Albanesi arrabbiati per i falliti negoziati di adesione all'UE, ma per il primo ministro “Il sole continua a splendere”

Le bandiere dell'Albania e dell'EU a Gjirokastra, Albania fotografata il luglio 2006 dall'utente di Flickr Nomad Tales, CC BY-NC-ND.

L'Unione Europea (UE) ha bloccato l'apertura dei colloqui di adesione [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] con Albania e Macedonia del Nord, un vero colpo per il politici pro UE di queste piccole nazioni dei Balcani occidentali.

Durante la settimana di incontri terminata il 19 ottobre, il presidente francese Emmanuel Macron ha convinto un ridotto numero di stati membri a bloccare l'avvio della discussione sull'adesione dei due speranzosi paesi. A Macron si sono unite la Danimarca e l'Olanda nel rifiutare l'Albania, mentre la Macedonia del Nord è stata rifiutata solo dalla Francia. La discussione sulle nuove adesioni richiede l'approvazione di tutti gli stati membri dell'UE.

Il mancato accordo è stato accolto negativamente non solo dai politici e dal popolo albanese e nord-macedone, ma anche dai burocrati a Bruxelles.

Jean-Claude Junker, il presidente della Commissione Europea, il ramo esecutivo dell’ UE, ha detto che l'UE stava commettendo un “grave errore storico” mentre il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha sottolineato che non è stata colpa dell'Albania, né della Macedonia del Nord.

Vorrei mandare un messagio ai nostri amici macedoni e albanesi: non arrendetevi! Avete fatto la vostra parte, ma noi no. Ma non ho alcun dubbio che diventerete membri a pieno titolo dell'Unione Europea.

L'Albania è impantanata in una crisi politica dal febbraio 2019, quando un'indagine di Voice of America e Balkan Investigative Reporting Network ha supposto che alcuni funzionari governativi avessero collaborato con organizzazioni criminali per la compravendita di voti nelle elezioni 2017. I deputati d'opposizione
del’ Democratic Party MPs hanno rinunciato al loro mandato e manifestato in strada [it] per chiedere le dimissioni del Primo Ministro Edi Rama e la formazione di un governo di transizione che porti a nuove elezioni.

L'opposizione, formata dal Democratic Party e dal Socialist Movement for Integration, ha dato a Rama la colpa del fallimento dell'inizio della discussione sull'ingresso. I due partiti hanno incitato Rama a seguire l'esempio del premier macedone Zoran Zaev che ha annunciato elezioni anticipate poco dopo la decisione dell'UE la scorsa settimana.

L’ opposizione albanese accusa il primo ministro per il fallimento nell'apertura dei colloqui per l'ingresso, insistendo sulla necessità di nuove elezioni

Il primo ministro Rama ha spiegato che i colloqui di ingresso sono falliti a causa di questioni interne all'UE, non perchè non fossero stati rispettati i requisiti richiesti. “Ci saranno una serie di contatti con il presidente francese e con altri stati membri per capire meglio i progressi di questo processo”, ha detto Rama,

Ma ha anche minimizzato le conseguenze della decisione dell'UE dicendo: “Come potete vedere, il sole continua a splendere, il giorno procede serenamente.”

Rama: nuovo contatto con Macron.

Sicuramente gli albanesi, come altri nei Balcani Occidentali, esprimono la loro contrarietà su Twitter:

La decisione dell'UE di non aprire i colloqui sull'ingresso con Albania e Macedonia del Nord è un grave errore e scoraggia le riforme. In ogni caso entrambi gli stati devono focalizzarsi sul rafforzamento dello stato di diritto, sulla lotta alla corruzione e al crimine organizzato.

Questo è il più grande errore che la UE abbia fatto in questi anni. L'Albania è un paese che ha bisogno di riforme e più che mai avrebbe avuto bisogno che questa decisione fosse positiva, per avere una mano sulla spalla per avviare le riforme più rapidamente.

Altri sono stati netti nell'affermare che l'ingresso nell'UE sia l'unica strada possibile per l'Albania.

L'Albania oggi ha bisogno di un Patto per l'Europa, per adempiere alle richieste del Bundestag e per continuare le sue riforme. Forse saremo più preparati quando si si parlerà di nuovo della trattativa il prossimo anno prima del summit di Zagabria, nel maggio 2020. L'ingresso nell'UE è l'unica strada.

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