Questo articolo, scritto da Jazmín Acuña [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] è stato originariamente pubblicato da Kurtural come parte di una serie più ampia di articoli sulla dittatura di Stroessner (1954-1989). La lunghezza e il contenuto dell'articolo sono stati adattati da Global Voices, ai fini della pubblicazione con l'autorizzazione dell'autore.
Dalla fine della dittatura in Paraguay ad oggi, solo una manciata di poliziotti e civili [es] è stata condannata per le violazioni dei diritti umani perpretrate durante il regime di Alfredo Stroessner [it]. Un velo di impunità protegge ancora la maggior parte dei più famigerati personaggi di quel periodo che, anziché essere stati puniti con il carcere, hanno continuato a detenere posizioni di potere nell'ambito del governo del Paraguay. I più noti sono l'ex Ministro della difesa, l'ex Ministro degli Esteri e il Consigliere della Presidenza.
I fantasmi della dittatura continuano a infestare i circoli di potere del Paraguay
Stroessner era diventato presidente nel 1954 con un colpo di stato, dopo un periodo di profonda instabilità economica e conflittualità all'interno del partito al governo. Assunse la carica di presidente grazie a elezioni straordinarie in cui risultava praticamente l'unico candidato. Successivamente, sarebbe stato rieletto per altre ben sette volte con margini di preferenza discutibilmente alti. La sua dittatura, che sarebbe durata 35 anni, fu fortemente sostenuta dal governo degli Stati Uniti, anche in virtù della sua partecipazione attiva all’Operazione Condor [it].
Benché dopo la fine della dittatura, il Paraguay sia gradualmente passato alla democrazia, le successive elezioni hanno consentito a persone legate a Stroessner [es] di rimanere al potere. Ciò è quanto avvenuto durante l'amministrazione di Horacio Cartes [it] dal 2013 al 2018 e continua a essere vero per l'attuale amministrazione di Mario Abdo Benítez [it],visto che la famiglia del Presidente Benítez è legata comunque al periodo della dittatura di Stroessner.
Secondo Mario Melanio Medina, Presidente della Commissione per la verità e la giustizia [es] del Paraguay, i governi successivi alla dittatura temevano di essere associati o ritenuti responsabili [es] di violazioni dei diritti umani e hanno dimostrato scarso interesse a sostenere indagini o processi sulle oltre 400 persone [es] fatte scomparire e le oltre 20.000 persone vittime di torture.
“I funzionari di alto rango, ovvero i principali responsabili politici, di queste atrocità di massa non sono mai stati processati”, afferma Hugo Valiente, avvocato e autore [es] di varie indagini sulle violazioni dei diritti umani. Valiente allude naturalmente alle autorità, ai capi di stato e ai loro alleati che ritiene colpevoli di questi crimini contro l'umanità e che, secondo lui, dovrebbero essere processati anche a distanza di così tanto tempo.
Tuttavia, tre di questi personaggi politici – Diógenes Martinez, Eladio Loizaga e Dario Filartiga – hanno continuato e continuano tuttora a esercitare una forte influenza sul governo del Paraguay.
Diógenes Martínez: un giudice al servizio del dittatore
La massiccia rete di corruzione non ha risparmiato il sistema giudiziario paraguayano. Giudici come Diogenes Martinez si sono messi dalla parte degli oppressori nell’era di Stroessner, ignorando volutamente le violenze sessuali, le sparizioni forzate e gli arresti illegali.
“Hanno contribuito a emettere false sentenze e avvalorato confessioni ottenute con la tortura”, dice Valiente.
Rogelio Goiburu, Responsabile della Direzione della Memoria Storica e delle Riparazioni (DMHR in spagnolo), il cui padre è scomparso durante il regime di Stroessner [es], non ha alcun dubbio sul fatto che queste persone debbano essere processate.
Martínez inoltre non sembra aver dimenticato le sue malefatte del passato ed è proprio questo ciò che preoccupa di più i difensori dei diritti umani. Nel marzo 2017, durante il precedente governo Cartes, Martínez è arrivato al punto di avvertire i dimostranti che l'esercito era pronto a scendere in strada [es] per fermare i dimostranti che avevano fatto irruzione nel Congresso, dopo che l'allora Presidente Cartes aveva tentato di modificare la costituzione allo scopo di essere rieletto. Pur avendo ammesso che un intervento militare interno sarebbe stato illegale, ha comunque dichiarato che riteneva che fosse compito dell'esercito intervenire in modo preventivo [es].
Eladio Loizaga: il Ministro degli Esteri della Guerra Fredda
Eladio Loizaga ha iniziato la sua carriera come diplomatico durante il regime di Stroessner. Nell'agosto 1981, venne nominato Direttore del Dipartimento delle agenzie per i trattati e gli atti internazionali del Ministero degli Esteri. Nel 1983, era già stato promosso alla carica di Direttore Generale del dipartimento. Durante la sua permanenza in carica, l’Operazione Condor [it] era in pieno svolgimento. L'operazione era il frutto di un piano segreto concordato dall'Argentina, il Cile, il Brasile, l'Uruguay, la Bolivia e il Paraguay, finalizzato a rapire, far scomparire e assassinare i nemici politici. L'operazione era sostenuta dal governo degli Stati Uniti che si occupò della pianificazione, del coordinamento e della formazione, nonché della fornitura di assistenza tecnica, finanziaria e militare.
Qualsiasi crimine necessita di una regia ben orchestrata che giustifichi il terrore e la minaccia del comunismo è stata la narrativa che ha alimentato la repressione nell'America Latina. Queste idee venivano promosse e difese in incontri e conferenze da organizzazioni come la Lega anti comunista internazionale.
Stroessner era un membro di questa lega e il Paraguay è stato il paese che ha ospitato una delle conferenze che avrebbero preceduto quella mondiale. Eladio Loizaga è stata una delle persone che si è occupata di coordinare questa conferenza.
“Loizaga era un partner della corruzione dello stato. Ha orchestrato, organizzato e finanziariamente sostenuto i piani per le esecuzioni in massa”, afferma Rogelio Goiburu il cui padre fu rapito dalle autorità paraguayane e argentine. Dal 2013 al 2018, ossia durante il governo di Cartes, Loizaga fu nominato Ministro degli esteri [es]. Secondo Goiburu, Loizaga non avrebbe dovuto far parte di un gabinetto di governo che, in quanto parte dello stato, avrebbe dovuto essere democratico. In Paraguay, le cose vanno invece diversamente.
Darío Filartiga: fedele al potere
Come ai tempi del regime di Stroessner, questi uomini godono dei privilegi tipici di chi è al potere. Filartiga Ruiz Diaz ha dimostrato la sua fedeltà a Stroessner andando in Brasile per rendere omaggio al dittatore durante il suo funerale nel 2006. Stroessner morì a Brasilia, dove era stato forzatamente esiliato dopo il colpo di stato del 1989 che lo destituì.
Durante il governo dell'ex Presidente Cartes ha seguito incessantemente il suo consueto schema politico di adulazione e sostegno. Ad esempio, quando il Congresso stava valutando se aumentare o meno le imposte sul tabacco [es], Filartiga Ruiz Diaz ha difeso con zelo gli interessi di Cartes, che è uno dei principali operatori del settore [es].
Come si può pensare di processare le persone responsabili quando i lacchè del dittatore ancora considerati immuni dal sistema giudiziario?
Le condanne per i crimini contro l'umanità dovrebbero essere più severe per chi occupava un altro grado nella gerarchia dello stato e ha avuto quindi maggiori responsabilità. Valiente non ritiene che ciò sia verosimile in Paraguay, dove “il processo di democratizzazione è stato fondato su un patto di impunità”.