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Nuova serie di documentari mette in evidenza le lotte delle attiviste donne in Vietnam

Categorie: Asia orientale, Vietnam, Citizen Media, Diritti umani, Governance, Libertà d'espressione, Protesta
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“Le mie foto private sono state mostrate su internet dalla polizia vietnamita” – Screenshot dal video ‘Full interview Doan Trang’ caricato il 10 maggio 2019 su Youtube dal Progetto 88.

Una nuova serie di interviste video evidenzia le idee e le lotte delle donne impegnate nell'attivismo a favore dei diritti umani in Vietnam.

Il Progetto 88, un'organizzazione che difende la libertà di espressione in Vietnam, ha pubblicato il primo video di una serie di interviste con attiviste vienamite. Nella prima intervista [1] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] Doan Trang, giornalista dissidente e attivista politica, parla delle sfide che le donne devono affrontare, in quanto a blogger e attiviste dei diritti umani:

In general, Vietnamese women are not respected. Not only in democracy activism but in all fields. In democracy activism, female activists are disadvantaged because they get attacked no less than male activists. They get beaten and assaulted. The work they do is no less than their male counterparts. But what they often get from other people is pity. I think it is not respect.

In generale, le donne vietnamite non sono rispettate. Non solamente nell'attivismo in favore della democrazia, ma in tutti i campi. Nell'attivismo per la democrazia, le attiviste sono in svantaggio perché vengono attaccate non meno dei compagni uomini. Sono picchiate e aggredite. Il lavoro che svolgono non è inferiore a quello della loro controparte maschile, ma ciò che di solito suscitano nelle altre persone è pietà. Non è rispetto questo.

Racconta anche di uno scontro con la polizia che ha portato a dei problemi permanenti ad entrambe le gambe.

During a demonstration to protect trees and the environment in Ha Noi, they attacked me and broke both of my legs.

Durante una manifestazione per proteggere gli alberi e l'ambiente ad Ha noi, sono stata attaccata e mi hanno rotto entrambe le gambe.

Altre donne, inclusa l'attivista sociale e blogger Tran Thi Nga, che sta scontando al momento una condanna di nove anni in prigione [2] [it], sono state ferite in modo serio dopo aver subito degli attacchi da parte di mercenari.

L'attacco contro Tran Thi Nga’s attack è stato documentato e postato  [3]su Youtube con testimonianze del suo trasporto in ospedale, accompagnata dai suoi due bimbi piccoli.

Secondo quanto detto dalla famiglia, Tran Thi Nga è stata vittima di molestie di tipo fisico e psicologico dopo il suo arresto, e ha ricevuto minacce di morte e botte  [4]da una compagna di cella.

[1]

“Il mio lavoro di giornalista e attivista ha avuto un impatto enorme sulla mia vita famigliare” – Screenshot dal video ‘Full interview Doan Trang’ caricato il 10 maggio 2019 su Youtube dal Progetto 88.

Nonostante le sfide che le difenditrici dei diritti umani devono affrontare sia in prigione che fuori, Pham Doan Trang afferma che lo scopo è più alto quando le donne sono impegnate nell'attivismo politico.

In a dictatorship nobody has freedom, but especially for women, their lack of freedom is multiplied many times compared to men. Because women are not only victims of the regime in terms of politics, but they are also victims of gender inequality and self-constraint. Women restrain themselves in thinking that they are not suitable for a political career. That politics are for men.

We should think that our fight is not only against dictatorship or to free Vietnam from a dictatorship. It is also a fight to free ourselves from the ideological constraints from the prejudice that we impose on ourselves until today.

In una dittatura, nessuno è libero, ma, soprattutto per le donne, l'assenza di libertà è molto superiore in confronto agli uomini. Perché le donne non sono solo vittime del regime quando si tratta di politica, ma sono anche vittime della disuguaglianza di genere e dei vincoli che devono imporre a sé stesse. Le donne si limitano pensando di non essere adatte a una carriera politica, che la politica è solo per gli uomini.

Dovremmo riflettere sul fatto che la nostra lotta non è solo contro la dittatura o per la liberazione del Vietnam da essa. È anche una lotta per liberarci dai limiti ideologici e dai pregiudizi a cui siamo state sottoposte sinora.

Secondo i dati  [5]raccolti dal Progetto 88, ci sono al momento in Vietnam più di 200 prigionieri [6] [it] di coscienza, di cui oltre 30 donne.

I blogger e i giornalisti sono spesso arrestati e incriminati per “attività sovversive contro lo stato” o per “propaganda contro lo stato”. Secondo Amnesty International [7], in questi ultimi anni il governo vietnamita ha inasprito sempre di più la libertà di espressione e l'attivismo pacifico.

Nguyen Dang Minh Man [8], la fotoreporter che ha il record di anni trascorsi in prigione, dovrebbe essere liberata all'inizio di agosto.

Con più donne attiviste in Vietnam, Pham Doan Trang evidenzia il potenziale che possono avere le donne emancipate nella società vietnamita.

If women have freedom, they can develop themselves profoundly, and they will see that life is so beautiful, that there are many options, many opportunities, many things they can do, discover and develop, to contribute to the development of society and humanity.

Se le donne sono libere, possono crescere profondamente, vedere la bellezza della vita, le sue molte possibilità e opportunità, le molte cose che possono fare, scoprire e sviluppare, per contribuire allo sviluppo della società e dell'umanità.

Guarda l’intervista completa: [1]