteggerne l'identità.

Global Voices (GV): Senti che l'attuale aumento delle violenze nei confronti delle donne ti abbia influenzato psicologicamente?

Joyce Nawiri (JN): It has given me a phobia for relationships because there's a risk of me dating such kind of a man.

Patty Mwangi (PM): I was at work when I heard about Wangechi, I was really scared that day. I had to run errands, I was in a haze, I don’t even know how I crossed the road. This guy stopped me from nowhere, I just stood still. It was “flight or faint” moment. But of course, I couldn’t run. In my head, I was wondering if the man wanted to attack me. But he just wanted to ask for directions.

JN: Mi ha creato una fobia nei confronti delle relazioni perché c'è un grande rischio che io esca con questo tipo di uomini.

PM: Ero al lavoro quando ho sentito la notizia di Wangechi, ero davvero spaventata quel giorno. Avevo delle commissioni da fare, mi sentivo annebbiata, non sapevo neanche come attraversare la strada. Un ragazzo mi fermò dal nulla, rimasi impalata. Era un momento “vola o svieni”. Ma ovviamente, non potevo correre. Nella mia testa mi stavo chiedendo se quell'uomo volesse attaccarmi. Voleva solo chiedermi informazioni stradali.

GV: Ti senti sicura quando sei fuori da sola durante il giorno o di notte?

JN: No, I don't. I don't know if an ex or rejected admirer is gonna appear from nowhere and slash me in the middle of the road during the day or at night. I've never felt safe at any time because of fear of being robbed or raped but now I have to add this kind of fear, too.

JN: No, non mi sento sicura. Non posso sapere se un ex o un ammiratore rifiutato appaia dal nulla e mi squarti in mezzo alla strada durante il giorno o di notte. Non mi sono mai sentita sicura, per la paura di essere derubata o stuprata, ma adesso devo aggiungere anche questo tipo di paura.

GV: È cambiata la tua percezione dell'amore e come stare a galla nelle sue acque?

JN: Yes. How do I tell if a man I'm rejecting won't come back for my neck? How do I tell apart a genuine admirer from a psycho? How do I accept gifts or dates from a man? Personally, I don't accept anything from a man I don't have an interest in. But now I keep thinking, what if I do [because] I'm interested and later on, find out I actually don't like something about him? I'm a bisexual. I don't worry about these kinds of things when I'm dating a girl or when a girl is wooing me.

PM: I'm a sucker for love, but … my feelings have become heightened. If you don't feel safe, run! Trust your gut, it's always right. The red flags are always there if you are careful enough to see. I do my due diligence, I am that kind of person who seeks out information. I research the person I date. It’s not enough to just know someone’s last name.  

JN: Sì. Come faccio a dire che un uomo che sto rifiutando non tornerà a prendermi per il collo? Come posso distinguere un genuino ammiratore da uno psicopatico? Come posso accettare regali o appuntamenti da un uomo? Personalmente, non accetto nulla da un uomo al quale non sono interessata. Ma ora continuo a pensare, se lo faccio [perché] sono interessata e poi scopro che non mi piace qualcosa di lui? Io sono bisessuale. Non mi preoccupo di questo tipo di cose quando esco con una ragazza o quando una ragazza mi corteggia.

PM: Non so resistere all'amore ma … i miei sentimenti sono diventati intensi. Se non ti senti sicura, corri! Credi alla tua pancia, ha sempre ragione. Le bandiere rosse ci sono sempre se sei abbastanza attenta a vederle. Io uso la mia dovuta diligenza, sono quel tipo di persona che cerca informazioni. Faccio ricerche sulla persona con cui ho appuntamento. Non è abbastanza conoscere il suo cognome.

GV: Come hanno risposto alla situazione il Governo e la polizia?

JN: To a very little extent. Most of the government is male-dominated. However, I'd like to commend one government official, Mr. Ezekiel Mutua [of the Kenya Film Commission Board], because he recently banned a song called “Pigwa Shoka,” where two men [encourage] their fellow men to brutally attack women who rejected them or played them for their money. This goes a long way in sensitizing the general public about the need to respect women's choices. The police only act when they're bribed or there's a public demand for justice. So they’re also not responsible in any way.

PM: I just think our government is incompetent.

JN: Con davvero poche entità. Il Governo è in prevalenza maschile. Comunque, volevo raccomandare un ufficiale amministrativo, il signor Ezekiel Mutua [della Commissione Cinematografica Keniana], perché ha recentemente proibito una canzone intitolata “Pigwa Shoka”, in cui due uomini [incoraggiano] i loro compagni ad attaccare brutalmente le donne che li rifiutavano o li usavano per i soldi. Questo è di grande aiuto per la pubblica sensibilizzazione riguardo il rispetto delle scelte delle donne. La polizia agisce solo quando è corrotta o quando c'è una richiesta pubblica di giustizia. Quindi non sono responsabili in alcun modo.

PM: Penso solo che il nostro Governo sia incompetente.

GV: Quali misure hai preso per essere al sicuro? 

JN: I have threatened to take pictures of men who woo me and post them on social media so that these men stop. I get harassed a lot because of my body. I even carry ginger spray. I'm staying away from male admirers. When they ask for my number I give them my father's number. I've even shouted at male strangers in public places: “sitaki shoka!” [I don’t want to be hacked [to death!] whenever they begin asking for my number.

JN: Ho minacciato di fare foto agli uomini che mi corteggiavano e postarle sui social media, così questi uomini la smettevano. Sono stata molestata per il mio corpo. Porto anche con me lo spray allo zenzero. Mi tengo lontana dagli ammiratori maschi. Quando mi chiedono il numero, do loro quello di mio padre. Ho perfino strillato a sconosciuti in luoghi pubblici: “sitaki shoka!” [Non voglio essere attaccata fino a morire!] ogni qual volta iniziavano a chiedermi il numero.

#BastaFemminicidioOra

Utenti in rete keniani hanno utilizzato i social media per chiamare la fine del femminicidio e della violenza contro le donne.

L'utente Twitter Rayal George ha indirizzato il ruolo che gli uomini possono giocare per mettere fine alla tendenza.

In quanto uomini non dovremmo esprimere la nostra rabbia togliendo la vita a qualcun'altro. Siamo tolleranti e pensiamo saggiamente rispettando la sacralità della VITA.

E un utente Twitter anonimo è d'accordo:

Dobbiamo fare qualcosa per il problema dei nostri fratelli nella gestione del rifiuto e la cultura da macho, di cui abbiamo permesso la crescita in Kenya. È parte delle radici di questa onda di femminicidi a cui stiamo assistendo. Se una donna ti rifiuta, non è la fine del mondo fratello. Vai avanti … una ferita al proprio ego guarisce.

Hashtag come #LaSuaVitaÈImportante e #BastaFemminicioOra hanno fatto il giro su Twitter.

Il mese scorso, Siasa Place, un'organizzazione giovanile non governativa, ha ospitato una chat su Twitter per discutere i problemi intorno al GBV in Kenya e i membri di FIDA erano gli oratori invitati.

Unisciti a noi, @siasaplace proprio adesso sta scavando nei problemi taciuti intorno al GBV in Kenya.

Il 30 maggio, il Centro per i Diritti all'Educazione e alla Consapevolezza (CREAW) terrà una veglia a cui i keniani sono invitati a partecipare presso l'Università di Nairobi, per mostrare solidarietà alle vittime di femminicidio.

Prendete nota del cambio di data #LaSuaVitaÈImportante #BastaFemminicidioOra

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