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Libertà segregata: la Cina creerà una zona con internet aperto sull'isola turistica di Hainan

Categorie: Asia orientale, Cina, Censorship, Citizen Media, Economia & Business, Libertà d'espressione, Viaggi e turismo, Advox
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Haikou, capitale della provincia di Hainan. Foto di dominio pubblico da Wikipedia.

I netizen nella Cina continentale sono indignati per una proposta del governo d Hainan [2] [en] che permetterebbe di accedere alle piattaforme social d'oltreoceano altrimenti censurate in Cina.

Al momento della sua pubblicazione il 21 giugno sul sito del governo provinciale, il progetto politico è stato accolto da dure critiche. Alcuni l'hanno descritto come “ingiusto” verso le altre provincie, accusandolo di concedere privilegi speciali ad Hainan, una provincia insulare nel Mar Cinese Meridionale molto nota tra i turisti stranieri. Altri hanno definito la proposta una forma di “apartheid dell'informazione”.

Il giorno dopo, il documento è stato tolto dal sito e tutte le critiche fatte sul web sono state rimosse.

Nella lista di 25 misure incluse nel “Piano d'azione triennale per spingere il turismo internazionale di Hainan” del governo provinciale c'è il progetto di creare delle zone speciali dove i visitatori (turisti stranieri e viaggiatori per affari) avrebbero libero accesso alle note piattaforme di social media estere, tra cui Facebook, Twitter e YouTube. Il documento evidenzia che il piano d'azione è in linea con la decisione del presidente cinese Xi Jinping di trasformare l'isola turistica in un porto di libero scambio entro il 2020.

In Cina, c'è un rigido controllo sull'utilizzo di internet all'interno del Paese e ai cittadini non è permesso accedere alla maggior parte dei siti web con sede all'estero.

Il piano del governo di Hainan di concedere ai turisti l'accesso ai social media più popolari sembra un passo verso l'apertura nei confronti degli stranieri. Tuttavia, molti utenti di internet nella Cina continentale hanno reagito con preoccupazione nei riguardi di ciò che sembra essere un doppio standard.

È significativo che la maggioranza dei commenti critici sul piano d'azione siano stati cancellati dai social media. Di seguito alcuni commenti raccolti da Radio France Internationale [3][zh, come i link seguenti, salvo diversa indicazione]:

完全是卑鄙无耻下流贱格的逆向种族歧视,垃圾!

Questo progetto è la forma più spudorata di discriminazione inversa. Una schifezza!

抵抗歧视性待遇!

Resistete alla misura discriminatoria.

如果上推特、脸书是正当的、无害的,凭什么只让外国人上、不让中国人上?

Se andare su Twitter e Facebook è appropriato e innocuo, perché stanno concedendo l'accesso solo agli stranieri ma non ai cinesi?

半封建半殖民地社会又回来了

Ritorno alla fase semi-feudale e semi-coloniale.

Nonostante il governo di Hainan abbia rimosso il documento, è probabile che la politica rimanga com'è, dato che Hainan è stata designata come zona economica speciale dalla massima autorità del Paese.

Ad aprile 2018, il presidente Xi ha dichiarato che [4] l'autorità centrale del Partito Comunista Cinese ha deciso di supportare il piano di Hainan di istituire un porto di libero scambio, e che avrebbe fatto spazio agli esperimenti per lo sviluppo economico.

L'utente di Twitter @yjpc1989 ha detto di aver previsto questi sviluppi un anno prima:

L'anno scorso, ho detto ad un mio amico che Hainan sarebbe diventato un Paese all'interno di un Paese. Adesso, è successo davvero.

“La provincia di Hainan sta pianificando di costruire un'oasi internet per i turisti e lasciar loro usare internet normalmente.”

Baozi [“il panino ripieno”, un nickname del presidente Xi] non è uno sciocco. La misura è pensata per rafforzare il controllo nell'entroterra – per creare una Rivoluzione Culturale nel continente trasformando al contempo Hainan in Hong Kong.

Perché pensate che Mao [Zedong] non si sia ripreso Hong Kong? Perché avevano bisogno di un'apertura [valvola di sfogo]? Altrimenti Jiang Qing [7] [it] non avrebbe potuto produrre così tanti film. L'”Hongkongizzazione” di Hainan creerà un parco avventura, dove i privilegiati possono connettersi con la cultura occidentale.

Hong Kong è una regione ad amministrazione speciale [8] [en] della Cina con un ampio grado di autonomia. Chung Kin Wah, professore ad Hong Kong, ha concordato sul fatto che queste “libertà speciali” sono un tema ricorrente nella storia cinese. Wah ha scritto sul notiziario cittadino [9] inmediahk.net:

三十多年前。當年,有一些特許店,只容許外國人或訪客進入,必須以外幣或「外匯券」付帳。當時還沒有互聯網可以上,但資訊流通也不是同樣受限制,同樣是內外有別?當年,只能在對外開放的大型酒店賓館,例如廣州的白天鵝及東方賓館,或北京的北京飯店,才可以買到 Newsweek, Time 及Economists。如果在海南這個特中之特的特區,只許外國人可以自由正常上網,又有什麼值得大驚小怪之處?必須一分為二,所謂「正常」,只對某些人是,對其他人便是「不正常」。所謂「自由」,也只是有選擇的,還得看永遠正確的共產黨如何為國民的自由下定義設界線。

Circa 30 anni fa [nella Cina continentale], c'erano dei negozi speciali istituiti per gli stranieri o i visitatori. Si doveva pagare con dei “buoni in valuta estera”. All'epoca non c'era internet, e tuttavia il controllo sul flusso di informazioni era lo stesso. All'epoca, la gente poteva comprare Newsweek, il Time e l'Economist solo nei grandi hotel o nelle pensioni come la White Swan, la Pensione Dongfang a Canton o la Pensione Beijing a Pechino.

Quindi, il piano che permette agli stranieri di usare internet liberamente ad Hainan, una regione speciale particolare, non è poi una questione così importante. Le cose devono essere segregate. Per alcune persone, [l'accesso libero a internet] è normale, per altre è anormale. Questa cosiddetta “libertà” è una linea tracciata dal per sempre corretto Partito Comunista Cinese per la sua gente.

Hong Kong e Macao sono finora le uniche due città a godere di accesso libero a internet. La libertà delle due ex città coloniali fu messa per iscritto nelle loro mini Costituzioni secondo il principio “Un Paese, Due Sistemi” [10] [it] quando la loro sovranità fu restituita alla Cina rispettivamente nel 1997 e nel 1999.