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La Cina ispeziona i telefoni cellulari dei residenti di Hong Kong sul confine cercando foto e chat delle proteste

Categorie: Asia orientale, Cina, Hong Kong (Cina), Citizen Media, Diritti umani, Legge, Politica, Protesta, Viaggi e turismo
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Foto: Ng Tin Hung/CHRF via HKFP. Usata con permesso.

Dall’inizio di giugno di 2019, i residenti di Hong Kong stanno riportato sui social media che i loro cellulari vengono controllati quando viaggiano verso la Cina continentale. In particolare, la polizia di frontiera cerca foto, video e chat di gruppo collegate alle proteste anti estradizione. Se il viaggiatore è attivo nella protesta, lui/lei viene interrogato ulteriormente, e per alcuni casi al viaggiatore è richiesto di scrivere una lettera in cui rassicurano che si asterranno da future proteste.

Un giornalista del South China Morning Post (SCMP) ha parlato con 10 viaggiatori  [2][en] a cui sono stati controllati i cellulari per foto e video dalla polizia cinese alle frontiere di Shenzhen e Hong Kong. A circa la metà degli intervistati sono stati controllati anche i messaggi personali. In almeno un caso [3] [zh] i poliziotti hanno chiesto a qualcuno che avevano identificato come un manifestante attivo di fornire un campione di DNA.

L’ispezione di telefoni cellulari alla frontiera di Shenzhen è cominciata appena dopo l’intensificarsi delle proteste contro la proposta di legge sull’estradizione [4] [en] – che permetterebbe a sospetti criminali residenti a Hong Kong di essere processati nella Cina continentale, e il governo cinese ha classificato le manifestazioni di massa come una “Rivoluzione Colorata [5]” [en] contro il regime comunista. Due milioni di persone hanno partecipato alle proteste più grandi, che hanno avuto luogo il 16 giugno.

Delle 700.000 persone che tutti i giorni si muovono alla frontiera tra Cina e Hong Kong [6] [zh, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] la metà sono residenti di Hong Kong – e queste nuove misure di controllo hanno generato il panico tra molti di loro, i quali hanno affari o famiglia nella Cina continentale.

Controlli sui telefoni cellulari

La maggior parte degli intervistati dai giornalisti del SCMP hanno voluto parlare della propria esperienza alla frontiera in modo anonimo, poiché non possono evitare futuri viaggi nella Cina continentale. L’eccezione è un 38enne consulente tecnologico, Ben Crox, che era disposto a parlare pubblicamente della sua esperienza. Il 24 luglio, appena attraversato i controlli di frontiera ha postato su Facebook:

於西九膠鐵﹐過關被要求搜查﹐要打開手機檢查照片和影片﹐一一解釋來源﹐並要求開示在甚麼通訊軟件的甚麼群組收到﹐書本因為關員看不懂而沒收。車程擔誤不賠償。大概五至十個捉一個初檢…

Nell’area di frontiera della Cina continentale, alla Stazione dell Alta Velocità di West Kwoloon, sono stato fermato e mi è stato chiesto di sbloccare il cellulare. Hanno controllato foto e video, e ne ho dovuto spiegare la provenienza. Mi è anche stato chiesto di far vedere da quali applicazioni e gruppi avevo ottenuto le foto. Non hanno confiscato i miei libri, poiché non ne capivano il contenuto. Ho perso il treno e non ho ricevuto compensazione. Circa il 10-20% dei passeggeri è stato fermato per il controllo.

Uno dei miei contatti Facebook, un esperto di informatica, ha avuto un’esperienza simile. In un post privato, solo per i suoi amici, ha scritto che il 26 luglio è stato fermato dalla polizia cinese per un controllo alla frontiera di Futian [7] [it]. Là ha osservato che la maggior parte dei viaggiatori fermati dalla polizia di frontiera erano giovani. Oltre a esaminare foto e video, la polizia gli ha chiesto di aprire WeChat per controllare le conversazioni in alcune chat di gruppo.

Interrogatori dei manifestanti attivi

Cosa succederebbe se la polizia di frontiera trovasse effettivamente foto e video delle proteste nei cellulari delle persone? Su questa pagina Facebook [8], il blogger Chan Kam Shui ha condiviso un dettagliato resoconto di un caso del genere, nel quale un residente di Hong Kong è stato detenuto in una stanza, in seguito al ritrovamento da parte della polizia di frontiera di Lo Wu [9] [en] di foto della protesta. Al residente è stato chiesto a quali proteste avesse partecipato, chi lo avesse convinto a partecipare alle proteste e perché avesse manifestato. Successivamente, la polizia di frontiera ha esortato l’uomo all’ufficio di polizia di Lo Wu, dove hanno preso nome, numero di telefono di Hong Kong e residenza, e i nomi dei membri della sua famiglia. L’intero processo è durato quattro ore.

In un caso separato, riportato su Stand News [3], un membro di un’ importante azienda è stato detenuto dalla polizia di Shenzhen per 8 ore, dopo che delle foto delle potreste anti estradizione sono state trovate nel suo cellulare. L’uomo è stato fotografato e ha dovuto fornire un campione di DNA. La polizia di Shenzhen lo ha rilasciato dopo che l’uomo ha sottoscritto una lettera che assicurava la sua astensione da ulteriori manifestazioni.

Contromisure intelligenti

Poiché sempre più individui riportano episodi di controlli alla frontiera, gli utenti dei social media hanno cominciato a condividere tattiche su come rispondere alla situazione. Queste includono: usare un telefono pulito quando si viaggia verso la Cina continentale, impostare una password per un account ospite sul cellulare, cancellare le applicazioni correlate alle manifestazioni quali Telegram e LIHKG, o tenere dati su un server sicuro online, e fare il reset del cellulare prima di passare la frontiera.

Nei giorni passati, ci sono state discussioni online riguardo manifestanti di Hong Kong che sono presumibilmente scomparsi nella Cina continentale. Il legislatore, Lam Cheuk Ting ha confermato su Facebook [10] che lui stava seguendo due casi del genere il 17 agosto. La notizia ha generato il panico tra i dimostranti e i sostenitori delle proteste, che hanno iniziato a usare queste tattiche per diminuire le loro paure.

Per leggere di più sulle proteste anti estradizione in Hong Kong, vai alla pagina dedicata [4] [en] su Global Voices.