Un'approvazione di principio data dal governo centrale dell'India per iniziare l’esplorazione mineraria [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] nella foresta di Nallamala, compresa parte della riserva naturale, ha scatenato le proteste e la resistenza contro il governo statale.
L'approvazione è stata data alcuni mesi fa per la Corporazione Uranio di India Limited (UCIL, Uranium Corporation of India Limited), per iniziare l'esplorazione mineraria dell'uranio nella regione ecologicamente sensibile che si estende attraverso gli Stati di Andhra Pradesh [it] e Telangana [it]. Sebbene il governo di Telangana abbia inizialmente concordato la decisione del governo centrale, l'opposizione di ambientalisti, cittadini preoccupati e la popolazione indigena chenchu ha costretto le autorità a modificare la loro posizione politica.
Recenti notizie riportano che l'Amministrazione Municipale e il Ministro dell'IT di Telangana, K.T. Rama Rao, hanno dichiarato di non autorizzare l'estrazione mineraria nella regione. Tuttavia, con il disappunto degli ambientalisti e delle comunità indigene che vivono nella regione, l'esplorazione mineraria è continuata, poiché le autorità competenti in questa questione rientrano nella sfera di competenza del governo centrale.
I chenchu temono di perdere la loro dimora
La foresta di Nallamala è nota per la sua ricca biodiversità. La foresta, che pullula di flora e fauna, è ubicata a solo 0,5 km dall'area del bacino idrico del fiume Krishna [it]. I chenchu sono una comunità indigena di cacciatori raccoglitori, che considera la foresta di Nallamala la propria dimora.
La comunità indigena raccoglie tradizionalmente i prodotti della foresta, compreso il miele. Sono preoccupati per la perdita del loro sostentamento, una potenziale evacuazione forzata dai loro terre d'origine e la distruzione di un fragile ecosistema nella regione. Dopo l'approvazione dell'estrazione mineraria dell'uranio, i chenchu hanno iniziato a pattugliare la zona più diligentemente per tenere alla larga i minatori.
Una minaccia per la popolazione delle tigri
L'approvazione preliminare di principio per l'esplorazione mineraria è stata data a UCIL in un'area di circa 83 km quadrati, all'interno delle foreste della Riserva di Amrabad e Nudigal, ubicate in Nallamala. In un momento in cui la popolazione di tigri è già diminuita, questo fatto ha alzato bandiere rosse.
La Riserva di Tigri di Amrabad è la seconda più grande in India ed è la dimora di circa 22 tigri e circa 100 leopardi e, inoltre, centinaia di altre specie di mammiferi, uccelli, rettili e insetti.
I cittadini preoccupati e i gruppi ambientalisti si sono rivolti ai social media per sensibilizzare l'opinione pubblica. Alcuni hanno fatto appello sia al governo centrale che statale di revocare l'approvazione.
#Nallamala its a 2nd largest tiger reserve forest in India but now it's been under excavation to dig for Uranium Mining which causes loss for around 3,00,000 acres of forest land,wildlife habitat and loss to many natives. #SaveNallamala #StopUraniumMining @ncbn @revanth_anumula pic.twitter.com/NueGmIsyI7
— Kiran Chowdary Vemasani (@kiranVEMASANI) September 13, 2019
#Nallamala è la seconda maggiore foresta di tigri in India, ma è adesso soggetta a scavi per l'Estrazione Mineraria di Uranio, che causa la perdita di circa 300.000 acri di terreni forestali, l'habitat della flora e fauna selvatica, e la rovina per molta popolazione autoctona. #SalvateNallamala #FermateEstrazioneMinerariaUranio
Paura dell'inquinamento
L'estrazione mineraria dell'uranio nella regione è stata criticata per l'inquinamento del suolo e dell'acqua che può risultare da queste attività. L'uranio è estratto dalla roccia mineraria trovata vicino alla superficie, o in profondità sotto la superficie terrestre. Indipendentemente dalla procedura usata, l'estrazione mineraria dell'uranio produce sempre scorie radioattive in forma liquida e solida.
Se un'estrazione mineraria a pieno titolo inizia in questa area, come saranno smaltite le scorie radioattive? Gli ambientalisti e le ONG pensano che questi resti finiranno nel fiume Krishna, inquinando il fiume, che è un'importante fonte di acqua potabile per Andhra Pradesh e Telangana. Anche se le scorie sono trattate prima dello smaltimento, l'estrazione mineraria dell'uranio può ancora provocare la contaminazione di acqua e suolo, danneggiando infine la flora e la fauna della regione.
Uranium mining will not just be the end of Nallamala forest but will have hazardous effects on River Krishna, which is the source of drinking water for 10Cr people. Mining will have far reaching dangerous consequences for the generations to come. #SaveNallamalla@Samanthaprabhu2 pic.twitter.com/5QBfYCy31E
— Tirumala Ganesh ♥️ (@Tirumala_Sam) September 13, 2019
L'estrazione mineraria di uranio non sarà soltanto la fine della foresta di Nallamala, ma avrà effetti pericolosi sul fiume Krishna, che è una fonte di acqua potabile per 100 milioni di persone. L'estrazione mineraria avrà pericolose conseguenze di vasta portata per le generazioni future. #SalvateNallamalla@Samanthaprabhu2
Campagne online
Oltre alle mobilitazioni in loco, gli oppositori hanno avviato campagne e petizioni online, per impedire l'estrazione mineraria di uranio nella regione. Le parti interessate hanno avviato una petizione su change.org, per impedire l'estrazione mineraria di uranio nell'area e salvare la Foresta Nallamala. Al momento della redazione di questa storia, la petizione ha ottenuto 17.410 firme. Oltre alle ONG e agli attivisti ambientali, anche molte celebrità e figure pubbliche hanno dato il loro sostegno alla campagna. #SalvateNallamala e #FermateEstrazioneMinerariaUranio hanno fatto tendenza sui social media e guadagnato ulteriore sostegno per la campagna.
#Nallamala its a second largest tiger reserve forest in India but now it's been under excavation to dig for Uranium Mining which causes loss for around 3,00,000 acres of forest land it's wildlife habitat and loss to many natives. It should be stopped. #SaveNallamala #SaveForest pic.twitter.com/Pmjn12sjbq
— Save Nallamala (@SaveNallamala) September 13, 2019
#Nallamala è la seconda maggiore riserva di tigri in India, ma adesso è in scavo per l'estrazione mineraria di uranio, che causa la perdita di circa 300.000 acri di terreno forestale, ovvero l'habitat della fauna e flora selvatica, e la rovina per molta popolazione autoctona. Deve essere fermata. #SalvateNallamala #SalvateLaForesta
Do we need development? Yes!! But at what cost? Uranium mining will not only destroy the forest,it will contaminate the soil,flora and fauna..the waste will seep into the rivers and spread for miles & affect thousands of #Indians #SaveNallamala #StopUraniumMining @narendramodi ?? pic.twitter.com/p6thNxyiqi
— Randeep Hooda (@RandeepHooda) September 13, 2019
Ci serve lo sviluppo? Sì!! Ma a quale costo? L'estrazione mineraria dell'uranio non distruggerà solo la foresta, ma contaminerà il suolo, la flora e la fauna… le scorie penetrano nei fiumi, si diffondono per chilometri e hanno un impatto negativo su migliaia di #Indiani #SalvateNallamala #FermateEstrazioneMinerariaUranio
20,000 acre of Nallamala forest was at the risk of being destroyed. “We have destroyed our lakes, flooded our states, caused drought in others and polluted most of our drinking water sources,” . #Nallamala #savenallamala pic.twitter.com/U5NbtQc2vv
— Karthikkumar chevulamaddi (@Karthikkumarch7) September 12, 2019
20.000 acri della foresta di Nallamala sono a rischio di essere distrutti. “Abbiamo distrutto i nostri laghi, allagato i nostri Stati, causato siccità in altri e inquinato la maggior parte delle nostre fonti di approvvigionamento idrico.” #Nallamala #SalvateNallamala
Nonostante le rassicurazioni del governo statale di Telegana di impedire la miniera, non c'è garanzia che l'estrazione mineraria non inizierà in futuro. L'India ha in programma di aumentare la produzione di uranio di dieci volte nei prossimi 15 anni. Se UCIL scopre importanti giacimenti di uranio, le autorità statali di Telegana potrebbero essere molto tentate [dall'idea] di modificare la loro posizione politica e autorizzare un ulteriore sfruttamento ambientale.
Mentre continua la baruffa tra i chenchu, gli organi civili, gli ambientalisti e le autorità continua, il destino della foresta di Nalamalla e la sua biodiversità sono in bilico.