Chi ispira le élite del Turkmenistan?

Turkmeni in abiti tradizionali.

Turkmeni in abiti tradizionali. Foto di Abel Polese, utilizzata su autorizzazione.

Ashgabat, 4.30 del mattino. Una folla di ospiti stranieri, assonnati ma entusiasti, è raccolta nella hall degli arrivi dell'aeroporto internazionale della capitale. Sono accolti da un giovane uomo sulla trentina che corre avanti e indietro tra la sala degli arrivi e la strada, assicurandosi che ogni ospite entri nel giusto taxi diretto verso il giusto hotel.

Questa è una scena comune all'aeroporto, ma ad uno sguardo più attento l'osservatore noterà un particolare non da poco: il giovane uomo si rivolge educatamente agli ospiti dei paesi di lingua araba nella loro lingua, dà altre indicazioni in russo, accoglie gli accademici turchi in turco, offre aiuto agli ospiti europei e americani in inglese e fornisce istruzioni ai tassisti in turkmeno. Poi arriva un suo collega che dà indicazioni ai parlati di lingua farsi nella loro madrelingua, oltre ad altre lingue custodite nel suo personale serbatoio linguistico.

Provvedere agli ospiti non è mai un compito semplice, soprattutto quando questi sono diverse dozzine. Ma i nostri amici turkmeni sanno esattamente a chi rivolgersi in quale lingua, e quando conoscono qualcuno di nuovo memorizzano immediatamente la lingua richiesta da quella persona.

Nel corso della giornata è probabile che l'ospite rimanga di nuovo sorpreso scoprendo che la scena all'aeroporto non è un caso isolato: il plurilinguismo è un'abilità comune tra le classi istruite del Turkmenistan. In un trend che sembra risalire a un altro secolo, quando la diplomazia era incarnata da individui poliglotti inviati a studiare nelle migliori università della regione, un ampio numero di turkmeni parla numerose lingue, e non necessariamente quelle che sembrerebbero essere le più semplici.

Questa scena potrebbe essere ancora più inaspettata in un paese relativamente ripiegato su se stesso come il Turkmenistan, che tutti i cittadini stranieri hanno bisogno di un visto per visitare. Cosa può dirci questo nuovo plurilinguismo su come le élite del Turkmenistan vedono il proprio paese nello scenario internazionale? E cosa potrebbero dire al mondo con le loro competenze linguistiche?

Le radici del plurilinguismo del Turkmenistan

Quando gli viene chiesto, i turkmeni non nascondono le motivazioni per cui hanno dovuto imparare altre lingue. Presumibilmente tutto è partito negli anni '90 quando, in tempi incerti, molti turkmeni istruiti hanno iniziato a guardare oltre Mosca e altri paesi dell'area sovietica per proseguire le loro carriere universitarie.

Alcuni andavano a il Cairo: le università egiziane ammettevano chiunque facesse domanda e le tasse erano basse o spesso inesistenti. L'unico ostacolo era compilare il modulo di ammissione in arabo. Ma i nostri intraprendenti turkmeni avrebbero trovato qualcuno pronti ad aiutarli e, dopo il loro arrivo in Egitto, avrebbero iniziato a imparare la lingua.

(Questo, infatti, è il principio alla base di tutti i programmi di scambio universitari. La differenza è che, nel caso dei turkmeni, l'esperienza di apprendimento è nata da un'iniziativa personale piuttosto che da un meccanismo strutturato).

Non tutti i turkmeni vedevano l'Egitto come una meta conveniente o adeguata. Un altro grande centro educativo era Teheran, dove molti futuri laureati andavano a studiare per poi tornare in patria con un farsi fluente.

La Turchia era, e continua a essere, un'altra destinazione gettonata. I cittadini turkmeni non hanno bisogno del visto per entrare nel paese e le due lingue sono simili e mutuamente intellegibili in una certa misura. Di conseguenza, i due paesi hanno stretto legame – più stretto di quello che il Turkmenistan ha con il suoi ex vicini sovietici. Per fare un confronto, si noti che mentre molti voli diretti tra Istanbul e Ashgabat sono disponibili ogni giorno, non c'è un solo volo diretto tra Ashgabat e la vicina capitale del Tagikistan, Dushanbe.

La lingua turca gode anche di uno status speciale in Turkmenistan, dove la conoscenza della “lingua ottomana” è considerata normale tra le classi istruite. I canali televisivi turchi sono trasmessi in Turkmenistan. Sia il governo turco che gli attori turchi del settore privato sono attivi nel paese grazie all'Agenzia turca di cooperazione e coordinamento (TIKA). Il primo grande centro commerciale di Asghabat è stato costruito da una società turca, e un intero piano è stato dedicato alla vendita di prodotti turchi; in aggiunta, un personale di origini turche è al servizio della comunità di espatriati turchi ad Ashgabat.

Non ho mai chiesto ai turkmeni come facciano a conoscere il russo. È una domanda troppo ingenua da porre in un ex paese sovietico, anche se la lingua russa è stata considerata per molto tempo obsoleta in molti contesti. Tuttavia, il principale giornale del paese, Neytralny Turkmenistan, ancora pubblica un'edizione russa. Inoltre – e questa è prassi comune –  un paese con risorse limitate ha bisogno di importare molte cose, educazione inclusa. Molti turkmeni continuano a studiare presso istituiti in cui il russo è la lingua principale, che sia in Russia, Ucraina o altre ex capitali sovietiche. Ad esempio, in Turkmenistan non ci sono scuole di aviazione, ma il paese ha comunque bisogno di piloti, i quali vengono di solito formati in Ucraina.

Come nel caso del turco, il russo viene spesso appreso attraverso attività ricreative. Il numero di film russi piratati in Turkmenistan dovrebbe essere abbastanza per giustificare l'apprendimento del russo. Inoltre nel paese è disponibile anche la tv satellitare e la lingua più accessibile, insieme al turco, è ancora il russo.

Nonostante il russo non sia più una lingua ufficiale e l'alfabeto cirillico sia stato soppiantato  da quello latino (con l'aggiunta di alcuni caratteri speciali adatti ad accogliere i suoni del turkmeno), il passaggio completo alla lingua turkmena non è ancora avvenuto. Semplici segnaletiche, come “VERNICE FRESCA” o “NON SOSTARE QUI” nei pressi di un cantiere, sono di solito scritte in turkmeno, ma non è raro che questo sia accompagnato da una traduzione in russo. La spiegazione più logica a questa abitudine è che alcuni turkmeni non notano il cartello a causa del nuovo alfabeto, quindi quelli che faticano a leggere il turkmeno latinizzato possono comunque comprendere l'informazione leggendo la versione russa.

Tuttavia, opportunità e sfide hanno spinto le élite turkmene a fare ricorso ad altri canali, ad esempio stabilire strette relazioni con paesi non sovietici che hanno pochi legami politici con il Turkmenistan.

Nonostante sia fortemente centralizzata da un punto di vista ufficiale, la politica turkmena è influenzata da relazioni informali e personali. Se l'interprete ufficiale presidenziale, per esempio, ha trascorso un certo numero di anni in Iran, Turchia o Egitto, allora sarà in grado di tradurre concetti culturali e veicolare una comprensione migliore degli atteggiamenti dei diplomatici stranieri. Può anche ricordare al presidente, se non ne è ancora a conoscenza, il ruolo che il paese gioca nella vite del Turkmenistan e delle sue élite. Questo potrebbe gettare una luce positiva sulla relazione e, possibilmente, portare a migliori accordi politici o economici. Le élite turkmene, soprattutto quelle formate all'estero, hanno possibilità di azione (anche se limitata) e possono esercitare un'influenza sul processo decisionale del paese.

Non possiamo sapere esattamente in che misura, ma le analisi critiche delle relazioni internazionali, dalla teoria sociale della politica internazionale [en] di Wendt in poi, hanno in larga parte riconosciuto l'influenza di relazioni personali, percezioni e altri elementi soggettivi nelle decisioni politiche. Attraverso le relazioni con altri paesi – oltre che con la Russia (e l'Occidente) –  i turkmeni traggono ispirazione da modelli di consumo,  tecnologie, idee politiche, affari e altre risorse, poi importate e rielaborate come parte dell'ideologia nazionale. Dall'indipendenza, il Turkmenistan ha scoperto, riscoperto o inventato una serie di usi e costumi che sono stati ispirati da altri paesi.

Ci sono sicuramente molti miti, storie e tradizioni che sono sopravvissuti al periodo sovietico. Ma la complessità dei rituali post-moderni, delle canzoni pop nazionali e delle tradizioni è stata parzialmente importata.

Ciò che è chiaro è che la Russia non è necessariamente la fonte primaria di ispirazione per il Turkmenistan. Molti altri paesi, la cui importanza è stata forse sottovalutata, hanno contribuito non solo alla formazione delle élite turkmene, ma forse anche – indirettamente – a plasmare la storia del paese, le sue attitudini politiche e la sua collocazione nello scenario internazionale.

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