In ricordo delle rivolte per la democrazia scoppiate nell'88 in Myanmar

Una commemorazione del 31esimo anniversario delle rivolte pro-democratiche del 1988 nella città di Yangon organizzata l'8 agosto 2019 alla quale si sono uniti ex-leader degli studenti che hanno partecipato al movimento, ufficiali del governo regionale di Yangon e membri dello Stato per onorare coloro che hanno perso la vita durante la repressione delle proteste. Foto e didascalia di Aung Kyaw Htet / The Irrawaddy

Questo articolo [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] di Wei Yan Aung viene da The Irrawaddy, un sito web di informazione indipendente in Myanmar, ed è ripubblicato da Global Voices con previo accordo di condivisone. L'articolo fornisce una breve panoramica storica della transizione del Myanmar dal governo della giunta alla continua lotta per la democrazia. 

L'8 agosto 1988 i cittadini del Myanmar si sono riversati sulle strade per rovesciare il regime socialista oppressivo del dittatore Ne Win che stava governando la nazione con pugno di ferro dal 1962.

Nonostante il collasso del regime, il movimento — conosciuto come “la rivolta dell’ 88″— portò a un sanguinoso colpo di stato da parte di militari.

Nel 1987, il regime del generale Ne Win demonetizzò le banconote da 25, 35 e 75 kyat senza avvertire e senza nessuna compensazione e iniziò una brutale repressione dei movimenti studenteschi pro-democrazia da marzo a giugno del 1988 — eventi che rappresentarono l'ultima goccia per il popolo del Myanmar.

Il Presidente U Sein Lwin, un sostenitore di Ne Win che aveva partecipato in modo costante alla soppressione delle dimostrazione pacifiche da quando il regime militare aveva organizzato il colpo di Stato nel 1962, dichiarò il coprifuoco e ordinò la violenta repressione dei manifestanti. La stampa governativa dichiarò che oltre 300 persone morirono, ma fonti indipendenti hanno stimato che le cifre reali sono dieci volte superiori a quelle.

L'esercito, seguendo le istruzioni di Ne Win assunse il potere attraverso un colpo di Stato prima delle elezioni generali del 1990 ma non trasferì il potere al vincitore delle elezioni la “Lega Nazionale per la Democrazia” (NDL). Il Myanmar cadde di nuovo per i successivi 20 anni sotto un regime militare che proclamò una nuova costituzione in suo favore.

Elezioni generali furono tenute di nuovo nel 2010, ma l'esercito conservò il suo potere attraverso il partito dell'Unione per la solidarietà e lo sviluppo. L’ NLD, che era nato dalle proteste pro-democrazia dell'88, vinse le elezioni generali nel 2015 e salì al potere. Nonostante ciò, per l'NLD è ancora difficile escludere l'esercito dalla politica.

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