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Amnesty: ossa rotte e emorragia interna tra le tattiche “sconsiderate e indiscriminate” della polizia di Hong Kong

Categorie: Asia orientale, Cina, Hong Kong (Cina), Citizen Media, Diritti umani, Legge, Politica, Protesta
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Immagini di repertorio: HK riot police/May James/HKFP (HK scontro polizia/May James/HKFP)

L'articolo originale è stato scritto da Jennifer Creery e pubblicato [1] [en, come tutti i link successivi salvo diversa indicazione] su Hong Kong Free Press il 20 settembre 2019. È qui ripubblicato su Global Voices in base ad un accordo di condivisione di contenuti. 

Una nuova inchiesta dalla ONG Amnesty International [2] sostiene che la polizia di Hong Kong abbia utilizzato tattiche avventate e violenza di ritorsione [3] nel reprimere più severamente i protestanti durante l'estate, risultando in ferite come ossa rotte e sanguinamento interno.

L'inchiesta — basata su 38 interviste di arrestati, medici e avvocati, così come anche il filmato revisionato — rivela un “andamento disturbante” di condotta impropria della polizia durante le proteste di 15 settimane della città, un comportamento che a volte, sostiene Amnesty, giunge alla tortura. Nicholas Bequelin, il direttore di Amnesty Asia Orientale, dice:

The Hong Kong police’s heavy-handed crowd-control response on the streets has been live-streamed for the world to see. Much less visible is the plethora of police abuses against protesters that take place out of sight. The evidence leaves little room for doubt — in an apparent thirst for retaliation, Hong Kong’s security forces have engaged in a disturbing pattern of reckless and unlawful tactics against people during the protests.

L'oppressiva risposta della polizia nel controllare la folla per strada è andata in diretta così che il mondo possa vedere. È meno visibile la pletora di abusi lontano dalle telecamere che la polizia compie sui protestanti. L'evidenza non lascia più spazio ai dubbi — in un'apparente sete di ritorsione, le forze di sicurezza di Hong Kong sono coinvolte in un andamento disturbante di tattiche sconsiderate e illegali contro la gente durante le proteste.

Nella sua inchiesta, l'ONG ha citato uso eccessivo della forza, pestaggi, arresti arbitrari, trattamento degradante, e cure e assistenza mediche in ritardo come esempi di tali tattiche, mentre ha identificato agenti di élite — conosciuti come “predatori” — come colpevoli principali.

Più di 1400 persone sono state arrestate nell'estate di dissenso ad Hong Kong, istigata da un'estradizione di legge, subito ritirata, che avrebbe permesso i trasferimenti caso per caso dei fuggitivi in Cina. Le proteste sono state a volte trasformate tramite morphing in violente manifestazioni di malcontento sulla violazione dei diritti [4] e presunta brutalità della polizia [5] avvenuti in Pechino, tra gli ulteriori reclami.

La mappa mostra gli arresti dovuti alla protesta che Amnesty International ha documentato da luglio a settembre 2019. I data sono ricavati da Open Street Map, HKGISK. Foto: Amnesty International.

Amnesty ha intervistato i 21 arrestati, 18 dei quali sono stati ricoverati dopo il maltrattamento subìto, con tre di loro che hanno dovuto passare almeno cinque giorni in ospedale.

‘Non riuscivo a respirare’

Un uomo ha riferito ad Amnesty che, quando si è rifiutato di rispondere ad una domanda durante il suo arresto nei Nuovi Territori ad agosto, gli agenti l'hanno colpito e minacciato di rompergli la mano se avesse provato a proteggersi. È stato citato nell'inchiesta:

I felt my legs hit with something really hard. Then one [officer] flipped me over and put his knees on my chest. I felt the pain in my bones and couldn’t breathe. I tried to shout but I couldn’t breathe and couldn’t talk.

Ho sentito le mie gambe colpire molto forte su qualcosa. Poi uno [agente] mi ha girato e ha premuto le ginocchia sul mio petto. Ho sentito il dolore sulle ossa e non riuscivo a respirare. Ho provato a urlare ma non riuscivo a respirare né a parlare.

L'uomo è poi stato ricoverato per parecchi giorni con una frattura ossea e sanguinamento interno. Ha anche riportato che un agente gli ha tenuto l'occhio aperto con la forza, puntandogli un laser all'interno, dicendo, “Non ti piace puntarlo alle persone?”

I laser erano di solito utilizzati durante le proteste nell'agosto 2019 per irritare gli agenti, la polizia ha arrestato il leader degli studenti per possesso di armi offensive dopo che è stato trovato con dieci laser.

Un altro uomo, che ha sofferto fratture multiple al braccio durante l'arresto ad agosto, ha detto che nonostante abbia subito chiesto di essere portato in ospedale, le cure mediche gli sono state negate per cinque ore mentre era in detenzione.

Altri due intervistati hanno descritto i momenti in cui sono stati legati stretti per strada e costretti ad inalare gas lacrimogeno per molto tempo.

I rappresentanti della polizia hanno consistentemente negato la cattiva condotta, dicendo che gli agenti usano il minimo di forza necessaria ed esercitano un alto livello di controllo durante le proteste.

Ad una recente conferenza di stampa, Tse Chun-chung, Sovrintendente Capo del Settore di Relazioni Pubbliche della Polizia dice che l'inchiesta di Amnesty manca di contesto:

Those missing links, they basically did not mention clearly about the social environment in Hong Kong in recent months. I must re-emphasise that we are facing an unprecedented challenge to the rule of law.

Police are duty-bound to enforce the law impartially in these situations. Given this social environment, where a large number of radical protesters break the law recklessly, it is increasingly difficult for Police to enforce the law.

Quei collegamenti che mancano, in pratica non menzionano chiaramente il contesto sociale in Hong Kong nei mesi recenti. Devo rienfatizzare che siamo di fronte ad una sfida senza precedenti dello stato di diritto.

La polizia è moralmente obbligata ad applicare la legge in modo imparziale in queste situazioni. Dato questo contesto sociale, dove un gran numero di protestanti radicali infrange la legge in modo temerario, diventa ancora più arduo per la Polizia applicare la legge.

Comunque, prima del rilascio dell'inchiesta, Bequelin ha sostenuto che gli abusi documentati da Amnesty violavano chiaramente la legislazione internazionale dei diritti umani:

Time and again, police officers meted out violence prior to and during arrests, even when the individual had been restrained or detained. The use of force was therefore clearly excessive, violating international human rights law.

Given the pervasiveness of the abuses we found, it is clear that the Hong Kong Police Force is no longer in a position to investigate itself and remedy the widespread unlawful suppression of protesters. Amnesty International is urgently calling for an independent, impartial investigation aimed at delivering prosecutions, justice and reparation, as there is little trust in existing internal mechanisms such as the Independent Police Complaints Commission.

Ripetutamente, gli agenti di polizia hanno inflitto violenza prima e durante gli arresti, anche quando l'individuo è stato trattenuto o detenuto. L'uso della forza è quindi chiaramente eccessivo, e viola la legislazione internazionale dei diritti umani.

Data la pervasività degli abusi individuati, risulta chiaro che le Forze dell'Ordine di Hong Kong non sono più nella posizione per poter indagare e rimediare alla diffusione della soppressione illegale dei protestanti. Amnesty International esige urgentemente un'indagine indipendente e imparziale con lo scopo di far procedere azioni penali, giustizia e risarcimento, dal momento che rimane poca fiducia nei confronti di meccanismi interni già esistenti come la Commissione Indipendente di Polizia per i Reclami.

Le proteste anti estradizione in Hong Kong hanno portato, dal giugno 2019, alla nascita di un movimento pro-democratico sostenitore della responsabilità del governo contro la violazione dei diritti di Pechino. Per continuare la lettura riguardo le proteste, puoi visitare la nostra pagina speciale [6] [it].