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L'azienda USA Blizzard vieta il campionato ad un giocatore di e-sport di Hong Kong per i suoi slogan pro democratici

Categorie: Asia orientale, Nord America, Cina, Hong Kong (Cina), U.S.A., Censorship, Citizen Media, Economia & Business, Libertà d'espressione, Politica, Protesta
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Videogiocatori condividono il “nuovo” logo della Blizzard Entertainment esprimendo la delusione per la decisione della compagnia statunitense. Via Twitter.

Il post seguente è stato scritto da Holmes Chan e originariamente pubblicato [2] [en, come i link seguenti] da Hong Kong Free Press (HKFP) l'8 ottobre 2019. Questa versione viene ripubblicata su Global Voices ai sensi di un accordo di partenariato sui contenuti.

Un giocatore professionista di e-sports di Hong Kong è stato sospeso per 12 mesi dopo aver gridato “Hong Kong libera, la rivoluzione dei nostri tempi” durante una diretta streaming.

Ng Wai-chung, che risponde anche al nickname “blitzchung,” ha espresso il suo appoggio alle proteste cittadine domenica in un'intervista post-partita. Ha anche indossato gli occhiali protettivi e un respiratore – abbigliamento tipico di un manifestante pro democrazia che sta per affrontare la polizia.

[ULTIM'ORA] Giocatore di Hearthstone di Hong Kong @blitzchungHS chiede la liberazione del suo paese in un'intervista post partita.

Ng gareggiava in un campionato per il gioco Hearthstone, gestito dalla compagnia americana Blizzard. Il gioco ha largo seguito sul territorio della Cina e in tutta l'Asia, e l'azienda informatica cinese Tencent possiede circa il 5% dell'azienda partner della Blizzard, Activision Blizzard.

La Blizzard lunedì ha dichiarato in un comunicato che Ng avrebbe violato le regole della competizione, nello specifico una clausola che vieta “il coinvolgimento in qualunque azione che, a discrezione esclusiva della Blizzard, porti discredito pubblico, offenda una parte o un gruppo del pubblico, o danneggi in altro modo l'immagine della Blizzard”.

La compagnia non ha approfondito su come le azioni di Ng abbiano violato le regole.

Ng verrà ritirato dal campionato senza ricevere alcun premio in denaro e non sarà idoneo ad accedere alle gare e-sport di Hearthstone fino al 5 ottobre 2020.

La Blizzard taglia i ponti anche con i due host della diretta streaming, o “casters”, che hanno intervistato Chung, nonostante abbassassero la testa sotto il tavolo per dissociarsi dai suoi commenti. I due uomini lavoravano per la divisione ufficiale taiwanese di Hearthstone. La compagnia di videogiochi ha detto:

We’d like to re-emphasise tournament and player conduct within the Hearthstone e-sports community from both players and talent […] While we stand by one’s right to express individual thoughts and opinions, players and other participants that elect to participate in our esports competitions must abide by the official competition rules.

Vogliamo ribadire l'importanza del campionato e della condotta di gioco all'interno della comunità di e-sport di Hearthstone, sia per i giocatori che per i talenti […] Se da un lato sosteniamo il diritto di esprimere pensieri e opinioni individuali, dall'altro i giocatori e gli altri partecipanti che scelgono di aderire alle nostre competizioni e-sport devono attenersi alle regole ufficiali.

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“Blitzchung” Ng Wai-chung. Foto: Blizzard via HKFP.

Ng ha detto alla HKFP che non ricorrerà in appello per il divieto nonostante lo abbia trovato ingiusto. “Mi aspettavo che sarebbe successo questo e rispetto le decisioni della Blizzard”, ha dichiarato.

Precedentemente, Ng aveva detto che la sua decisione di gridare lo slogan era “solo un altro modo di partecipare a una protesta su cui vorrei si focalizzasse di più l'attenzione”. Ha aggiunto:

It could cause me a lot of trouble, even my personal safety in real life. But I think it’s my duty to say something about the issue.

Potrebbe causare molti problemi, persino alla mia sicurezza nella vita reale. Ma penso che sia mio dovere intervenire sulla questione.

Ha anche detto al sito specializzato sul gaming IGN [9] che non si pente delle sue azioni: “Non [mi pento] di ciò che ho detto… non devo avere paura di questo genere di terrore bianco”.

Molti utenti hanno lasciato commenti irritati sul subreddit della Blizzard, alcuni dicendo che avrebbero boicottato i giochi della compagnia. Uno di loro ha scritto:

I’ve spent thousands of dollars on Blizz games and subscriptions over the last 20 years and if this is their stance then I’m done with Blizzard.

Ho speso migliaia di dollari sui giochi e sulle iscrizioni della Blizz negli ultimi 20 anni e, se questa è la loro posizione, ho chiuso con la Blizzard.

Altri hanno condannato l'azienda per quella che secondo loro sarebbe ipocrisia:

How can this company support LGBT rights and give minority groups representation in their games while in the same breath, deleting an interview with a hearthstone player because he supports the Kong Kong protesters?

Come può quest'azienda sostenere i diritti LGBT e dare rappresentanza ai gruppi minoritari nei suoi giochi, mentre nello stesso istante rimuove un'intervista a un giocatore di Hearthstone perché supporta le proteste di Hong Kong?

Il nuovo logo dell'azienda è diventato virale su Reddit e Twitter:

Ehi, @Blizzard_Ent, d'ora in poi dovreste usare questo logo. Una faccenda vergognosa. Gioco ai videogiochi della Blizzard dal 1995. Finché non si risolverà favorevolmente, non toccherò più un gioco fatto da voi.

La HKFP ha contattato la Blizzard per ulteriori dichiarazioni.

Da giugno Hong Kong ha visto proteste su larga scala contro un disegno di legge che avrebbe consentito le estradizioni in Cina, il quale ha talvolta provocato violente dimostrazioni di dissenso per le ingerenze di Pechino, la democrazia e la presunta brutalità della polizia.

Lo slogan “Hong Kong libera, la rivoluzione dei nostri tempi” era stato originariamente usato dall'attivista Edward Leung, condannato, ed è stato largamente adottato come slogan principale del movimento pro democrazia in corso.

Per maggiori informazioni sulle proteste di Hong Kong, visita la pagina di Copertura Speciale [15] [it] di Global Voices.