Dalla dittatura alla democrazia: occhi puntati sulla nuova revisione periodica universale del Gambia

Il presidente del Gambia Adama Barrow parla alla conferenza “Dare forma al futuro del Gambia: Come costruire un cammino per il progresso sostenibile”, 18 aprile 2018. Foto della Chatham House usata con permesso via Wikimedia Commons, CC BY 2.0.

Nota dell’editor: questo articolo di Reyhana Masters è stato ripubblicato grazie a una collaborazione tra Gloval Voices e IFEX, apparso originariamente qui [en, come tutti i link seguenti].

Poco prima della revisione periodica universale, l’editor regionale di IFEX Reyhana Masters chiede: quali sono le questioni più impellenti per la società civile?

Saikou Jammeh con la Gabia Press Union, Vivian Affoah con la Media Foundation for West Africa, Alieu Sowe con il progetto Give1, e Demba Kandeh, professore associato all’Università del Gambia, condividono i loro pensieri sul progresso del Paese e le sfide ancora aperte, a Ginevra, in Svizzera, prima dell’imminente revisione periodica universale (UPR) prevista a novembre:

“I am hopeful…” “We hope…” “There’s a lot of hope…”

“Sono speranzoso” “Speriamo…” “C’è molta speranza…”

Appunti così cauti si possono ricondurre al trauma di vivere sotto il dominio tirannico dell’ex presidente Yahya Jammeh. Il residuo dei 22 anni violenti e autocratici del suo governo resta incorporato nel popolo del Gambia. Il cambio di leadership nel 2017 annunciò una nuova amministrazione che ha portato cambiamento, ma non ha cancellato i ricordi.

Saikou Jammeh, segretario generale della Gambia Press Union (GPU), ha spiegato:

The things that happened under Jammeh are currently living with us. The human rights violations remain with us. It requires a lot of work to fix what has been damaged. … The biggest challenge that we are facing is that we have a president who does not see himself as a transitional president. As long as he sees himself in a permanent role, he will be making political decisions and not moral and honourable decisions. Those political decisions may not be favourable to the demand for justice for those violations.

Le cose che accaddero sotto Jammeh vivono ancora con noi. La violazione dei diritti umani resta con noi. Ci vuole molto lavoro per aggiustare ciò che è stato danneggiato… La sfida più grande che stiamo affrontando è che abbiamo un presidente che non si vede come un presidente di transizione. Finché si vedrà in un ruolo permanente, farà decisioni politiche e non decisioni morali o onorevoli. Quelle decisioni politiche potrebbero non essere a favore della pretesa di giustizia per tali violazioni.

“Le cose che accaddero sotto Jammeh vivono ancora con noi. La violazione dei diritti umani resta con noi. Ci vuole molto lavoro per aggiustare ciò che è stato danneggiato.” – Saikou Jammeh, segretario generale, The Gambia Press Union.

Grandi aspettative

L’entrata teatrale di Adama Barrow, dai modi gentili e la voce dolce, nel panorama politico del Gambia era considerata una cosa temporanea. Il piano era che, con il supporto e l’appoggio di sette dei partiti dell’opposizione, Barrow avrebbe preso il comando come presidente per tre anni, portato avanti le riforme necessarie per un contesto favorevole a elezioni libere e eque e si sarebbe fatto da parte.

La sua riluttanza nel farlo ha dato origine a un movimento civile, il “Three Years Jotna” o “Tre anni sono abbastanza”, che ha portato a contestare la continuazione del suo mandato tramite alcune proteste a dicembre.

La gente nutre molte speranze nell'inizio di questo terzo ciclo di UPR da parte di Barrow e del suo governo, specie considerando che la risposta dello Stato al primo e al secondo ciclo sono state piuttosto deludenti.

Non è chiaro se le loro speranze verranno esaudite o meno. Jammeh ha riassunto così la questione:

There is no doubt that this government will be more cooperative in accepting the recommendations. It remains to be seen whether they will be more cooperating in terms of implementation of the recommendations.

Non c’è dubbio che questo governo sarà più cooperativo nell’accettare suggerimenti. Resta da vedere se saranno più cooperativi nell’attuazione di tali suggerimenti.

L’ex president del Gambia, Yahya Jammeh, settembre 2003. Foto concessa da IISD/Earth Negotiations Bulletin via Wikimedia Commons, CC BY 2.0.

Cos'è il processo UPR?

Ogni stato membro delle Nazioni Unite passa attraverso un intenso ciclo di revisione dei diritti umani che comprende tre stadi  della durata di cinque anni. La compilazione del resoconto prima della revisione UPR è il primo stadio critico e le organizzazioni della società civile, le istituzioni di diritti umani e le agenzie ONU fanno parte del processo.

Vivian Affoah, Media Foundation West Africa, Matt Redding, IFEX, Sabrine Baáboura, RIDH, e Sheriff Bojang Jnr della GPU, a Ginevra, in Svizzera, l’8 ottobre 2019. Foto concessa da IFEX.

“Nella revisione del 2010, il Gambia ha rifiutato tutti I suggerimenti […] che riguardavano i problemi di libertà di stampa, libertà di espressione, libertà di informazione, la sicurezza dei giornalisti e l’impunità” ha ricordato Vivian Affoah, direttrice del programma sulla libertà di espressione della Media Foundation for West Africa. “Lo Stato ha appoggiato 68 suggerimenti nel 2010 ed erano principalmente argomenti non controversi.”

Il Gambia era assente quando venne adottato il suo resoconto UPR al Consiglio per i diritti umani (HRC) il 28 marzo 2015. Al contrario, procurarono una risposta scritta ai 171 suggerimenti, indicando di accettarne 93 senza rispondere agli altri 78, praticamente rifiutandoli. “È stato un miglioramento notevole della risposta governativa, ma perché abbiano cambiato posizione resta un mistero” ha detto Jammeh.

La GPU, la MFWA e l’IFEX sono stati di recente a Ginevra, in Svizzera, per incontrare i membri della comunità diplomatica, prima del UPR in programma il 5 Novembre. Durante alla normale sessione del Consiglio per i diritti umani di marzo 2020 verranno adottati i suggerimenti di tale resoconto:

“Come parte del sostegno al miglioramento della libertà di espressione e dello sviluppo dei media del Gambia”, @gmpressunion , @IFEX e @TheMFWA sono in missione a Ginevra per parlare alle missioni diplomatiche del prossimo UPR del paese.”

Il cambio di leadership favorisce la libertà di espressione

Il presidente Barrow ha iniziato il suo mandato presidenziale con una premessa e la libertà di espressione ne ha giovato particolarmente. “I gambiani si esprimono di più su questioni di interesse pubblico legittimo… e persino su altre questioni” ha evidenziato Jammeh:

There has been a kind of a media boom after the dictatorship. We now have about four television stations, compared to only one. Radio stations now review newspapers in English and in local languages. The print media journalists are bold, and online media presence is huge. There is pluralism and diversity and the people are taking advantage of a multiplicity of platforms, including through voiceover internet protocols — to express views and opinions.

C’è stato una sorta di boom dei media dopo la dittatura. Ora abbiamo circa quattro canali televisivi, prima era uno. Ora le radio fanno una rassegna dei giornali in inglese e nelle lingue locali. I giornalisti della stampa sono audaci e c’è un’enorme presenza dei media online. C’è pluralismo e diversità, le persone stanno approfittando della varietà delle piattaforme, compresi i voice over internet protocols, per esprimere punti di vista e opinioni.

D’altro canto, Affoah ha precisato:

The financial obligations imposed on the media are prohibitive, and taxes imposed on newspapers and imported newsprint and exorbitant broadcast license fees curbed the growth of the media.”

Le spese finanziarie imposte sui media sono proibitive, le tasse imposte ai giornali e alla stampa importata e le ingenti commissioni per la licenza di trasmissioni hanno limitato la crescita dei media.”

Nel giugno del 2017, il Daily Observer, uno dei giornali più letti e considerato un portavoce di Jammeh, è stato chiuso dalla Gambia Revenue Authority (l’agenzia delle entrate del Gambia) per non aver pagato le tasse. Il quotidiano ha ripreso temporaneamente le operazioni, ma due settimane dopo è stato chiuso di nuovo per il mancato pagamento di più di 360 mila dollari di tasse.

Affinare i diritti digitali

Lavorando sull’inclusione digitale, Alieu Sowe, direttore nazionale per il Gambia con Give1 Project, ha sottolineato gli alti costi di accesso a internet come un problema fondamentale per la libertà di espressione e l’accesso all’informazione nel Gambia:

Just one gigabyte of data costs five US dollars, yet many people are living on less than one US dollar a day, making it impossible for the majority of people and marginalized groups to pay for access.

Sono un gigabyte di dati costa cinque dollari, eppure molte persone vivono con meno di un dollaro al giorno, rendendo impossibile alla maggior parte delle persone e ai gruppi marginalizzati di pagare l’accesso.

Uno dei suggerimenti proposti in una presentazione congiunta da parte dei gruppi coinvolti nel Internet Freedom in Africa/progetto UPR  affrontano direttamente l’argomento:

…providing equal access to technology and communications to all citizens, including disadvantaged and marginalised groups of the population, by removing barriers to access and improving affordability, as well as expanding infrastructure and desisting from internet disruptions.

…offrire un accesso equo alla tecnologia e alle comunicazioni a tutti i cittadini, compresi i gruppi svantaggiati e marginalizzati della popolazione, rimuovendo le barriere per accedere e migliorare l’accessibilità economica, espandendo l’infrastruttura e interrompendo le interruzioni di rete.

Gli enti che hanno partecipato alla presentazione comprendono la Collaboration on International ICT Policy for East and Southern Africa (CIPESA)Small MediaThe Gambia Press UnionGive1 Project Gambia e il  YMCA Computer Training Centre, and Digital Studio.

Critici e attivisti notano che l’entusiasmo iniziale e la velocità del miglioramento sono diminuiti. “C’è una certa riluttanza e un rallentamento in alcune delle riforme tangibili” dice Demba Kandeh, professore associato all’Università del Gambia.

Jammeh è d’accordo con questa affermazione:

The current administration continues to drag its feet, yet there are a number of laws governing speech that have not been reformed. These include [laws relating to] sedition and false news — or even speech conducive to breach of the peace

L’amministrazione attuale continua a tergiversare, eppure c’è un numero di leggi che regolano la libertà di parola che non sono state riformate. Queste includono [leggi riguardanti] la sedizione e le notizie false, o persino discorsi che portino a minare la pace.

Insistere per il progresso

Jammeh e Affoah hanno detto che le loro organizzazioni continueranno a promuovere l’implementazione di leggi progressiste. Affoah ha dichiarato: “Il governo deve far passare leggi come il diritto all'informazione, così come regolamenti sulle trasmissioni per incrementare i diritti di libertà d’espressione.”

Jammeh evidenzia:

This regime is almost as cryptic as its predecessor in terms of accessing information critical for purposes of accountability, transparency and meaningful participation. But rather than legislating in favour of more systematically sharing information relating to abuse of power and corruption, the government is thinking of taking drastic measures to address the leaks.

Questo regime è criptico quasi quanto il precedente in termini di accesso all'informazione critica per la responsabilità, la trasparenza e la partecipazione attiva. Ma più che una legislazione a favore della condivisione più sistematica di informazione riguardo l’abuso di potere e la corruzione, il governo pensa a prendere misure drastiche contro la fuga di notizie.

Riguardo alla trasformazione della televisione di stato, il professor Kandeh crede che anche se non è compresa nel processo dell’UPR, dovrebbe essere incoraggiata:

Under Jammeh, the broadcaster was just a mouthpiece of the government. This should not be allowed to creep back. It should be independent.

Sotto Jammeh, la televisione non era altro che il portavoce del governo. Non dovrebbero permettere che succeda di nuovo. Dovrebbe essere indipendente.

Sia Sove che Kandeh enfatizzano la mancanza di protezione per gli informatori. “La legge è estremamente drastica nel Gambia, con una condanna potenziale di 30 anni se si fanno trapelare “segreti ufficiali”. La definizione vaga di cosa sia considerato un segreto significa che qualunque appunto che passa da un ufficiale a un altro può essere considerato parte di questa definizione” spiega Kandeh.

“La legge è estremamente draconiana nel Gambia, con una condanna potenziale di 30 anni se si fanno trapelare ‘segreti ufficiali’”. Demba Kandeh, professore, Gambia.

“Non si può dimostrare la corruzione in modo sicuro e la gente ha ancora paura della legge al riguardo, anche sotto il nuovo governo” ha detto Sowe.

I diritti LGBTQ messi da parte nel processo di revisione costituzionale

Il presidente Barrow e la sua amministrazione sono elogiati per il processo costituzionale in corso, pensato per portare alla scrittura di una nuova costituzione.

Vista come una reliquia del governo Jammeh e della sua reggenza autocratica, la Costituzione del 1997 è stata soggetta a numerose correzioni e conteneva delle disposizioni che conferivano un certo potere al presidente.

“La CRC è un tentativo del governo di mostrare che sono impegnati nella riforma della costituzione a includere delle disposizioni che rispettino I diritti umani ed è parte del loro obbligo internazionale” ha dichiarato Affoah.

Nel secondo ciclo di UPR nel 2014, il governo ha ricevuto una sollecitazione a ritirare le leggi criminali che sanzionavano l’omosessualità e a agire per combattere la violenza basata sull'orientamento sessuale e l’identità di genere. C’è, tuttavia, la preoccupazione che la nuova costituzione, scritta durante ciò che molti considerano un processo democratico e inclusivo, continuerà a escludere clausole di protezione dei diritti LGBTQ.

Kandeh ha spiegato:

There was a backlash. Government rejected it and there was a huge stink, domestically. There was some concern and fear in civil society about the impact on the LGBTQI community. As a result, civil society has gotten quieter. They are reluctant to talk about this openly, for fear of social repercussions, harassment, and violence.

C’è stata una reazione negativa. Il governo l’ha rifiutata e c’è stata una grande controversia, internamente. Nella società civile c’era preoccupazione e paura per l’impatto sulla comunità LGBTQI. Di conseguenza, la società civile ha abbassato la voce, restia a parlarne apertamente, per paura di ripercussioni sociali, persecuzioni e violenza.

“Se ci saranno dei suggerimenti sulle problematiche LGBTQI, sarà molto importante come saranno formulate. La società gambiana è sensibile e non ancora necessariamente tollerante, quindi è probabile un rifiuto” ha aggiunto Sowe.

Giustizia e riconciliazione

Lavorando per aggiustare la società frammentata del Gambia, l’iniziativa più progressista è stata la creazione della TRRC (Commissione per la verità, la riconciliazione e la riparazione) tramite la legge passata a dicembre 2017  e riconosciuta dal presidente Barrow il mese successivo. Promossa sotto lo slogan “Mai più”, le riunioni della TRRC sono accessibili in tutto il paese e sono considerate un passo fondamentale verso la giustizia.

“È tramite il processo del TRRC che siamo arrivati a conoscere le persone che si celavano dietro i crimini e le ingiustizie inflitte sui giornalisti. Nei nostri suggerimenti diciamo che gli attacchi contro i giornalisti devono essere perseguiti. Anche se le violazioni sono state sanzionate dallo scorso regime, questo governo deve farsi carico della giustizia.”

La speranza continua a essere mitigate dalla prudenza. In conclusione, Jammeh ribadisce la sua preoccupazione:

The things that are wrong in the country now work to the advantage of anyone sitting in power as president, so the recommendations made through the UPR process are not a priority.

Le cose sbagliate di questo paese ora lavorano a vantaggio di chiunque sieda al potere come presidente, quindi i suggerimenti dati attraverso il processo di UPR non sono una priorità.

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