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Il primo ministro di Singapore denuncia un sito di informazione indipendente per diffamazione

Categorie: Asia orientale, Singapore, Censorship, Citizen Media, Governance, Legge, Libertà d'espressione, Politica, Advox
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Una copia della citazione in giudizio consegnata a Terry Xu, caporedattore di The Online Citizen. Fonte: pagina Facebook di TOC

Il primo ministro di Singapore, Lee Hsien Loong, ha citato [2] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] per diffamazione  [3]Terry Xu, caporedattore del sito di notizie indipendente The Online Citizen (TOC) per aver scritto un articolo in cui viene affrontata la faida pubblica del leader con i suoi fratelli. I contestatori sostengono che questo è l'ennesimo esempio [4] del duro trattamento che il governo riserva ai media indipendenti e agli altri gruppi che esprimendo i loro pareri dissentono con le autorità del Paese. A Singapore, la diffamazione è un reato che prevede come pena massima due anni di prigione e una multa.

Il 15 agosto 2019, TOC ha pubblicato [5] un articolo intitolato “La moglie del primo ministro Lee, Ho Ching, rilascia stranamente un articolo sulla fine dei rapporti con i membri familiari”, che è stato anche postato [6] su Facebook. L’articolo osserva con ironia il fatto che Ho rilasci un articolo sulla tossicità dei membri familiari:

Although there’s nothing particularly wrong with the article and the points raised by the author, but the irony of Madam Ho sharing the article is what’s interesting and amusing to us. This is because everyone knows that she has a sour relationship with her husband’s family members – particularly her brother-in-law Lee Hsien Yang (LHY) and sister-in-law Dr Lee Wei Ling (LWL).

Sebbene non ci sia nello specifico niente di male nell’articolo e nelle questioni sollevate dall’autrice, troviamo interessante e divertente l’ironia del fatto che sia la signora Ho a rilasciare l'articolo. Questo perché tutti sanno che non scorre buon sangue con i membri della famiglia del marito, in particolare con suo cognato Lee Hsien Yang (LHY) e sua cognata, la Dott.ssa Lee Wei Ling (LWL).

L’articolo di TOC citava alcune precedenti dichiarazioni pubbliche rilasciate da LHY e LWL, i quali accusavano il fratello di andare contro i desideri del padre defunto, il primo Ministro di Singapore Lee Kuan Yew (il primo, anche letteralmente, a ricoprire la carica). LHY e LWL sostengono che la casa di famiglia a Oxley Road doveva essere demolita dopo la morte del padre nel 2015, ma affermano che il fratello ha voluto mantenere intatta la casa “per ereditare credibilità (quella di Lee Kuan Yew)”. Il primo ministro ha negato e spiegato in Parlamento nel 2017 che suo padre era aperto sul modo in cui la proprietà sarebbe stata preservata o trasformata per il pubblico interesse.

Il 1 settembre scorso, il responsabile dell’ufficio stampa del primo ministro, Chang Li Lin ha inviato [7] una lettera a Xu in cui gli chiedeva di rimuovere l’articolo dal sito di TOC e dalla pagina Facebook, perché “conteneva dichiarazioni false e prive di fondamento volte a screditare e contestare lo stesso Lee e la sua carica di primo ministro”. La lettera affermava che l’articolo ripeteva “varie accuse false contro il primo ministro Lee” precedentemente pronunciate dalla sorella. La lettera spiegava, inoltre, perché il primo ministro richiedeva delle scuse da TOC e proseguiva la questione per vie legali:

PM Lee’s restraint in suing his siblings should not be misinterpreted by others as free licence to repeat and spread false and defamatory allegations against him, as the Article and Post have done. He has to rebut and deal publicly with such scurrilous attacks on his integrity and character, if necessary through legal action. This is especially as such attacks are also directed at his fitness to hold office as Prime Minister and to lead the Government.

La scelta del primo ministro Lee di non denunciare i propri fratelli non deve essere fraintesa da altri come una libera autorizzazione a ripetere e diffondere accuse false e diffamatorie a lui rivolte, come hanno fatto l’articolo e il post. Ciò lo costringe a confutare e a gestire pubblicamente tali attacchi scurrili sulla sua integrità e il suo carattere, se necessario per vie legali. Questo specialmente perché tali attacchi sono rivolti anche alla sua idoneità di rivestire il ruolo di primo ministro e di guidare il governo.

TOC ha risposto rimuovendo l’articolo sul suo sito per rivedere le implicazioni della lettera che aveva ricevuto dal ministro, ma poi ha ripristinato l’articolo e ha affermato che non è diffamatorio, ma costituisce un ‘commento lecito’. Xu ha risposto [8] al primo ministro per spiegare la sua posizione, chiarire alcuni aspetti dell’articolo e confermare l’impegno di TOC di dire la verità al potere.

Although I do fear that the cost stemming from the possible legal suit from you may be hefty, that is a price that I am willing to pay to not only uphold my principles, but also to uphold my obligations to Singapore and my fellow Singaporeans.

Per quanto io tema che i costi derivanti da una possibile azione legale da parte sua siano ingenti, si tratta comunque di un prezzo che sono pronto a pagare, per difendere non solo i miei principi, ma anche i miei obblighi nei confronti del Paese e dei cittadini di Singapore.

Il 5 settembre l’avvocato del primo ministro ha notificato [1] a Xu una citazione in giudizio. Xu ha otto giorni per rispondere dell’accusa di diffamazione.

Alcuni attivisti sostengono che si tratta dell'ennesimo “inasprimento delle pene [9]” per le critiche online. Il giornalista e attivista Kirsten Han ripete [10] la domanda di molti commentatori sulla decisione del primo ministro di rincorrere altre persone che semplicemente ripetono le affermazioni dei suoi fratelli:

If the comments are so harmful to his reputation, why is he not suing his siblings and allowing their comments to remain up online? If those comments can remain publicly available, why is it that repeating them will attract a lawsuit claiming that one has harmed his reputation?

Se i commenti sono così dannosi per la sua reputazione, perché non cita i suoi fratelli e permette che i commenti rimangano online? Se tali commenti possono restare pubblicamente disponibili, perché il solo fatto di ripeterli comporta un’azione legale con l'accusa di aver macchiato la sua reputazione?

Filmmaker Lynn Lee si interroga [11] sull’adeguatezza di usare la posizione di primo ministro nella causa legale:

As a private citizen, Lee Hsien Loong can of course choose who he wants to sue. But as PM of Singapore, he shouldn’t have one standard for his family and another for the rest of us. And if LHL is acting in his personal capacity, he shouldn’t be using PMO resources. All this mixing of private and public is deeply disturbing.

Come cittadino privato, Lee Hsien Loong può ovviamente scegliere chi vuole citare, ma in qualità di primo ministro di Singapore non dovrebbe avere un parametro per la sua famiglia e un altro per il resto di noi. E se LHL sta agendo a titolo personale, non dovrebbe usare le risorse della carica di primo ministro. Tutto questo miscuglio di pubblico e privato è estremamente fastidioso.

Questa non è la prima volta che Xu e il TOC affrontano una battaglia legale a causa della loro cronaca sul governo. A dicembre 2018, erano stati accusati di diffamazione criminale dopo aver pubblicato una lettera che accusava gli alti ufficiali di corruzione. Il Primo ministro aveva anche precedentemente citato i blogger [12] che avevano scritto commenti “diffamatori” contro di lui e condiviso [13] articoli Facebook che diffamavano presumibilmente la sua reputazione.