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Mozambico firma il terzo accordo di pace tra le divisioni nell'opposizione e la pubblica indifferenza

Categorie: Africa sub-sahariana, Mozambico, Citizen Media, Guerra & conflitti, Politica
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Firma dell'accordo, 6 agosto 2019. Immagine, video di Televisão de Moçambique

Il governo mozambicano e il partito d'opposizione RENAMO hanno firmato, il 6 agosto, l'accordo di Maputo sulla Pace e la Riconciliazione Nazionale, tra l'indifferenza generale e le divisioni interne al partito e la sua sezione armata.

È la terza volta, dal 1992, che un simile accordo viene firmato tra le parti in conflitto, ponendo fine a 16 anni di guerra civile [2] [pt, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] tra le forze governative e il movimento armato RENAMO, che successivamente divenne un partito politico.

L'accordo di pace del 1992 aveva concesso a RENAMO il permesso di mantenere una guardia armata per la protezione dell'allora leader del partito, Afonso Dhlakama [3] [it].

Fu con queste armi che la violenza scoppiò di nuovo nel 2013, e terminò con l’accordo [4] di pace del 2014. Poi, nel 2015, si riaprirono gli scontri, fermati nel 2016 con la firma [5] del cessate il fuoco.

Entrambe le ondate di scontri violenti furono causate dal rifiuto da parte del RENAMO dei risultati delle elezioni e accusava di frode il partito al potere, FRELIMO. FRELIMO è al potere dal 1992, con le prime elezioni pluripartitiche del Mozambico.

L'accordo del 2019 prevede che circa 5000 militanti di RENAMO depongano le armi, questo per garantire sicurezza per l'imminente visita di Papa Francesco, in programma dal 4 al 6 settembre, e le elezioni [6] che si terranno il 15 ottobre.

L'accordo è stato firmato [7] in Piazza della Pace di Maputo dal Presidente del Paese e leader di FRELIMO, Felipe Nyusi, e dal leader di RENAMO, Ossufo Momade. All'evento erano presenti anche i capi di stato di Sudafrica, Rwanda, Tanzania e Namibia.

“Vogliamo consolidare il nostro percorso verso una pace definitiva”, ha dichiarato Nyusi durante l'evento, aggiungendo: “Questo è un accordo che dimostra che non vogliamo più guerra”. Ossufo Momade ha ribadito che il cessate il fuoco deve segnare l'inizio di una nuova era, caratterizzata da elezioni libere e trasparenti e dall'alternanza di governi.

L'Unione europea, rappresentata durante la cerimonia dall'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha stanziato [8] 60 milioni di euro a favore del processo di pace.

I miliziani rifiutano l'accordo

In un messaggio rilasciato il 17 agosto, l'autoproclamata ‘Giunta militare’ di RENAMO, ha annunciato che ritiene il recente accordo nullo. Ha dichiarato inoltre che la fazione rimuoverà Ossufo Momade dalla carica di leader di RENAMO. La nota [9] dice:

A Junta Militar da RENAMO determina e manda publicar oficialmente a partir de hoje a destituição imediata do atual presidente da RENAMO, Ossufo Momade, e anuncia a nulidade de todos os acordos que Momade assinou com o Governo da FRELIMO.

La giunta militare di RENAMO ha deciso e annuncia ufficialmente le immediate dimissioni da oggi dell'attuale presidente di RENAMO, Ossufo Momade, e annuncia l'invalidità di tutti gli accordi che Momade ha firmato con il governo di FRELIMO.

Il gruppo, guidato dal Generale maggiore Mariano Nhongo, sostiene [10] [it] che Ossufo Momade “lavori per FRELIMO” e lo accusa [9] di “violare lo spirito degli accordi di pace” siglati dall'ex presidente del partito, Afonso Dhlakama, morto il 3 maggio 2018.

João Machava, il portavoce della fazione militare, ha dichiarato [9] alla stampa che l'ala militare di RENAMO non è stata consultata da Momade riguardo l'accordo.

In un messaggio precedente rilasciato il 3 agosto, la Giunta aveva avvisato [11] che non avrebbe deposto le armi fino alle elezioni di un nuovo presidente di RENAMO.

Scarso entusiasmo

Il terzo accordo di pace ha riscontrato uno scarso entusiasmo generale, come riportato [12] dal giornale @Verdade. Le imprese non hanno chiuso, nemmeno a pochi metri dal luogo in cui è stato firmato. Mentre si celebrava la cerimonia che metteva fine alla terza guerra civile del Mozambico, la maggior parte dei cittadini di Maputo era a lavoro, o bloccata nel traffico caotico della capitale.

Il giornale brasiliano Nexo Jornal ha scritto [13]:

Apesar do carácter histórico que as autoridades se esforçaram para imprimir no momento da assinatura do acordo, a verdade é que, dentro e fora de Moçambique, a notícia foi recebida com um optimismo cauteloso. A desconfiança é explicada pelo fato de esse ser ser o terceiro acordo do tipo firmado no país em quatro décadas. Nas vezes passadas, os acordos, que prometiam trazer uma paz definitiva, estabeleceram apenas tréguas temporárias.

Nonostante lo sforzo da parte delle autorità di presentare quest'immagine storica del momento della firma dell'accordo, la verità è che, dentro e fuori dal Mozambico, la notizia è stata accolta con prudente ottimismo. La sfiducia è spiegata dal fatto che è il terzo accordo simile che viene firmato nel paese negli ultimi 40 anni. In passato, gli accordi, che promettevano una pace definitiva, hanno garantito solo tregue provvisorie.

Alcune ore prima della firma, degli uomini armati hanno attaccato [14] un autobus e un camion a Nhamapadza, nel centro della provincia di Sofala, ferendo l'autista e l'assistente di uno dei veicoli. L'attacco non è stato ancora rivendicato.