Muore l'ex leader dello Zimbabwe Robert Mugabe e lascia un’eredità molto complessa

L’allora presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ascolta mentre il professor Alpha Oumar Konare, presidente della Commissione dell’Unione Africana, parla alla cerimonia di apertura della decima sessione ordinaria dell’assemblea durante il summit dell’Unione Africana ad Addis Abeba, Etiopia, il 31 Gennaio 2008. Foto del sergente tecnico Jeremy Lock tramite Wikimedia Commons (CC BY 2.0).

Il primo leader dello Zimbabwe dopo l’indipendenza, Robert Gabriel Mugabe, è morto all’età di 95 anni.

Mugabe è morto in un ospedale di Singapore venerdì 6 settembre, dopo aver lottato contro avverse condizioni di salute.

Al Jazeera riporta che è stato ricoverato per mesi a Singapore [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] a causa di una malattia non resa nota al pubblico: i portavoce affermavano che fosse in cura per una cataratta, smentendo la notizia frequentemente diffusa dai media che soffrisse di cancro alla prostata.

L’attuale Presidente Emmerson Mnangagwa ha espresso le sue condoglianze su Twitter nella mattina di venerdì:

É con grande tristezza che annuncio la scomparsa del padre fondatore ed ex Presidente dello Zimbabwe, il compagno Robert Mugabe (1/2)

Anche il viceministro per l’Informazione, Pubblicità e Servizi di Telecomunicazione ha espresso il suo cordoglio, chiamando Mugabe “un’icona africana” e un “rivoluzionario”.

Riposa in pace, Presidente Robert Mugabe. Non c’è dubbio che fossi un’icona africana, un grande statista e un rivoluzionario. Vorrei esprimere le nostre condoglianze, da parte mia e da parte del governo, a sua eccellenza il Presidente E.D. Mnangagwa e alla famiglia Mugabe.

Mugabe è stato spodestato da un colpo di stato nel novembre del 2017, prima che il suo protetto e collega Mnangagwa prendesse il potere con la forza, mettendo fine ai suoi 37 anni in carica.

Mugabe nacque il 21 febbraio 1924, in quella che era allora la Rhodesia Meridonale, uno stato coloniale governato dalla Gran Bretagna. Noto come un intellettuale che si appassionò al marxismo, studiò all’Università di Fort Hare in Sudafrica. Più tardi insegnò in Ghana, dove subì l’influenza del fondatore e Presidente Kwame Nkrumah, prima di tornare in Rhodesia Meridionale nel 1963. Lì, fu arrestato nel 1964 e incarcerato per dieci anni senza processo per aver criticato le leggi razzisiste del governo.

Nel 1973, mentre era ancora in carcere, fu scelto come presidente del partito Unione Nazionale Africana di Zimbabwe (ZANU) e successivamente fu una figura di spicco nella violenta guerra civile che portò il paese all’indipendenza il 18 aprile 1980.

Robert Mugabe nei Paesi Bassi, giugno 1982 via Wikimedia Commons CC BY 2.0.

Il governo di Mugabe fu caratterizzato da vari successi subito dopo l’indipendenza, quando fece un fervido appello alle parti in lotta affinché si unissero e vivessero in pace per il bene del paese. Tuttavia, questa pace fu di breve durata poiché presto Mugabe dichiarò guerra contro quelli che lui definì “dissidenti” nel Matabeleland (Zimbabwe del Sud), causando il massacro di migliaia di persone di lingua Ndebele.

Dopo anni di attesa che il Regno Unito mantenesse le promesse fatte nell’accordo di Lancaster House, di finanziare una riforma agraria che ridistribuisse la terra tra i cittadini neri del paese, i veterani di guerra, non vedendo alcun progresso in materia, divennero impazienti.

Mugabe, sotto immensa pressione da parte dei veterani, cedette e lasciò che avvenisse una caotica riforma agraria, che portò a violenti attacchi alle aziende agricole di tutto il paese.

Gli ultimi anni di Mugabe al potere furono caratterizzati da un catastrofico tracollo economico, violente confische di terreni ai proprietari bianchi, rapimenti, intimidazioni e da una feroce lotta per il potere.

La frustrazione e umiliazione di Mugabe causate dalla sua deposizione furono evidenti. Le espresse con la sua tipica forza retorica a una conferenza stampa straordinaria, nella sua residenza nella capitale Harare, pochi giorni prima delle elezioni del luglio 2018.

Anche Nelson Chamisa, leader del Movimento per il Cambiamento Democratico, il principale partito di opposizione in Zimbabwe, ha espresso su Twitter il suo rispetto per Mugabe, nonostante le grandi differenze politiche:

1/3 Le mie condoglianze alla famiglia Mugabe e all’Africa per la morte del Presidente fondatore dello Zimbabwe. Questo è un momento difficile per la famiglia perché un gigante è caduto. Che il Signore li conforti.

Eroe della liberazione o dittatore?

L'opinione pubblica sta vivacemente discutendo visioni e pensieri diversi in merito alla sua scomparsa.

Magumbo Special ha commentato su Twitter la complessità dell’eredità di Mugabe:

Sono combattuta #RIPMugabe hai lasciato un’eredità molto complessa. Alcuni ti ammireranno per sempre come eroe della liberazione, ma i molti che hanno sofferto sotto il tuo duro dominio ricorderanno solo un dittatore che ha rovinato un paese con grandi potenzialità. Hai vissuto la tua vita e ora incontrerai il tuo Dio.

L’utente Thandekile Moyo, in un tweet rivolto al Presidente Mnangagwa, ha scritto:

Sii sincero. Meglio di chiunque altro sai di #Gukurahundi. Mugabe era uno spietato assassino che ci ha governato per così tanto tempo grazie al suo istinto omicida. Ha dedicato la sua vita non all’emancipazione, ma alla sua ricerca di uno stato monopartitico, di cui adesso tu benefici. Rispettaci.

Gukurahundi è un riferimento al massacro dei civili Ndebele da parte dell’esercito nazionale dello Zimbabwe tra il 1983 e il 1987.

Il leader dei Combattenti della Libertà Economica in Sudafrica, Julis Malema, ha scritto:

Sono rattristato per la scomparsa del nostro martire e gigante della rivoluzione africana, il compagno Presidente Robert Mugabe. Continuiamo la lotta e proteggiamo la sua eredità. Non dobbiamo permettere ai nostri nemici di dirci come dovremmo ricordarlo: sappiamo chi sono i nostri eroi.

Che la sua anima riposi in pace rivoluzionaria.

Donald Kipkorir si rammarica del fatto che Mugabe avrebbe potuto essere un grande leader, ma invece fu stregato da un’insaziabile cupidigia:

Robert Mugabe avrebbe potuto essere il più grande leader africano ma, come la maggior parte di loro, è stato stregato da un insaziabile desiderio di ricchezza. Come molti leader falliti che avevano grandi potenzialità è stato consigliato da codardi adulatori che lo ossequiavano, e supportavano e partecipavano alle sue ruberie #RIPMugabe

Ma altri hanno deciso di concentrarsi sulle ragioni per celebrare i suoi successi:

E’ stato celebrato come un eroe della liberazione africana e un campione della riconciliazione razziale. Riposa in pace Mugabe #RIPMugabe

Mugabe ha trascorso i suoi ultimi anni da malato, facendo la spola tra cliniche di Singapore e la sua villa a Harare.

Secondo quanto dichiarato da un amico di famiglia, Mugabe aveva detto esplicitamente ai suoi familiari stretti di non voler essere seppellito al cimitero National Heroes Acre né essere associato con il presidente Mnangagwa e tutti coloro che vedeva come “traditori e tormentatori”.

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