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Una raccolta di foto online offre uno scorcio sul Giappone occupato e sull'internamento dei giapponesi americani

Categorie: Asia orientale, Nord America, Giappone, U.S.A., Arte & Cultura, Citizen Media, Fotografia, Storia
General MacArthur lands in Japan [1]

Didascalia: “Il generale MacArthur scende da un C-54 sulla pista di atterraggio di Atsugi, a 20 miglia da Tokyo, / per il suo primo sguardo al Giappone.” La foto è stata probabilmente scattata da un fotografo della Divisione Foto SCAP e in seguito raccolta da Ted Akimoto durante il suo servizio in Giappone con lo SCAP. Concessione della Collezione della famiglia Theodore Akimoto [2] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazioneCC BY-NC-SA 4.0 [3]

Una collezione di foto disponibile online offre uno scorcio sul Giappone del dopoguerra, occupato dalle forze armate degli Alleati e in lotta per rimettersi in piedi.

La Collezione della famiglia Theodore Akimoto [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] presenta più di 250 fotografie, alcune scattate da Theodore Akimoto, insieme ad altre raccolte dal fotografo durante il servizio presso il Generale Douglas MacArthur, il Comandante Supremo delle Forze Alleate (in inglese SCAP) [4] [it] che ha governato il Giappone come dittatore effettivo [5] per diversi anni dopo la guerra.

Ted Akimoto taking a photograph [6]

“Ted Akimoto scatta una fotografia“. Didascalia: “Le nostre fotocamere erano delle grosse Speed Graphics 4×5. Nulla era automatico. Prendevi un chassis in legno / che conteneva una lastra per ogni lato, lo inserivi sul retro, tiravi fuori il volet, inserivi il bulbo del flash, / misuravi l’esposizione e caricavi l’otturatore, regolavi il diaframma, mettevi a fuoco e poi scattavi la tua foto! / Dopodiché rimettevi il volet nel chassis, toglievi il chassis, lo giravi e lo rimettevi / nella camera, toglievi il volet e mettevi un bulbo flash nuovo!” Concessione della Collezione della famiglia Theodore Akimoto [2]. CC BY-NC-SA 4.0

La Collezione della famiglia Theodore Akimoto è ospitata dall’Archivio Digitale Densho [7], che conserva fotografie, documenti, quotidiani, lettere e altri documenti primari dei giapponesi americani imprigionati negli Stati Uniti dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Theodore Akimoto, un cittadino americano, fu internato con la sua famiglia prima di unirsi all’esercito e poi di servire durante l’occupazione in Giappone.

Sulla Collezione della famiglia Theodore Akimoto, l’Archivio Digitale Densho dice:

The Theodore Akimoto Family Collection consists of materials from Theodore Akimoto's time with the 442nd Regimental Combat Team, Military Intelligence Service, 71st Signal Service Battalion, and Photo Division SCAP. The majority of the images document Ted Akimoto's time as a U.S. Army photographer during the occupation of Japan.

La Collezione della famiglia Theodore Akimoto consiste in materiali risalenti a quando Theodore Akimoto serviva con il 442esimo Reggimento, il Servizio di Intelligence Militare, il 71° Battaglione di Servizio e la Divisione Foto SCAP. La maggior parte delle immagini documenta l’attività di Ted Akimoto’s come fotografo dell’esercito americano durante l’occupazione del Giappone.

Secondo Theodore (Ted) Akimoto [8], in una serie di diapositive commentate, non tutte le immagini della Collezione di famiglia Theodore Akimoto furono scattate da lui in persona, ma provengono invece da varie unità militari incaricate di documentare l’occupazione del Giappone dopo la guerra. Tutte le immagini hanno una licenza Creative Commons Attribuzione-Non Commerciale-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale [3].

Rubble left from fire bomb attacks [9]

Didascalia: “L’efficacia delle nostre bombe è evidente ovunque, specialmente nelle / aree industriali, dove una foresta di ciminiere e muri di cemento sono tutto ciò che resta in piedi.” Concessione della Collezione della famiglia Theodore Akimoto [2]. CC BY-NC-SA 4.0

Al momento dell’attacco giapponese a Pearl Harbour, il 7 dicembre 1941, la famiglia Akimoto viveva a Los Angeles, California [10]. Secondo la trasmissione 2016 All Things Considered segment [10] sulla American National Public Radio (NPR), i tre fratelli nella famiglia —Victor, Johnny e Ted Akimoto— si offrirono come volontari per il servizio militare il giorno dopo. Subito dopo, tuttavia, la famiglia fu portata via sotto minaccia dalla casa di Los Angeles e, come migliaia di altri giapponesi americani, sarebbero stati internati in campi lontani, perdendo tutti i loro averi.

I tre fratelli infine entrarono nel 442° Reggimento, un’unità militare composta interamente dai figli degli immigrati giapponesi che si erano offerti volontari e che avevano servito in Europa. Victor e Johnny Akimoto [11]sarebbero morti in Europa, mentre Ted fu inviato in Giappone dopo la guerra come fotografo ufficiale per il Generale MacArthur.

View of The Ginza District in Tokyo in 1946 [12]

Didascalia: “Ginza 1946″. Concessione della Collezione della famiglia Theodore Akimoto [2]. CC BY-NC-SA 4.0

La raccolta permette di farsi un’idea sul ritmo della ripresa giapponese dopo la guerra. La foto in alto, scatta nel 1946, mostra Ginza, un tempo ricco quartiere commerciale nel centro di Tokyo, ancora in rovina, con delle infrastrutture molto rudimentali. L’immagine in basso, scattata un anno dopo, mostra Ginza in gran parte ricostruita, con più auto, camion, autobus e altri veicoli in strada.

View of the Ginza District in Tokyo in 1947

Didascalia: “Ginza 1947 / Ginza nel 1946 e un anno dopo. Notare la scritta Tokyo PX sul palazzo all’angolo nella / foto del 1947. Anche l’assenza di traffico eccetto i veicoli GI nel 1946.” Concessione della Collezione della famiglia Theodore Akimoto [2]. CC BY-NC-SA 4.0

La collezione dimostra inoltre quanta strada ci fosse ancora da fare per raggiungere la ricchezza e il successo che sarebbero arrivate durante il boom postbellico del miracolo economico giapponese [13]. Le regioni rurali soffrivano ancora degli effetti delle inondazioni, come mostra l’immagine successiva.

Japanese refugees paddle on makeshift raft through flooded village [14]

Rifugiati giapponesi remano su una zattera di fortuna attraverso un villaggio inondato, circa 1945-1947. Concessione della Collezione della famiglia Theodore Akimoto [2]. CC BY-NC-SA 4.0

Se l’annientamento delle città giapponesi negli anni della guerra era cessato nel 1945, la distruzione andava avanti. Nel luglio 1948, la città regionale di Fukui, che era stata in gran parte ricostruita dopo essere rasa al suolo nel 1945, fu nuovamente buttata giù da un terremoto [15]. Le forze di occupazione americane giocarono un ruolo chiave offrendo soccorso.

Overhead view of Fukui, Japan [16]

FEC-48-5331 [16]. 28 luglio 48 / Fukui, un mese dopo il terremoto: / un mese dopo il disastro / arrivato nelle città costiere meridionali / giapponesi, quando il terremoto / del 28 giugno 1948, colpì senza pietà / e senza preavviso nel tardo / pomeriggio, Fukui mostra già / le premesse per una ricostruzione precoce. Con gli esperti che stimano / che saranno necessari sei anni / per completare questo lavoro, i giapponesi / hanno già cominciato a ricostruire le loro case. / Fotografo – Dargis / Fotografia di U.S. Army Signal Corps.” Dominio pubblico.

La collezione presenta anche fotografie scattate in Corea alla fine della guerra, quando le truppe Alleate liberarono il paese.

Koreans welcoming American troops [17]

Didascalia: “In Corea, la popolazione attende l’arrivo delle truppe americane alla fine della guerra. Concessione della Collezione della famiglia Theodore Akimoto [2]. CC BY-NC-SA 4.0

Ted Akimoto continuò a insegnare fotografia e arte per 30 anni nella scuola superiore di una base militare americana in Germania, e morì nel 1989 [10]. La  Collezione della famiglia Theodore [2]è ora conservata online dall’Archivio Digitale Desho.

Japanese woman with a heavy backpack [18]

Donna giapponese con zaino ingombrante. Concessione della Collezione della famiglia Theodore Akimoto [2]. CC BY-NC-SA 4.0