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Le autorità indiane approvano l'esplorazione mineraria dell'uranio nella Foresta di Nallamala scatenando proteste

Categorie: Asia meridionale, India, Ambiente, Citizen Media, Indigeni, Sviluppo
Srisailam Dam at Nallamala Forest. Image via Flickt by Subash BGK. CC BY-NC-ND [1]

Il Srisailam Dam sul fiume Krishna nella foresta di Nallamala. Immagine via Flickr di Subash BGK. CC BY-NC-ND

Un'approvazione di principio data dal governo centrale dell'India per iniziare l’esplorazione mineraria [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] nella foresta di Nallamala, compresa parte della riserva naturale, ha scatenato le proteste e la resistenza contro il governo statale.

L'approvazione è stata data alcuni mesi fa per la Corporazione Uranio di India Limited (UCIL [3], Uranium Corporation of India Limited), per iniziare l'esplorazione mineraria dell'uranio nella regione ecologicamente sensibile che si estende attraverso gli Stati di Andhra Pradesh [4] [it] e Telangana [5][it]. Sebbene il governo di Telangana [6]abbia inizialmente concordato la decisione del governo centrale, l'opposizione di ambientalisti, cittadini preoccupati e la popolazione indigena chenchu [7] ha costretto le autorità a modificare la loro posizione politica.

Recenti notizie riportano [8] che l'Amministrazione Municipale e il Ministro dell'IT di Telangana, K.T. Rama Rao, hanno dichiarato di non autorizzare l'estrazione mineraria nella regione. Tuttavia, con il disappunto degli ambientalisti e delle comunità indigene che vivono nella regione, l'esplorazione mineraria è continuata, poiché le autorità competenti in questa questione rientrano nella sfera di competenza del governo centrale.

I chenchu temono di perdere la loro dimora

La foresta di Nallamala [9] è nota per la sua ricca biodiversità. La foresta, che pullula di flora e fauna, è ubicata a solo 0,5 km dall'area del bacino idrico del fiume Krishna [10] [it]. I chenchu [11] sono una comunità indigena di cacciatori raccoglitori, che considera la foresta di Nallamala la propria dimora.

Chenchu Huts in Pollepalli, Telengana. Image via Flickr by photosinframes. CC BY-NC-ND 2.0 [12]

Capanne Chenchu a Pollepalli, Telengana. Immagine via Flickr di photosinframes. CC BY-NC-ND 2.0

La comunità indigena raccoglie tradizionalmente i prodotti della foresta, compreso il miele. Sono preoccupati per la perdita del loro sostentamento [13], una potenziale evacuazione forzata dai loro terre d'origine e la distruzione di un fragile ecosistema nella regione. Dopo l'approvazione dell'estrazione mineraria dell'uranio, i chenchu hanno iniziato [2] a pattugliare la zona più diligentemente per tenere alla larga i minatori.

Una minaccia per la popolazione delle tigri

L'approvazione preliminare di principio per l'esplorazione mineraria è stata data a UCIL in un'area di circa 83 km quadrati, all'interno delle foreste della Riserva di Amrabad e Nudigal, ubicate in Nallamala [14]. In un momento in cui la popolazione di tigri è già diminuita, questo fatto ha alzato bandiere rosse.

La Riserva di Tigri di Amrabad [15] è la seconda più grande in India ed è la dimora di circa 22 tigri e circa 100 leopardi e, inoltre, centinaia di altre specie di mammiferi, uccelli, rettili e insetti.

I cittadini preoccupati e i gruppi ambientalisti si sono rivolti ai social media per sensibilizzare l'opinione pubblica. Alcuni hanno fatto appello sia al governo centrale che statale di revocare l'approvazione.

#Nallamala è la seconda maggiore foresta di tigri in India, ma è adesso soggetta a scavi per l'Estrazione Mineraria di Uranio, che causa la perdita di circa 300.000 acri di terreni forestali, l'habitat della flora e fauna selvatica, e la rovina per molta popolazione autoctona. #SalvateNallamala #FermateEstrazioneMinerariaUranio

Paura dell'inquinamento

L'estrazione mineraria dell'uranio [23] nella regione è stata criticata per l'inquinamento del suolo e dell'acqua  [24]che può risultare da queste attività. L'uranio è estratto dalla roccia mineraria trovata vicino alla superficie, o in profondità sotto la superficie terrestre. Indipendentemente dalla procedura usata, l'estrazione mineraria dell'uranio produce sempre scorie radioattive in forma liquida e solida.

[25]

Foresta di Nallamala. Immagine da Flickr di Subash BGK. CC BY-NC-ND 2.0

Se un'estrazione mineraria a pieno titolo inizia in questa area, come saranno smaltite le scorie radioattive? Gli ambientalisti e le ONG pensano che questi resti finiranno [26] nel fiume Krishna, inquinando il fiume, che è un'importante fonte di acqua potabile per Andhra Pradesh e Telangana. Anche se le scorie sono trattate prima dello smaltimento, l'estrazione mineraria dell'uranio può ancora provocare la contaminazione di acqua e suolo, danneggiando infine la flora e la fauna della regione.

L'estrazione mineraria di uranio non sarà soltanto la fine della foresta di Nallamala, ma avrà effetti pericolosi sul fiume Krishna, che è una fonte di acqua potabile per 100 milioni di persone. L'estrazione mineraria avrà pericolose conseguenze di vasta portata per le generazioni future. #SalvateNallamalla@Samanthaprabhu2

Campagne online

Oltre alle mobilitazioni in loco, gli oppositori hanno avviato campagne e petizioni online, per impedire l'estrazione mineraria di uranio nella regione. Le parti interessate hanno avviato una petizione su change.org [31], per impedire l'estrazione mineraria di uranio nell'area e salvare la Foresta Nallamala. Al momento della redazione di questa storia, la petizione ha ottenuto 17.410 firme. Oltre alle ONG e agli attivisti ambientali, anche molte celebrità e figure pubbliche hanno dato il loro sostegno alla campagna. #SalvateNallamala e #FermateEstrazioneMinerariaUranio hanno fatto tendenza sui social media e guadagnato ulteriore sostegno per la campagna.

#Nallamala è la seconda maggiore riserva di tigri in India, ma adesso è in scavo per l'estrazione mineraria di uranio, che causa la perdita di circa 300.000 acri di terreno forestale, ovvero l'habitat della fauna e flora selvatica, e la rovina per molta popolazione autoctona. Deve essere fermata. #SalvateNallamala #SalvateLaForesta

Ci serve lo sviluppo? Sì!! Ma a quale costo? L'estrazione mineraria dell'uranio non distruggerà solo la foresta, ma contaminerà il suolo, la flora e la fauna… le scorie penetrano nei fiumi, si diffondono per chilometri e hanno un impatto negativo su migliaia di #Indiani #SalvateNallamala #FermateEstrazioneMinerariaUranio

20.000 acri della foresta di Nallamala sono a rischio di essere distrutti. “Abbiamo distrutto i nostri laghi, allagato i nostri Stati, causato siccità in altri e inquinato la maggior parte delle nostre fonti di approvvigionamento idrico.” #Nallamala #SalvateNallamala

Nonostante le rassicurazioni [8] del governo statale di Telegana di impedire la miniera, non c'è garanzia che l'estrazione mineraria non inizierà in futuro. L'India ha in programma [42] di aumentare la produzione di uranio di dieci volte nei prossimi 15 anni. Se UCIL scopre importanti giacimenti di uranio, le autorità statali di Telegana potrebbero essere molto tentate [dall'idea] di modificare la loro posizione politica e autorizzare un ulteriore sfruttamento ambientale.

Mentre continua la baruffa tra i chenchu, gli organi civili, gli ambientalisti e le autorità continua, il destino della foresta di Nalamalla e la sua biodiversità sono in bilico.