- Global Voices in Italiano - https://it.globalvoices.org -

La ‘Privacy violata’ di Netflix e il coinvolgimento di Cambridge Analytica nelle elezioni a Trinidad e Tobago

Categorie: Caraibi, Trinidad & Tobago, Citizen Media, Diritti umani, Elezioni, Etnia, Giovani, Governance, Idee, Legge, Politica, Protesta, Tecnologia, Advox
[1]

Screenshot preso da YouTube video, mostra un estratto di “Privacy violata”, documentario sul presunto coinvolgimento di Cambridge Analytica nelle elezioni generali del 2010 a Trinidad e Tobago.

Il nuovo documentario Netflix “Privacy violata” [2] [en, come i link seguenti] — che analizza approfonditamente come Cambridge Analytica [3] e il suo ex capogruppo SCL Group [4], sono stati in grado di manipolare le elezioni in tutto il mondo — ha riacceso una discussione online sulla corruzione e manipolazione degli elettori a Trinidad e Tobago [5].

Cambridge Analytica è meglio conosciuta per aver utilizzato i dati di milioni di persone senza il loro consenso per obiettivi di marketing strategico in campagne politiche come la candidatura di Donald Trump nel 2016 [6] e la campagna per la Brexit [7]. Ma la società ha anche contribuito a influenzare le scelte di voto nei Paesi del sud del mondo: Trinidad e Tobago è l'esempio più lampante evidenziato nel documentario.

In esso, Cambridge Analytica afferma di aver lavorato per “gli indiani” — vale a dire per conto del partito United National Congress (UNC) a maggioranza indiana — e, di conseguenza, per il gruppo di partiti minori affiliati coalizzati per sconfiggere l'incombente People National Movement (PNM), che principalmente attira elettori afro-Trinbagoniani.

L'audio della presentazione di vendita di Cambridge Analytica dimostra come la società ha cercato di influenzare i giovani elettori neri attraverso una campagna intitolata “Do So” [8]. All'epoca, la maggior parte dei cittadini pensava che la campagna fosse solamente ispirata dalla figura di Percy Villafana [9], un anziano signore pensionato che incrociò provocatoriamente le braccia, negando l'accesso nella sua proprietà all'allora primo ministro e capo del PNM, Patrick Manning, mentre faceva propaganda di voti nel quartiere di Villafana stesso, prima delle elezioni. Ma le rivelazioni sul come Cambridge Analytica ha operato hanno da allora gettato sull'apparente movimento proletario un luce di gran lunga più sinistra.

Sempre nel documentario, un portavoce di Cambridge Analytica afferma che la campagna ha tentato di “aumentare l'apatia” [10] tra i giovani elettori neri in  modo tale che questo target di elettori interpretasse il rifiuto nel votare come “un segno di resistenza contro […] la politica” e non si presentasse alle urne.

L'UNC ha vinto le elezioni nel 2010:

Dopo che, nel 2018, è scoppiato [11] lo scandalo dei dati di Facebook/Cambridge Analytica [12], l'UNC ha sistematicamente negato di essere a conoscenza [13] dell'esistenza della società e di aver avuto qualsiasi contatto con la stessa. Kamla Persad-Bissessar, leader del partito UNC, ha scaricato ogni responsabilità [14], ma il Congresss of the People [15], uno dei tanti partiti politici che facevano parte del governo di coalizione guidato dall'UNC nel 2010, ha poi ammesso [16] che ci sono stati “dei colloqui e del coinvolgimento [con] la SCL”.

Dall'uscita del documentario su Netflix il 24 luglio 2019, sia il grande pubblico che membri del governo hanno reagito, compreso il procuratore generale Faris Al-Rawi, il quale ha rivelato che il suo ufficio si è messo in contatto [17] con gli avvocati di Christopher Wylie [18], informatore di Cambridge Analytica. Il governo di Trinidad e Tobago vuole che Wylie testimoni di fronte al Joint Select Committee (Comitato ristretto) per far luce sulla questione del microtargeting nel Paese e fornire prove su quali membri dell'UNC abbiano avuto un ruolo nel sanzionare la strategia politica impiegata da Cambridge Analytica.

Molte delle persone che hanno visto il documentario, sia a livello locale che internazionale, hanno espresso il loro shock per il fatto che la società sia stata in grado di manipolare le elezioni del 2010 facendo “non votare” le persone:

Si è trattato di una spinta inversa per reprimere l'affluenza alle urne che ha sfruttato il sentimento dei giovani di essere pigri e ribelli. Decisamente interessante come sono riusciti a metterlo in pratica.

Really appalling and sad! The awesome and distructive power of data in shaping how a country’s citizens view themselves… a thing to behold.

— Nikkia (@nikkastar) July 28, 2019 [20]

Davvero terribile e triste! L'eccezionale e distruttivo potere dei data nel plasmare il modo in cui i cittadini vedono sé stessi… da tenere d'occhio.

Altri sembrano indifferenti al fatto che Trinidad e Tobago sia coinvolto:

Non mi sorprende neanche un po’ che Trinidad e Tobago sia nel casino di Cambridge Analytica.

Nonostante l'elevato eco giornalistico che ha attirato a livello globale lo scandalo di Cambridge Analytica, la questione di come la società ha contribuito a manipolare il processo elettorale nei Paesi in via di sviluppo è stata sottovalutata, anche se la maggior parte dei clienti cosiddetti elettorali della società sono del sud del mondo [22].

Il fatto che in molti di questi Paesi — tra cui Trinidad e Tobago — non esistono leggi aggiornate sulla sicurezza informatica ha reso più facile per società come Cambridge Analytica passare inosservate e aggirare il sistema [23].

Notizie della settimana: l'articolo sull'operato di Cambridge Analytica a Trinidad e Tobago (che ha incoraggiato l'apatia elettorale in determinati cittadini) è secondo me la più importante. La maniera in cui aziende di Data Analytics operano in Paesi con leggi sulla privacy meno avanzate è scandalosa e continua ad accadere.

La speranza è che se e quando Wylie arriverà a Trinidad e Tobago, non solo fornirà le prove di un rapporto tra gli alti funzionari dell'UNC e Cambridge Analytica, ma chiarirà anche ai funzionari politici del Paese gli effetti del microtargeting su Internet. Il potenziale viaggio di Wylie è ancora in esame tra i suoi avvocati e l'ufficio del procuratore generale.