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Il Myanmar disattiva l'accesso ad internet nelle aree di conflitto degli stati di Rakhine e Chin

Categorie: Asia orientale, Myanmar (Burma), Censorship, Citizen Media, Diritti umani, Guerra & conflitti, Libertà d'espressione, Advox
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La famiglia Rohingya in Sittwe, la capitale dello Stato di Rakhine. Foto di DYKT Mohigan, Flickr (CC BY 2.0)

L'articolo che segue è redatto da uno scrittore del Myanmar che ha preferito restare anonimo per motivi di sicurezza.

Lo scorso 21 giugno il governo del Myanmar ha disattivato internet a tempo indeterminato in luoghi specifici negli stati di Rakhine e Chin, secondo quanto riportato, per mantenere la pace e l'ordine in queste zone.

Il governo ha ordinato [2] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] alle compagnie Telenor, Ooredoo, Myanmar Post and Telecommunication (MPT), e MyTel di interrompere internet in otto  [3]luoghi [3] [my] nello stato di Rakhine nel Myanmar occidentale e in un solo luogo nello stato di Chin nel Myanmar settentrionale. Telefonate e SMS rimangono operativi. Mentre scrivo, internet è ancora disabilitato e non è stato ancora annunciato quando verrà ristabilito.

Il Segretario Permanente del Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, U Soe Thein, ha spiegato [3] [my] che la misura serve per “mantenere sicurezza, pace e ordine”. Lo stato di Rakhine e la parte meridionale dello stato del Chin sono stati i luoghi di scontro tra l'esercito del Myanmar e il gruppo etnico armato dei Rakhine chiamato Arakan Army (AA) (Esercito Arakan) dal 2015.

Formatosi nel 2009 per richiedere il riconoscimento della regione, l'AA si è scontrato [4] frequentemente con l'esercito di Myanmar e gli scontri si sono intensificati dopo l'agosto del 2015. La lotta più recente è scoppiata nell'aprile del 2019.

Lo stato Rakhine [5] [it] è una regione multietnica occidentale del Myanmar abitata prevalentemente da una popolazione Rakhine buddista di circa 4 milioni di persone. Nel frattempo, si stima che i Rohingya, minoranze etniche musulmane che vivono nello stato, siano una popolazione di un milione. Il governo del Myanmar non riconosce i Rohingya come un'etnia del Myanmar e a molti di loro non è concessa la cittadinanza.

Lo stato di Rakhine è stato riportato all'attenzione internazionale quando l'esercito del Myanmar ha lanciato ‘un'operazione di sgombero’ contro l’Arakan Rohingya Salvation Army (ARSA) [6] (esercito di salvataggio Arakan Rohingya) in seguito agli attacchi  [7][it] di quest'ultimo del 25 agosto 2017. Questo conflitto con l'ARSA ha provocato dozzine di morti e il rogo dei villaggi Rohingya, che ha forzato decine di migliaia di persone a fuggire e cercare rifugio nel vicino Bangladesh.

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La notte del 21 giugno i gestori di telefonia mobile hanno inviato messaggi di testo informando gli abbonati che “internet e i servizi dati sono temporaneamente disabilitati per ordine del Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni. Telefonate e SMS resteranno operativi.” Immagine rilevata da Narinjara News.

Secondo l'Articolo di Legge 77 sulla Telecomunicazione (2017), il governo del Myanmar ha il potere di lavorare insieme ai fornitori di servizi per controllare o fermare i servizi di comunicazione per il bene pubblico. Maung Saungkha [9] [my] dell'Organizzazione per la Libertà di Espressione del Myanmar Athan [10] [my], ha dichiarato che disattivare internet non è un fenomeno nuovo in Myanmar, citando come esempio la decisione del governo di disattivare l'accesso ad internet in risposta alle proteste contro il governo del 2007 (conosciute come la Rivoluzione Zafferano). Saungkha ha avvertito che disattivare i dati e le connessioni internet potrebbe essere un preludio alle violazioni dei diritti umani, esortando il governo civile a non essere complice nelle violazioni dei diritti e rimuovere la restrizione di internet, per permettere alle persone di condividere informazioni sulla loro situazione.

Non c'è una ragione specifica comunicata dal governo per cui internet deve essere disattivato in questo preciso momento. I portavoce locali vedono la misura come una tattica per limitare [11] la comunicazione locale o prevenire le ultime notizie sul campo, riguardanti la situazione della guerra, a venire allo scoperto. Mentre telefonate ed SMS possono essere intercettati, applicazioni internet di messaggistica, criptati dall'inizio alla fine, sono più difficili da monitorare. In una recente conferenza stampa, un rappresentante militare ha negato [11] di essere a conoscenza dei dettagli sull'ordine di restrizione dell'accesso a internet.

Il 24 giugno, tre giorni dopo l'inizio della restrizione, un gruppo di organizzazioni di società civile con sede presso la seconda città capitale del Myanmar, Yangon, ha rilasciato una dichiarazione pubblica collettiva [12] [my] richiedendo al governo di porre fine alle restrizioni di internet nelle zone interessate e rivedere le attuali leggi che rendono queste misure di restrizione possibili. In aggiunta, il Parlamento dello Stato di Rakhine ha spinto in avanti l'urgente richiesta all'Unione Parlamentare di terminare immediatamente le restrizioni.

Sebbene l'agenzia di stampa locale Narinjara [13] [my] riporti regolarmente notizie di vittime civili e persino gli arresti da parte del governo dei civili accusati di essere connessi all'Arakan Army (AA) (esercito Arakan), gli scontri Rakhine continuano ad essere coperti in maniera marginale dai media nazionali. La regione è anche inaccessibile a molti dei principali reti di stampa, poiché il governo ordina di controllare l'informazione sugli scontri armati e le operazioni militari, specialmente quelli che coinvolgono i Rohingya nel passato. Ciò spiega in parte perché disattivare internet in una grande regione del paese ha ricevuto solo una minore copertura da parte della stampa e suscitato lieve reazione dal pubblico.